Galeotto fu 'l libro

libero blog, libero pensiero

 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

EteroclitoSampy27kallidafrancescofierasciarconazziuncappellaiomattounamamma1martha76.mtvirtute81stefy.gavlupi2009adalberto.midullamessaggeria.normalelaura_fiorin
 
Citazioni nei Blog Amici: 2
 

FACEBOOK

 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

TAG

 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

GIOVANNI AGOSTINO DE COSMI (1726-1810)

«Merita di essere sradicata quella malvagia e disumana politica, che fomenta l'ignoranza nazionale e la mancanza di lumi nel popolo, nel falso supposto che si governino meglio gli uomini degradati e acceccati, degli uomini illuminati»
«Non si chiamerà mai agiata, ricca e culta una cittadinanza se si dividerà solo in due classi, l'una straricca e l'altra mendica e miserabile; l'una scienziata, e l'altra barbara; l'una industriosa, e l'altra vile e inoperosa; l'una virtuosa al sommo, e l'altra senza verun senso di moralità».

 

 

« Omaggio a Trilussa (1871–1950)Viva la civiltà »

Puzzle

Post n°3 pubblicato il 15 Novembre 2009 da Eteroclito
 

 

L'altra notte per la prima volta ho scritto, ma non in questa sorta di scarno tempio del nulla che è il mio blog, come avrei voluto. Ho scritto altrove. Ho scritto sulla nebbia.

Quelle parole, ormai, non ci sono più. Sono su un treno diretto chissà dove. Rimangono, di quei pensieri germogliati in parole, piccoli pezzi sparsi qua e là. Cocci di me, alla deriva nel web.

Confesso che la delusione è stata tanta. Avevo scritto d'impulso, le dita finalmente agili sulla tastiera a dar vita a quella cabala di lettere e parole che sono il codice d'accesso al mio piccolo mondo interiore. Ma al momento di pubblicare il post, qualcosa è andato storto e mi sono trovato scaraventato sulla pagina del login. Non avevo salvato la bozza. Di quelle righe, di quelle parole, di quei pensieri ne era rimasto solo uno, graziato da un tentativo di copia-incolla abortito: “una vittoria di Pirro”. Il titolo che avevo deciso di dare a quel post si era trasformato in un epitaffio.

Delusione, un po' di rabbia, la sensazione di avere tradito la fiducia di un'amica. Poi la rassegnazione. Non era destino.

Per smaltire quel frappè di sensazioni ho fatto un gioco trovato su un blog amico.

Si trattava di risolvere un puzzle. Tra le tante alternative che il programma mi offriva al modico prezzo di un mal di testa, ve ne era una particolarmente interessante: quella di ricostruire un'opera d'arte. Ho scelto un particolare della Creazione di Adamo, di Michelangelo, e mi sono messo al lavoro.

Ci sono diversi modi per iniziare a risolvere un puzzle. Il più comodo è quello di iniziare da ciò che di riconoscibile c'è in quel guazzabuglio di linee e colori, accostando tonalità e contorni. Così comincio ad inseguire ciò che sembrava essere una crepa su un muro. Tessera dopo tessera, quella lunga, frastagliata ferita inferta dal tempo a qualcosa che in origine doveva essere perfetto, mi conduce fino a due mani che si cercano senza trovarsi. Alla vista di quelle dita protese, sono assalito quella strana tristezza senza nome che mi sorprende di tanto in tanto senza preavviso né una valida ragione. E, insieme ad essa, dalle nebbie del tempo, mi pare di sentire la voce stridula della mia vecchia insegnante di Storia dell'arte del Liceo che mi mette in guardia: “Guarda che quella mano, la mano di Adamo, non è di Michelangelo ma di un suo anonimo discepolo”. Cara, vecchia, stanca prof. Corro a verificare: è vero. Quella crepa, la stessa che avevo seguito per risolvere il puzzle, aveva rovinato l'affresco proprio là dove mi aveva condotto, sulla mano di Adamo. Immagino uno o più discepoli del Maestro fare del loro meglio per restituire dignità a quella mano in frantumi, tanti pietosi ortopedici alle prese con la frattura delle dita del Primo Uomo. Povero Adamo, penso, ferito prima ancora di ricevere la vita. In quel momento, sento balenare un pensiero e mi irrigidisco per afferrarlo prima che sia troppo tardi, prima che scivoli via e scompaia tra le volute di quella specie di capitello intarsiato che è la mia coscienza.

Ecco, adesso so cos'è quel sentimento muto e senza nome che aveva fatto capolino in me alcuni minuti prima. Non è tristezza. E' compassione. Compassione per quell'Adamo riverso ai piedi della Verna; compassione per l'Adamo che c'è in ogni uomo; infine, compassione per l'Adamo che c'è in me, un Adamo senza nemmeno l'alibi di una mela.

PS: Grazie Gabri. E non solo per il giochino del puzzle che ho trovato sul blog di Normalina. :)

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/CantoQuinto/trackback.php?msg=7993866

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
messaggeria.normale
messaggeria.normale il 17/11/09 alle 06:01 via WEB
bellissimo... dico solo quello... non posso fare sforzi con gli occhietti sto andando a dormire,un abbraccione mio caro
 
messaggeria.normale
messaggeria.normale il 28/11/09 alle 05:38 via WEB
da me lasci briciole di te talmente belle che mi domando come mai non scrivi qui... poi subito mi rispondo. Ma ogni volta che leggo nuove pezzettini di te, la domanda risorge... Un bacione mio caro vado a nanna
 
Eteroclito
Eteroclito il 28/11/09 alle 14:37 via WEB
In parte, rimane un mistero anche per me! :) In realtà, penso che le briciole che ti lascio e che tanto ti piacciono sono il riverbero delle briciole che mi dai, e questo mi piace perché trovando un po' di me in te e, allo stesso modo, un po' di te in me, mi pare di risentire l'eco una vecchia poesia di Umberto Saba. Non credo sia una sensazione solo mia. Leggendo i commenti ai tuoi post, ne ho trovati di bellissimi. E tutti esprimono un affetto nei tuoi confronti che non è casuale, credimi. Lupi, ad esempio. Avere la stima e l'affetto di una donna che vive, pensa, scrive quelle cose (e non mi riferisco solo ai commenti, parlo di ciò che racconta di sè) è indicativo del fatto che piccole briciole di te si sono insinuate nel suo cuore. Devi esserne fiera, Gabri, devi essere fiera di te.
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

INFO


Un blog di: Eteroclito
Data di creazione: 05/06/2009
 

DI TUTTO UN PO'

ULTIMI COMMENTI

 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963