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4EVER BABY!!

slat by mondoglitter.it
 

ECCOTI-DI MAX PEZZALI


Eccoti sai ti stavo proprio aspettando
ero qui ti aspettavo da tanto tempo
tanto che stavo per andarmene
e invece ho fatto bene

sei il primo mio pensiero che
al mattino mi sveglia
l'ultimo desiderio che
la notte mi culla
sei la ragione più profonda
di ogni mio gesto
la storia più incredibile
che conosco
conosco

eccoti come un uragano di vita
e sei qui non so come tu sia riuscita
prendermi dal mio sonno scuotermi
e riattivarmi il cuore

sei il primo mio pensiero che
al mattino mi sveglia
l'ultimo desiderio che
la notte mi culla
sei la ragione più profonda
di ogni mio gesto
la storia più incredibile
che conosco

eccoti anche ora che non sei in casa
tu sei qui mi parla di te ogni cosa
gli oggetti sembrano trasmettermi
l'amore nello sceglierli

eccoti finalmente sei arrivata
e sei qui non sai quanto mi sei mancata
speravo tu esistessi però non immaginavo tanto

sei il primo mio pensiero che
al mattino mi sveglia
l'ultimo desiderio che
la notte mi culla
sei la ragione più profonda
di ogni mio gesto
la storia più incredibile
che conosco
conosco
conosco
conosco
conosco
conosco
 

WHEN YOU'RE GONE - AVRIL LAVIGNE

I always needed time on my own
I never thought I'd need you there when I cry
And the days feel like years when I'm alone
And the bed where you lie is made up on your side

When you walk away I count the steps that you take
Do you see how much I need you right now

When you're gone
The pieces of my heart are missing you
When you're gone
The face I came to know is missing too
When you're gone
The words I need to hear to always get me through the day and make it ok
I miss you

I've never felt this way before
Everything that I do reminds me of you
And the clothes you left, they lie on the floor
And they smell just like you, I love the things that you do

When you walk away I count the steps that you take
Do you see how much I need you right now

We were made for each other
Out here forever
I know we were, yeah
All I ever wanted was for you to know
Everything I'd do, I'd give my heart and soul
I can hardly breathe I need to feel you here with me, yeah
 

 

Finalmente Estate

Post n°25 pubblicato il 25 Giugno 2008 da angelgirl93

Ma ciaooooooo!!!!!!
Da quanto tempo ke non scrivo su qst blog!!!
Sono successe tante cose dall'ultima volta....Tanto per cominciare la scuola è finita...Sorvoliamo sui risultati, è meglio!!
L'unica cosa che mi dispiace è il fatto di non rivedere la mia Amo...:(:( e poi tutti quei pazzoidi della 4C....Siamo i migliori raga!!!!!!!!!!
Il 30 Maggio c'è stata la festa del buon vecchio Sarpone, io non ci sono stata...Sono uscita con un ragazzo...Anke qui NO COMMENT...Serata da favola...Il resto lo lasciamo dedurre ai criminologi più esperti...:P
Adesso siamo al 25 Giugno...36°...Un caldo pazzesco...Io al pc a chattare con l'amore della mia vita(Speriamo lo sia davvero!!)...
A volte l'amore mi stupisce...E' strano che da un'amicizia lontana 756km possa nascere un solido amore...
E come dice il mio amore...TUTTO E' POSSIBILE!!
Baci Baci
=Chiaretta=

 
 
 

Music: My Best Way To Live

Post n°24 pubblicato il 26 Aprile 2008 da angelgirl93


Ebbene si...io senza la musica non saprei ke fare...Sono la tipica ragazza(innamorata) ke vorrebbe parlare solo attraverso le parole delle canzoni più belle...
Poter dire alla persona che amo che "Even if you're not with me, I'm With You"(With You - Linkin Park)...Dirgli che "Sei il primo mio pensiero che al mattino mi sveglia, l'ultimo desiderio che la notte mi culla..."(Eccoti - Max Pezzali), nei suoi momenti tristi poterlo confortare dicendogli " When you're feeling empty, keep me in your memory and Leave Out All The Rest..."(Leave Out All The Rest - Linkin Park), dirgli che "When You're gone, the pieces of my heart are missing you..."(When You're Gone - Avril Lavigne)...
Vorrei poter urlare alle mie migliori amiche che ogni giorno noi "Balliamo sul mondo e mai nessuno ci fermerà..."(Balliamo Sul Mondo - Ligabue), che ognuna di loro è speciale per me e non sono "Piccole stelle senza cielo"(Piccola Stella senza cielo - Ligabue) perchè fanno parte dell'enorme cielo della mia vita...Oppure urlare loro che ogni cazzata che facciamo, alla fine ha un "Happy Ending"(Happy Ending - Mika)...
Vorrei saper affrontare i problemi ogni volta con più coraggio perchè "Se non uccide, fortifica"(Sere Nere - Tiziano Ferro)...e magari avere qualche rimpianto dicendo "What I've Done I'll face myself, to cross out what i've become"(What I've Done - Linkin Park)...Avere "Calma e Sanguefreddo"per affrontare la vita di tutti i giorni...sapendo che alla fine la mia è "Destinazione Paradiso"...
Sarebbe bella una vita così...Ascoltare una canzone e sperare che quelle parole ti possano aiutare nei momenti in cui ti senti il nulla...Avere una "Soluzione" e dire "e come va, e come va, e come va va" (La soluzione - Fabri Fibra)...
E' bello vivere il tuo "Piccolo Grande Amore", tra le note della vostra canzone e sapere che ogni volta lui è un "Pensiero Stupendo"
Beh...Vivere la vita nella musica ti dà la forza di vivere la realtà in modo diverso...Ti dà la forza di sorridere e di ripensare ai tuoi momenti speciali...
Questo è il mio mondo...La mia vita...La mia Musica...ed è un mondo davvero bello...
 
Baci Baci
=Chiaretta=

 
 
 

Ahhhhhhhhhhhh...Ke bell'anno!

Post n°23 pubblicato il 22 Gennaio 2008 da angelgirl93

WOWOWOWOW!!Ciao a tutti!!!!!!
Come va la vita??Ci eravamo lasciati un anno fa,ed ora eccomi di nuovo "alla conquista di un nuovo anno!!"...Speriamo sia davvero così,l'anno per ora non è niente male(x scaramanzia) e sperco che continui al meglio,sia dal punto di vista sentimentale ke da quello scolastico...
E voi?????Ke mi dite di bello???
Bacioni Chiaretta

 
 
 

Merry Christmas At EveryBody!!!!!!

Post n°22 pubblicato il 24 Dicembre 2007 da angelgirl93

Buon Natale a Tutti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Bacioni
Chiaretta

 
 
 

Eh...La Scuola...

Post n°21 pubblicato il 31 Ottobre 2007 da angelgirl93

Ciao A tutti!!!!Cm va???Spero bene...
Ci eravamo lasciato 4 mesi fa cn il mio conto alla rovescia per le vacanze ed ora eccomi qui, non più abbronzata e con un libro davanti...
La scuola è ricominciata e con lei anke lo studio,i test ecc...
Per ora va tutto bene anke se la fatica si fa sentire..."Non ci sono più abituata!!!!
Ma vabbè la classe è una delle migliori e le amiche...Non potevo trovare di meglio!!!
Mi trovo molto bene anche se mi mancano i miei vecchi amici...Vabbè...Si sopravvive...
Ora vado...Greco mi aspetta...
Baci baci

 
 
 

Raga,inizia il conto alla rovescia!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Post n°19 pubblicato il 27 Luglio 2007 da angelgirl93

27 Luglio 2007 - Ore 13.25 - 37°C...Un caldo da paura e nulla da fare...Nella testa un solo pensiero: Le vacanze...
Tra una settimana starò a crogiolarmi sulla spiaggia della riviera romagnola...(lo so,nn è 1 granchè,ma è da 14 anni ke ci vado...è cm casa mia!)
Wow!Nn vedo l'ora!

E poi qnd si tornerà a casa si inizierà a studiare!

Ora vi lasci...un bacione

Chiara!Commentate!

 
 
 

W le vacanze!!!!!!!!!!!

Post n°18 pubblicato il 11 Luglio 2007 da angelgirl93

Ciao a tutti!!!!!!Cm va la vita? A me splendidamente!Perchè?Perchè?Sono Iniziate le VACANZE!!!!!!!!!!!ole!!!!!!!!!!Nn vedevo l'ora....Menomale...oRA CI SI DEDICA ESCLUSIVAMENTE AL RELAX e alla lettura...ho già finito di leggere "Così Parlano Le Stelle"di Margherita Hack,praticamente spiega come pè formato il cosmo...ve lo consiglio perchè è molto bello....Poi durante le mie notti insonni(ke vi assicuro sn molte!)leggo "Il Nome della Rosa" di Umberto Eco...Anke qst molto bello...
Vabbè,ora vi lascio... Un bacione a tt!!!!!!
Chiara

Sole by mondoglitter.it
 
 
 

La favola di Amore e Psiche(Parte8)

Post n°17 pubblicato il 18 Giugno 2007 da angelgirl93

 Le nozze di Psiche con Amore. 

XXIV "All’istante fu servito un sontuoso banchetto nuziale: lo sposo era seduto al posto d’onore e teneva fra le braccia Psiche, poi veniva Giove con la sua Giunone e quindi, in ordine d’importanza, tutti gli altri dei. "Poi fu la volta del nettare, il vino degli dei; e a Giove lo servì il suo coppiere, il famoso pastorello, agli altri, Bacco. Vulcano faceva da cuoco, le Ore adornavano tutto di rose e d’altri fiori, le Grazie spargevano balsami e le Muse diffondevano intorno le loro soavi armonie. Apollo cominciò a cantare accompagnandosi sulla cetra; Venere, bellissima, si fece innanzi danzando alla soave melodia di un’orchestra ch’ella stessa aveva predisposto e in cui le Muse erano il coro, un Satiro suonava il flauto, un Panisco soffiava nella zampogna. "Così Psiche andò sposa a Cupido, secondo giuste nozze e, al tempo esatto, nacque una figlia, che noi chiamiamo Voluttà."

Può sembrare una favoletta stupida ma fa moolto riflettere sul significato dell'amore....Fatemi sapere cosa ne pensate....o sul blog oppure inviateni una mail....una bacione a tutti la vostra Miley

 
 
 

La favola di Amore e Psiche(Parte7)

Post n°16 pubblicato il 18 Giugno 2007 da angelgirl93

Venere infligge la prima prova a Psiche. Aiuto delle formiche.X "E così dicendo le si precipitò addosso e cominciò a lacerarle in mille brandelli la veste, a strapparle i capelli, a scuoterla per il capo, a colpirla furiosamente. "Poi si fece portare dei chicchi di frumento, d’orzo, di miglio, semi di papavero, ceci, lenticchie e fave, le mescolò, ne fece un gran mucchio e le disse: ‘Sei una schiava così brutta che a me pare tu non possa farti in alcun modo degli amanti, se non a prezzo di un diligente servizio. Perciò voglio mettere alla prova la tua abilità: dividi tutti questi semi, sceglili ad uno ad uno e fanne tanti mucchietti, in bell’ordine. Prima dì sera verrò a controllare che il lavoro sia stato eseguito.’ E lasciatala davanti a quel gran mucchio di semi se ne andò a un pranzo di nozze. "Psiche non ci provò nemmeno a metter mano in quel confuso, inestricabile cumulo ma costernata dall’enormità di quell’ordine se ne rimase in silenzio come imbambolata. Allora quel piccolo animaluccio dei campi, la formicuccia, che ben sapeva quanto difficile fosse un lavoro del genere, provò compassione per la compagna del grande Cupido e condannò la crudeltà della suocera. Cosi cominciò a darsi da fare, su e giù, chiamando a raccolta, dai dintorni, tutto il popolo delle formiche: ‘Correte, agili figlie della terra feconda correte e date una mano, presto, a una leggiadra fanciulla in pericolo, la sposa di Amore!’ E quelle accorsero tutte, a ondate, minuscolo popolo a sei piedi, e lavorando con uno zelo mai visto, chicco dopo chicco, disfecero tutto il cumulo, separarono i semi, li distribuirono in mucchi secondo la qualità e poi, in un batter d’occhio, disparvero.

XI "Sul far della notte Venere tornò dal banchetto un po’ brilla ma odorosa di balsami e con il corpo tutto inghirlandato di rose meravigliose. Vide il lavoro compiuto a puntino e: ‘Questo lavoro non l’hai fatto tu’ cominciò a gridare ‘furfante che non sei altro, ma è opera di colui al quale per tua e soprattutto per sua disgrazia tu sei piaciuta’ e gettatole un tozzo di pane perché non morisse di fame se ne andò a dormire. "Cupido, intanto, era stato isolato in una stanza tutta d’oro, la più interna del palazzo e tenuto sotto chiave, sia perché, con la sua sfrenata libidine non aggravasse la ferita, sia perché non si incontrasse con la sua amata. E così, i due amanti, passarono una notte triste, divisi e separati l’uno dall’altro sotto lo stesso tetto.

 La seconda prova e l'aiuto della canna

"Ma quando l’Aurora spinse innanzi i suoi cavalli, Venere, chiamata Psiche, così le ordinò: ‘Vedi quel bosco laggiù che si stende fin sugli argini del fiume e i cui rami più bassi quasi toccano l’acqua e vi si specchiano? Ebbene là pascolano in libertà pecore bellissime dalla lana d’oro lucente e non v’è alcun guardiano. Io voglio che tu mi porti subito, vedi un po’ tu come fare, un poco di quella lana preziosa.’

XII "S’avviò di buon grado Psiche non già per eseguire quell’ordine ma per trovare rimedio ai suoi triboli precipitandosi da una rupe giù nel fiume; ma dalla sponda una verde canna, di quelle da cui si posson trarre le melodie più soavi, quasi fosse ispirata da un dio, così le parlò nel lieve murmure della brezza leggera: "’Oh, Psiche, afflitta da tante pene, non profanare le mie acque sacre con la tua morte miseranda e non avvicinarti, ora, a quelle terribili e selvagge pecore, perché la vampa ardente del sole le rende ferocissime e con le loro corna aguzze e con le loro fronti dure come il macigno, talvolta addirittura con morsi velenosi, esse s’avventano sugli uomini per ucciderli. Intanto fin ché il sole del meriggio non avrà mitigato il suo ardore e le pecore non si saranno ammansite alla fresca brezza che sale dal fiume, tu puoi nasconderti a bell’agio sotto quel grande platano che, insieme con me beve alla stessa corrente. Quando le pecore si saranno quietate, allora recati nel bosco vicino e scuoti le fronde e troverai la lana d’oro rimasta attaccata qua e là nell’intrico dei rami.’

XIII "Così quell’umile canna umanamente indicava alla povera Psiche la via della salvezza e questa non si pentì di averle dato ascolto né indugiò a seguire a puntino ogni istruzione, tanto che le fu facile compiere il furto e tornare da Venere addirittura con il grembo colmo di soffice lana d’oro.

 La terza prova e l'aiuto dell'aquila.

"Ma nemmeno questa seconda prova, così rischiosa per giunta, le valse a cattivarsi il favore della sua padrona la quale, aggrottando la fronte e sorridendo amaro così le disse: ‘Non è che io non sappia chi sia stato l’autore furfantesco anche di questa impresa, ma voglio metterti ancora alla prova, proprio per vedere se hai veramente tanta forza d’animo e tanta saggezza. Vedi lassù la cima a strapiombo di quell’altissimo monte? Là c’è una sorgente le cui acque cupe scorrendo giù nel fondo di una valle vicina vanno a finire nella palude Stigia e alimentano le vorticose correnti di Cocito. Voglio che tu vada là in cima, proprio dov’è la sorgente, e che mi rechi all’istante, in questa piccola anfora, un po’ di quell’acqua gelida’ e così dicendo non senza minacciarla di pene ancora più gravi, le consegnò un’ampolla di levigato cristallo.

XIV "E Psiche a rapidi passi e tutta in ansia si diresse alla cima del monte sicura che lassù almeno avesse termine la sua infelicissima vita. Ma appena giunse nei pressi della vetta indicatale, ella si rese conto del rischio mortale che comportava quell’impresa smisurata. Quella cima, infatti, enorme e altissima, liscia e a strapiombo, inaccessibile, vomitava dalle sue viscere un orrido fiotto che irrompendo dai crepacci e scorrendo poi giù per il pendio, s’ingolfava in un angusto canale sotterraneo per poi scrosciare invisibile nella valle sotto stante. "A destra e a sinistra, tra gli anfratti rocciosi, orribili draghi strisciavano e rizzavano i lunghi colli, sentinelle vigilanti dagli occhi sempre aperti, dalle pupille eternamente spalancate alla luce. "Del resto quelle acque che erano parlanti, da se stesse provvedevano alla loro difesa: ‘Vattene!’ gridavano incessantemente. ‘Che fai qui? Bada a te! Che vuoi? Guardati! Fuggi via! Sei perduta!’ "Così Psiche rimase come impietrita nella sua impotenza, presente col corpo ma lontana coi sensi, schiacciata dall’enormità di un pericolo senza via d’uscita; e non le restava nemmeno l’estremo conforto del pianto.

XV "Ma le tribolazioni di quell’anima innocente non sfuggirono all’occhio attento della buona provvidenza. E così l’uccello regale del sommo Giove, l’aquila rapace, spiegò le ali e in un attimo le venne in soccorso, memore dell’antica obbedienza, quando sotto la guida di Amore, rapì per Giove il coppiere frigio *. Ora, volendo ancora una volta offrire i suoi servigi a questo potente dio e cattivarsene il favore col soccorrere la sua sposa in pericolo, lasciò le eteree cime dell’eccelso Olimpo e cominciò a ruotare intorno alla fanciulla: ‘O tu, ingenua e inesperta come sei di tali cose,’ intanto le diceva, ‘speri, proprio tu, di poter portar via o soltanto toccare una sola goccia di quest’acqua sacra e tremenda insieme? Non sai, almeno per sentito dire, che queste acque infernali fanno paura anche agli dei, perfino allo stesso Giove, e che se voi di solito giurate sulla potenza degli dei questi sogliono giurare sulla maestà dello Stige? Ma dammi quest’anforetta’ e là per là gliela prese e tenendola stretta si librò sulle grandi ali remiganti e volteggiò a destra e a sinistra fra le mascelle irte di denti aguzzi e le lingue triforcute dei draghi riuscendo ad attingere di quell’acqua riluttante che gridava anche a lei di fuggir via finché era incolume e alla quale però ella rispondeva che per ordine di Venere sua padrona era venuta ad attingere; per questo le fu più facile avvicinarsi.

 
 
 

La favola di Amore e Psiche(Parte6)

Post n°15 pubblicato il 18 Giugno 2007 da angelgirl93

 Inutili invocazioni di Psiche a Cerere e Giunone

I "Intanto Psiche vagava di qua e di là cercando con l’animo in pena, giorno e notte il suo sposo. Ella più che mai desiderava se non di rabbonirlo con le sue carezze di sposa perché era troppo adirato, almeno di ottenerne il perdono con le preghiere più umili. "’Chissà che il mio signore non abiti lì’ pensò quando scorse un tempio sulla cima di un’alta montagna. E, sebbene fosse stanca per il continuo peregrinare, là si diresse affrettando il passo, sorretta dalla speranza e dal desiderio. Superate rapidamente alte giogaie, raggiunse quei sacri altari. Vide spighe di frumento a mucchi e altre intrecciate in corone, spighe d’orzo, falci e attrezzi per mietere ben lustri ma sparsi qua e là alla rinfusa, come sogliono lasciarli d’estate per il gran caldo i contadini stanchi. "Psiche con gran cura cominciò a dividere e a mettere in ordine, pensando giustamente che ella non dovesse trascurare nessun tempio e pratica religiosa ma anzi invocare la misericordia e la benevolenza di tutti gli dei.

II "Mentre tutta sollecita Psiche era intenta a questo lavoro sopraggiunse Cerere *: ‘Oh, povera Psiche’ esclamò da lontano. ‘Venere è furibonda con te e ti sta cercando per mare e per terra; vuole ucciderti e con tutta la sua divina potenza grida vendetta. E tu te ne stai qui a occuparti delle mie cose e a tutto pensi fuorché a porti in salvo.’ "Allora Psiche prostrandosi dinanzi alla dea e bagnando con copiose lacrime i suoi piedi e spazzando con i capelli la terra, cominciò a pregarla in mille modi, a invocarne il soccorso: "’Ti supplico per questa tua mano dispensatrice di messi, per le gioconde feste della mietitura, per gli inviolabili misteri dei tuoi sacri arredi, per il tuo alato cocchio al quale, per servirti, sono aggiogati serpenti, per i solchi delle campagne di Sicilia, per il carro che ti rapì Proserpina, per la terra avara che te la sottrasse, per la sua discesa agli Inferi a nozze tenebrose, per il suo ritorno alla luce, per ogni altro mistero che il silenzio del tuo santuario, ad Eleusi, custodisce, soccorri Psiche che ti supplica, la sua povera vita. "’Lascia ch’io mi nasconda fra questi covoni di spighe, per pochi giorni soltanto, finché non si plachi, col tempo, la collera terribile di una dea così potente o almeno fino a quando io non riprenda, con una breve sosta, un po’ di forze, sfinita come sono dopo un così lungo peregrinare.’

III "’Mi commuovono le tue lacrime e le tue preghiere’ le rispose Cerere ‘e vorrei proprio aiutarti. Ma Venere è una mia parente, ottima donna peraltro, con la quale sono sempre stata in buoni rapporti; non me la sento, perciò, di farle un torto. Esci dunque, e in fretta, da questo mio tempio e consideralo già un favore se non ti faccio mia prigioniera.’ "Così, contro ogni sua speranza, Psiche si vide respinta e, delusa, sentì raddoppiare dentro l’angoscia. Tornò allora sui suoi passi e vide nel mezzo di un boschetto che verdeggiava nella valle sottostante un tempio costruito con bell’arte. Non volendo tralasciare nessuna possibilità, benché minima, di miglior fortuna, ma anzi invocare il favore di quel dio, qualunque fosse, ella si avvicinò alla sacra porta e vide magnifici doni votivi e festoni ricamati a lettere d’oro appesi ai rami degli alberi e agli stipiti delle porte che testimoniavano le grazie ricevute e dichiaravano il nome della dea cui erano dedicati. "Psiche cadde allora in ginocchio e asciugandosi gli occhi e abbracciando l’altare ancora tepido, così pregò:

IV "’O sorella e sposa del grande Giove, sia che tu abiti nell’antico santuario di Samo, la sola che può vantarsi dei tuoi natali, di aver sentito per prima i tuoi vagiti e d’averti allevata, o sia che tu ti indugi nella beata dimora dell’eccelsa Cartagine che venera te, vergine trascorrente nel cielo sul dorso di un leone, o sia che tu protegga le mura di Argo presso le rive dell’Inaco, che da sempre ti chiama sposa del Tonante e regina di tutte le dee, tu che tutto l’Oriente venera col nome di Zigia e tutto l’Occidente con quello di Lucina, sii nella mia estrema sventura, veramente Giunone Salvatrice e me, sfinita da tutte le sofferenze patite, libera dalla paura del pericolo che mi sovrasta. So che tu sei quella che prontamente accorre a sostenere le donne nel momento rischioso del parto.’ "Così supplicava Psiche e a un tratto le comparve davanti Giunone in persona in tutta l’augusta maestà del suo nume: "’Come vorrei, credimi, esaudire le tue preghiere’ le disse ‘ma per doveroso riguardo io non posso mettermi contro la volontà di Venere, che mi è nuora, e che, del resto, ho sempre voluto bene come una figlia. Per giunta ci sono anche le leggi a impedirmelo, che proibiscono di dare ospitalità agli schiavi fuggiti senza il permesso dei loro padroni.’

V "Per la seconda volta Psiche vide così naufragare le sue speranze. Sentiva che non avrebbe più potuto raggiungere il suo sposo alato e che ogni via di salvezza ormai le era preclusa. "’Quali altre strade mi restano’ incominciò a pensare fra sé, ‘quali rimedi ai miei mali, se neppure delle dee hanno potuto aiutarmi nonostante le loro migliori intenzioni? Dove di nuovo volgere i passi, impigliata come sono in tanti lacci, sotto qual tetto, in quali tenebre nascondermi per sfuggire all’occhio implacabile della grande Venere? Perché, invece, non ti fai coraggio e, decisamente, rinunzi alle tue povere speranze e spontaneamente non ti arrendi alla tua padrona e con un atto di umiltà, anche se tardivo, non cerchi di placarne la collera violenta? Chissà che quello che stai cercando da tanto tempo tu non lo trova proprio là, nella casa di sua madre?’ "Così, pronta a una resa le cui conseguenze erano incerte, o meglio portavano a una sicura rovina, Psiche rifletteva tra sé come incominciare la supplica.

 Venere alla ricerca di PsicheVI "Intanto Venere rinunciando a valersi per le sue ricerche di mezzi terreni decise di tornarsene in cielo e ordinò che le fosse allestito il cocchio che Vulcano, l’orafo insigne, le aveva fabbricato con arte raffinata per offrirglielo come dono di nozze alla vigilia della prima notte. Era un carro bellissimo per l’opera sottile della lima che togliendo l’oro superfluo lo aveva ancor più impreziosito. Delle molte colombe che sostavano dinanzi alla camera della dea, quattro, bianchissime, vennero avanti e con graziosi passi, muovendo qua e là il collo iridato, si sottoposero al giogo tempestato di pietre preziose, attesero che la loro signora fosse salita e poi presero il volo. "In corteo, dietro il carro, folleggiavano i passeri in lieta gazzarra e gli altri uccelli con canti modulati e con dolci gorgheggi annunziavano il suo arrivo. Le nubi si ritrassero, il cielo si spalancò per ricevere sua figlia e l’altissimo etere gloriosamente accolse la dea, né volo d’aquile o di rapaci sparvieri impauriva il canoro corteggio della grande Venere.

VII "Ella si diresse difilato al gran palazzo di Giove e senza mezze misure chiese che, per un suo progetto, le fosse messo a disposizione Mercurio, il dio banditore. "Il nero sopracciglio di Giove le disse di sì e Venere, tutta trionfante, lasciò il cielo rivolgendosi con gran premura a Mercurio che la seguiva. Fratello Arcade, tu sai che tua sorella Venere non ha mai fatto nulla senza l’aiuto di Mercurio e saprai da quanto tempo è che io non riesco a sapere dove si nasconda quella ragazza. Non mi rimane altro che annunciare pubblicamente attraverso un tuo bando che io darò un premio a chi la troverà. Fa, però, alla svelta e vedi di essere chiaro, di illustrare bene i suoi connotati, in modo che ognuno possa individuarla e, se contro le leggi si sia reso colpevole di averle dato ospitalità, non abbia poi a trovare scuse di non saperne nulla.’ Così dicendo gli porse un foglio dove era segnato il nome di Psiche e ogni altra indicazione. Poi se ne tornò subito a casa.

VIII "Mercurio obbedì all’istante. Si mise a correre per tutte le terre del mondo per eseguire l’incarico di banditore che gli era stato affidato: Chiunque catturerà o indicherà il luogo dove si nasconde una figlia di re, schiava di Venere, datasi alla fuga, di nome Psiche, si rechi dal banditore Mercurio dietro le colonne Murzie. A compenso della denunzia riceverà da Venere in persona sette dolcissimi baci e uno ancora più dolce a lingua in bocca.’ "Un bando come questo, gridato da Mercurio, e il desiderio di guadagnarsi un premio simile eccitò ogni uomo e tutti gareggiarono in zelo e questo tolse a Psiche ogni ulteriore incertezza. "Mentre ella si avvicinava al palazzo di Venere le venne incontro la Consuetudine, una delle schiave della dea che, con tutta la voce che aveva in corpo, cominciò a investirla: ‘Finalmente hai cominciato a capire che hai una padrona, serva d’una malora! Oppure con la tua solita impudenza ora fai anche finta di non sapere quanti fastidi ci hai dato per venirti a cercare? E sta bene, ora però mi sei capitata fra le mani e quindi sii pur certa che sei caduta nelle grinfie dell’Orco e quanto prima la pagherai, e come, questa tua insolenza.’

 Psiche davanti a Venere.

IX "E afferratala bruscamente per i capelli cominciò a strascinarla senza che quella poveretta potesse minimamente reagire. "Quando Venere se la vide portare davanti sbottò in una sonora sghignazzata e scuotendo la testa come di solito fa chi ribolle dentro dalla rabbia e grattandosi l’orecchio destro: ‘Finalmente’ le gridò ‘ti sei degnata di venire a salutare tua suocera! O forse sei venuta a far visita a tuo marito in pericolo per la ferita che gli hai procurato? Ma sta tranquilla, ti farò l’accoglienza che merita una brava nuora come te,’ e soggiunse: ‘dove sono Angoscia e Tristezza, le mie ancelle?’ e fattele entrare ad esse l’affidò perché la torturassero; e quelle, eseguendo a puntino l’ordine della padrona, cominciarono a lavorare di scudiscio sulla povera Psiche e a straziarla con torture di vario genere, poi gliela riportarono davanti. E Venere nuovamente scoppiò a ridere: ‘Sta a vedere che io adesso debbo commuovermi per quel suo ventre gravido che dovrebbe farmi nonna felice di una prole illustre. Sì, proprio felice: nel fiore degli anni esser chiamata nonna e il figlio di una miserabile schiava passare per nipote di Venere. Ma stupida anch’io a chiamarlo figlio, ché mica è valido il matrimonio fra persone di diversa condizione sociale celebrato, poi, così, in campagna, senza testimoni, senza il consenso del padre; perciò questo che nascerà sarà un bastardo, ammesso pure che io ti lasci portare a termine la gravidanza.’

 
 
 
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Un blog di: angelgirl93
Data di creazione: 17/05/2007
 

L'AMORE È.....

Non ti amo quanto un ragazzo possa amare la propria ragazza o quanto una mamma i suoi figli... ti amo come il mare ama i suoi pesci e il cielo le sue stelle... come la terra i suoi frutti... il mio amore per te è eterno come eterna può essere la fede.. ma soprattutto il nostro amore è vero e semplice come l'acqua di un ruscello di montagna.. vero come è vero che io respiro.. e dolce come il tuo sorriso, le tue labbra.. Sei sempre dentro il mio cuore..

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Inviato da: monica92_mb
il 06/02/2008 alle 01:32
 
Auguri di un felice, sereno e splendido Natale dal blog...
Inviato da: Anonimo
il 25/12/2007 alle 22:31
 
Dai ... io ho finito le sup 3 anni fa... e mi mancano un...
Inviato da: Anonimo
il 18/11/2007 alle 04:24
 
ciao!!!
Inviato da: radiocaos107.3
il 02/07/2007 alle 11:31
 
 

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SEMPLICEMENTE IO!!!!!!!

semplicemente_io by mondoglitter.it sEMPLICEMENTE IO...LA VITA è UN DONO MERAVIGLIOSO ANKE SE CERTE VOLTE FA VERAMENTE SCHIFO!VIVI LA VITA ATTIMO X ATTIMO.........
 

6 LA MIA UNICA RAGIONE DI VITA......

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