Creato da FrammentiDellessere il 15/06/2011

Caos ed Essere

Un viaggio, sette emozioni: l'essere e i suoi frammenti.

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Non si scappa da se stessi...

 

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L’abilità della labilità

La giostra, il manicomio, muri bianchi e poi imbrattati, tinte stinte di un funerale ilare in cui il cadavere in rigoroso livor mortis pronuncia la blasfemia del suo trapasso...full immersion nei pensieri viandanti arrendevoli ma battaglieri, apnea costante di un istante in cui il verbo cambia sembiante...riemergere dal flutto, rielaborare il lutto, essere messia e sinestesia col virtuosismo monco di chi arranca a respirare...

 

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« tratto da "Frammenti - ...notturno »

Una vita sotto controllo

Post n°10 pubblicato il 04 Luglio 2011 da FrammentiDellessere

Il controllo mi fotte. Ingoio i pensieri strozzati nel loro regolare fluire dai limiti di una possibilità scremata della sua valenza intima, spogliata del suo referente astratto, e resa puro significante che sussegue lettere come fossero inganni incastonati come perle fasulle nell’etere delle mie domande. Non esiste oltre ne altrove, e la scelta diventa solamente una roulette truccata da un magnete che attira il risultato nel grembo della sua ipocrisia, riducendo la multidirezionalità della possibilità ad un unico senso obbligato che io, come gregge dei miei impulsi, necessariamente imbocco, continuando il gioco al massacro col quale tento di regolarizzare l’ansia. Ieri, avvolto quasi nell’adeguatezza di me stesso, ho visto bambini correre a perdifiato. Donarsi al caos ed al piacere di schizzare da un punto qualsiasi verso una tangente scelta dall’istinto dei piedi, e correre, correre, come se tutta la loro vita, tutta la loro gioia, in quell’istante fosse il semplice concedersi al respiro del vento, e l’unico scopo sovrapporre i passi sull’asfalto della spensieratezza. Folli, di quella follia quasi animale di chi, privo di qualsiasi condizionamento, tocca con immediatezza le proprie sensazioni, senza filtri graffiati che ne ovattano il suono, ed il tatto. Sui loro visi ho sovrapposto il mio volto di troppo tempo fa, depolarizzando il sorriso e sovrapponendogli lo sguardo spento e l’incedere contenuto e sorvegliato di chi non ha mai conosciuto la libertà. Mi chiedo se sono nato triste, o probabilmente lo sono diventato con eccessiva fretta, isolato nel sogno intangibile del mio autismo a oltranza. Una vita sotto controllo, portato ai confini estremi della paralisi, quasi fino a diventare invisibile per evitare la mortificazione del giudizio, quello stesso giudizio che, divenuto autoinflitto, abita il tribunale della mia inquisizione, saturando le carceri di fantasmi con i quali far compagnia ai frammenti inesplosi e inesplorati. Ricordo un giorno in piscina, è passato ormai qualche anno da allora, in piedi sull’orlo sdrucciolevole della vasca ad osservare il mio riflesso con gli occhi austeri e superbi di chi guarda dall’alto  un limite inviolabile, disprezzandolo. Paura, fottutissima paura di tuffarmi, accoppiarmi con la mia immagine, e perdere il controllo sul mio corpo stabile sulle proprie gambe, come se quel breve salto nel vuoto potesse mettere all’istante in discussione il possesso di me col quale avevo riequilibrato la mia esistenza, frustrandone completamente l’estemporaneità.  Quel cloro, quell’acqua, quello specchio denso, un muro di cemento ceruleo sul quale sbattere la vergogna della mia diversità, uscendo ancora una volta sconfitto nello scontro con tutto ciò che di più recondito ed atavico alberga nelle regioni tremolanti dell’inconscio. Fiato in sordina e palpebre serrate, ad isolare fuori da questo eone ogni contatto con la provvisorietà fenomenica del reale, solo musica senza suono in una dimensione parallela della quale essere energia…



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Commenti al Post:
Ossimoro_Tossico
Ossimoro_Tossico il 04/07/11 alle 21:15 via WEB
Bellissimo.I bambini, credo, son molto più primitivi di noi, del resto il loro cervello non è ancora così condizionato. Sarebbe bello portarsi quello stato primitivo anche da adulti. Ma non è così. Il controllo, io sto dannatamente bene quando lo perdo.
 
 
FrammentiDellessere
FrammentiDellessere il 04/07/11 alle 21:58 via WEB
beh Ossi laddove esiste una necessità il controllo spadroneggia..quindi anche nel bisogno di perdere il controllo può esservi in realtà un processo inverso che sempre nel controllo affonda...
 
   
Ossimoro_Tossico
Ossimoro_Tossico il 05/07/11 alle 11:31 via WEB
FraMMenti, hai ragione :) hey, buona giornata.
 
     
FrammentiDellessere
FrammentiDellessere il 05/07/11 alle 13:42 via WEB
buona giornata a te oSSI :-)
 
Ossimoro_Tossico
Ossimoro_Tossico il 07/07/11 alle 13:00 via WEB
fraMM :)
 
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Ingoio la notte

Nella sua prospettiva dissonante

Placo la sete

Sotto le palpebre

Socchiuse

In quell’istmo inconsistente

Che tremula il desiderio

Di respirare luce..

Il fiato divarica le cosce

Sul bivio dell’insinuazione

Gocciola malinconia

Sull’altare profanato della luna

 

 

La purezza apre le cosce agli insulti della frustrazione, scabrosa la copula con i limiti dell’insoddisfazione in cui ritrovarsi immacolata e puttana, col ventre gravido di speranze consumate.

 

 

 

 

Barcollo

Estraneo ai miei stessi passi

Instabili

Come pensieri

In equilibrio

Sulla traccia del tuo abbandono

Annuso

La pelle dell’assenza

Tenera

Come la placenta

Di una patologia in travaglio

Che geme il respiro

Del suo incostante ritorno

Sbalordito

Il nonsenso

Naufraga ancora

Tra le vertigini delicate

Della memoria

 

 

Sull'incanto delle sue grazie scivola il piacere di un'euforia languida che taglia il silenzio col suono della sua pelle...dolce è la caduta nell'immagine di un profilo che diventa lare e venerazione...

 
 
 
 

prego 

la bestemmia 

di un giorno inesistente...


infinito 

il tempo 

che travalica l'istante...


l'attesa 

preme la sua vagina 

madida 

di promesse disattese 

sul palmo della frustrazione

e intanto fotto ogni attimo 

in un respiro 

che muore, 

per ogni sogno 

che muore...

 

 

 
 
 

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