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GIOVANNI AGOSTINO DE COSMI (1726-1810)

«Merita di essere sradicata quella malvagia e disumana politica, che fomenta l'ignoranza nazionale e la mancanza di lumi nel popolo, nel falso supposto che si governino meglio gli uomini degradati e acceccati, degli uomini illuminati»
«Non si chiamerà mai agiata, ricca e culta una cittadinanza se si dividerà solo in due classi, l'una straricca e l'altra mendica e miserabile; l'una scienziata, e l'altra barbara; l'una industriosa, e l'altra vile e inoperosa; l'una virtuosa al sommo, e l'altra senza verun senso di moralità».

 

 

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Mah!

Post n°5 pubblicato il 02 Dicembre 2009 da Eteroclito

 

Da due giorni sono costretto a casa da una febbre che se non è violentemente suina, certo non è delicatamente signora nei confronti di un uomo che, alla fine, non le ha fatto niente.

Avrei voluto fare tante cose, in questi due giorni, sfruttando il riposo forzato; prima fra tutte, leggere un buon libro o anche uno pessimo, per il gusto di poterlo lanciare con doppia soddisfazione al deficiente che, nelle ore migliori della notte, non ha fatto altro che litigare con la sua ragazza al telefono e che è andato via bestemmiando come un marinaio quando si è accorto che l'inferriata alla quale di tanto in tanto appoggiava la schiena era stata appena riverniciata. Ben gli sta. Stamattina, al risveglio, i pezzi sparsi di un cellulare disgregato da una furia chiaramente omicida certificavano che non avevo sognato tutto e che il deficiente a strisce non era frutto della febbre alta.

Questo pomeriggio, una solerte vicina di casa ha chiamato per sapere come stavo. Il fatto di essere nei suoi pensieri mi ha intenerito, mi sono sentito coccolato. Ha perso il figlio maggiore alcuni anni fa, ucciso da ignoti, pare, perché non si faceva i fatti suoi. Per la madre, ovviamente, era soltanto un ragazzo sfortunato, che si era trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato. L'altra figlia, mia coetanea, si è risposata dopo un primo matrimonio andato precocemente in frantumi e adesso vive in Germania col nuovo, gigantesco marito, una specie di cingolato di fabbricazione tedesca dal nome impronunciabile. L'attuale genero, rispetto al precedente, ha due pregi: non beve ed è affetto da sordità fin dalla nascita, per cui non solo non sente ma addirittura non parla. Per madre e figlia, abituate al quotidiano sproloquio del primo marito, quest'ultima dev'essere una virtù eccelsa.
Dopo essere stato costretto a giurare, per la ventesima volta, che non ero in fin di vita per gli esiti di chissà quale morbo, la telefonata è deragliata là dove era naturale che deragliasse: sulla lite notturna tra i due innamorati. La cortese signora non aveva capito granché dell'accaduto. La distanza che corre tra il suo appartamento e il punto dove giacevano inerti i pezzi di quello che era stato fino a non molte ore prima un cellulare di penultima generazione, aveva privato la mia vicina di casa della soddisfazione d'essere testimone oculare dell'evento del giorno. Così adesso mi investiva di domande: abbandonate le vesti usuali della madre di famiglia, si era trasformata nel volgere di pochi secondi in una tenace di investigatrice privata. Intuendo dove sarebbe andato a parare tutto il discorso, m'è parso necessario chiarire subito una serie di evidenze: ero sotto le coperte con un febbrone da cavallo, non avevo sentito un granché e non so chi fosse la scimmia urlatrice che aveva animato la nottata di quel pacifico quartiere.
“Sei proprio come la buonanima di mio figlio! Lui mai niente sentiva!”
Inutile dire che ho fatto gli scongiuri nella maniera più istintiva possibile.
Delusa d'aver mancato l'obiettivo più importante della telefonata, ha riattaccato dopo i rituali convenevoli. Meno male, perché già cominciavo a preferirle la suina.

 
 
 
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Un blog di: Eteroclito
Data di creazione: 05/06/2009
 

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