Creato da cappuccinicafe il 03/03/2007
...Una Pausa per l'Anima
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COMPLEANNI SETTEMBRE
1 Giuseppe Graziano
3 Giuseppe Marchese
6 Antonio Di Lisi
Angelo La Placa
Francesca Rizzuto
7 Jenny Pappalardo
Alberto La Monica
8 Mario Cusimano
Francesca Impiccichè
9 Rosy Cinà
Maria Filippo
11 Claudia Di Giovanni
13 Cristina Burgio
14 Alessandro Burgio
15 Letizia Marchione
16 Pietro Calandra
19 Luisa Gaeta
22 Giovanna Impiccichè
23 Angela Agnello
25 Giuseppe Di Cara
27 Maria Lo Bianco
di Katia L.
Ritorno nella notte del 14/05/09 a Palermo e trovo una città che dorme..
“Bentornata “ mi sussurra mio fratello mentre sto per mettermi a riposare. Bentornata si, penso dentro di me, alla vita; libera dalle schiavitù del peccato che tolgono all’anima luce e serenità.
Torno con una pace interiore che viene da un luogo santo, a me sempre più caro e familiare; luogo di intensa spiritualità, in cui puoi stare in silenzio pur essendo insieme a fratelli provenienti da tutto il mondo.
Torno con la volontà di trasmettere il messaggio della Regina della pace..
Fratelli, partiamo dal Rosario, dalla preghiera quotidiana; tutti,indistintamente, e chiediamo a Lei, l’intercessione e il sostegno necessari per diffondere il messaggio urgente di Pace universale.
Vediamo in Lei, noi ragazze, il modello di vita da seguire; nel silenzio, nell’umiltà e nell’accettazione del chiaro-scuro della nostra esistenza; e se non abbiamo”ali per volare”, impariamo ogni giorno a fare piccoli passi verso la via che conduce a Dio.
Pace e bene.
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di Francesca C.
Una continua, angosciante e stringente sfilza di perché e debolezze accompagna alcuni di noi almeno una volta nella nostra vita: è espressione della mediocrità della nostra natura umana che si mescola in un armonioso e spasmodico desiderio di trovare e vedere una nitida immagine di Lui nostro Creatore.
Medugorje è una risposta universale, unica e chiara ai nostri perché e alle nostre fragilità: pregare e non posticipare a domani la preghiera di oggi perché se lo farai non porrai dei limiti alla tua disponibilità a concepire e sviluppare un rapporto di intimità con Dio.
Medugorje ti dice che chiunque tu sia, chiunque tu sia stato, qualunque siano le tue debolezze, qualunque siano le tue fragilità: Sei di Cristo e Lui può dimorare in te se tu lo vuoi, basta solo darGli la tua disponibilità ad essere servo come Maria. Correrai, ti fermerai, cadrai ma sempre con gli “occhi puntati a Lui con Maria in salita” (Sr. Cornelia, Missionaria)
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di Carlo C.
(Un uomo aveva due figli il più giovane disse al Padre) E' il 19 marzo, festa del papà, e per l'ennesima coincidenza in questi anni di fraternità, ci ritroviamo insieme a tanta gente a riflettere sulla misericordia del Padre, attorno alla parabola del“Figliol prodigo”
(Raccolte le sue cose partì per un paese lontano) Ci accoglie Rosalba una sorella che ha partecipato per caso alla Celebrazione delle 11.00, ed ha accolto l'invito di Fra Enrico di aprire la propria casa a dei non meglio precisati “cenacoli di evangelizzazione” rivolti a chiunque volesse avvicinarsi a Dio.
(In quel paese venne una grande carestia) Sono 11 Cellule di Evangelizzazione, costituite tra i fratelli dell'OFS e dell'Illuminazione, in altrettante case nel territorio parrocchiano: “vi state formando approfondendo la Parola – ha detto Fra Enrico - e diffondendola a chi vorrà ascoltarla”.
(Si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione) In casa c'è molta gente, di tutte le età. Tommaso prende parola, presenta il gruppo. Sara proclama il Vangelo. Poi tocca a me.
(Rientrò in se stesso e disse... quanti salariati in casa di mio Padre hanno pane) “Quanta gente è affamata della Tua Parola – penso – Signore, guida le mie labbra perchè possa essere tramite di ciò che Tu vuoi comunicare”. Non è la prima volta che parlo in pubblico, di certo è la più importante. Per fortuna in questa parabola c'è tanta ricchezza!
(Quando era ancora lontano il padre commosso, lo vide e gli corse incontro) La gente interviene: che coraggio ad aprirsi davanti a volti sconosciuti. L'infinito abbraccio del Padre descritto dall'Evangelista crea un clima indescrivibile di intimità che accantona i silenzi.
(Padre, ho peccato contro il cielo e contro di Te) Storie diverse nei particolari, simili nella sostanza: siamo tutti in Cammino, non c'è differenza tra “(pseudo) Illuminati” e uditorio: siamo tutti bisognosi di vivere nella Fiducia verso Colui che non ci abbandona mai.
(Ma il padre disse ai servi ... Mangiamo e facciamo festa) – Melina e Gaetano testimoniano l'esperienza sui Treni diretti a Lourdes. Crescere nella fede prendendosi cura di chi soffre: quale esempio migliore di Amore che farsi Suoi servi e fare della sua Casa il centro dell'accoglienza?
(Il figlio maggiore … udì la musica e le danze) Giovedì 26 Marzo, nuovo incontro. C'è ancora più gente, e la curiosità della prima volta ha lasciato il posto all'entusiasmo.
(si indignò e non volle entrare) L'attenzione passa dall'Accoglienza del Padre verso il Figlio, all'accoglienza del Figlio verso il Fratello. La domanda è “chi già segue un Cammino, può avere la presunzione di Conoscere la Verità? Quale atteggiamento tenere nel testimoniare il Vangelo?”
(Gli rispose il Padre: Figlio tu sei sempre con me) La risposta migliore la dà Cettina che guida la preghiera comunitaria, momento per eccellenza in cui tutti condividono l'essere figli dello stesso Padre, davanti al quale non ci sono più figli maggiori e minori.
(ma bisognava far festa) Infine il gesto di pace, un abbraccio che sembra non voglia finire mai. Una festa attorno alla Parola per tanti fratelli che hanno avuto il coraggio di ritrovarsi nel Suo Nome. E da domani di RIMANERE NEL SUO AMORE!
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di Davide B. Il 6 Ottobre dell’ormai lontano 2008 alle ore 16.10 la vita di mia madre è cambiata, si è proprio così adesso vi racconto… Mia madre faceva dialisi da almeno tre anni, soffriva molto, ed era stanca di fare questa vita. Dopo varie sofferenze, dolori, pesi e speranze un giorno la svolta; il cambiamento verso una vita migliore… ha ricevuto dal Signore il dono più bello che lei potesse ricevere, un rene. Le è stato trapiantato il rene ho sempre pregato per questo giorno, che arrivasse quella chiamata, che si realizzasse quella preghiera, ma so anche che tutti quelli che mi conoscono hanno pregato per lei e li ringrazio di vero cuore. Dal 6 Ottobre al 30 Ottobre mia madre è stata ricoverata all’ ISMETT, quando tutto sembrava volgere per il meglio, qualcosa è andato storto. Il 4 Novembre è stata nuovamente ricoverata per un virus al sangue che l’ha debilitata, ma grazie alla sua grande fede, alle preghiere e quindi a Dio è riuscita ad andare avanti… Non c’è bisogno di cercare la felicità con le grandi vincite al superenalotto, o al gratta e vinci, basta fermarsi a pensare rende che forse un giorno così non capita a tutti.I progetti su di noi li sa solo il Signore, noi non possiamo cambiarli, ma possiamo migliorarli solamente accettando sempre la volontà. Dobbiamo essere e non apparire, dobbiamo muoverci con le proprie gambe in questo mondo. Grazie a tutti !
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di Daniele S.
L’accidia tra i mali dell’anima è il più infido, perché senza farcene rendere conto causa l’assenza di cura per il nostro intimo legame con Dio, fino ad arrivare ad una Sua esclusione dalla nostra vita. Nella fede il moto di accidia è un’esperienza frequente e anzi l’accidia va attraversata. Il demone dell’accidia (c’è un demone per ogni vizio) è quello del mezzogiorno. L’alba è l’inizio dell’esperienza di fede, il momento della freschezza e dell’entusiasmo, il mezzogiorno è il momento della stanchezza e dell’affacciarsi di bisogni diversi dall’Amore di Dio. A mezzogiorno il demone fa sentire come peso Dio ed i fratelli e propone un graduale distacco, che porti alla fine della gioia di amare Dio. La gioia è l’opposto dell’accidia, la relazione con Dio dà gioia e ha uno sviluppo proprio delle relazioni amorose: comincia con entusiasmo e senza riserve, poi segue la fase in cui a scapito delle motivazioni iniziali che hanno attratto ( la fraternità e le occasioni che essa crea, la guida del cammino…) si matura la motivazione vera, cioè l’Amore di Dio, tappa che consolida e fa progredire la relazione stessa. Il Demone del mezzogiorno pone il dubbio sul Signore, presentandoLo assente e cerca di realizzare un allontanamento a piccoli passi attraverso la riduzione della frequenza agli appuntamenti col Signore per impegni o divertimenti, che pure ovviamente intercorrono purché non diventino la regola, o con trappole come la mancanza di sensazioni forti, o difficoltà, e delusioni nel rapporto con i fratelli, causando il senso di vuoto e pesantezza, la tristezza di cui soffre l’accidioso. Egli dispera di trovare la gioia, è apatico e in balìa del torpore verso la vita e gli impegni spirituali, cambia umore improvvisamente, fugge la realtà, la fatica, gli ostacoli, le responsabilità, è insofferente verso chi li affronta, che rappresenta un rimprovero. Ha una “sua” libertà, con cui cela la dipendenza da sensazioni e urgenze, ha un grande vuoto interiore che prova a colmare: preda della curiosità e dell’irrequietezza, l’accidioso è alla ricerca di esperienze sempre nuove; preda della pigrizia, si abbandona a banalità che gli fanno sprecare tempo e opportunità. E’ verboso, non accetta il silenzio e si perde in un continuo parlare. S. Francesco coltivava la sua relazione con Dio stando isolato in una grotta, nell’ora in cui ci troviamo soli nella difficoltà, quale grande aiuto è per noi sapere di avere il Signore al nostro fianco, anche quando pare non esserci! Preso coscienza dell’accidia, la si deve contrastare, mantenendo l’impegno della vita spirituale, coltivando la fortezza. Essa ci rende capaci di superare paure e difficoltà, con resistenza e perseveranza, senza scappare da una relazione impegnativa come quella con Dio, che come figli ci guida ma non ci risparmia e ci chiede il massimo, per arrivare alla vera conquista che è la gioia del Suo Amore.
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