Creato da Clandestinaperchi il 11/02/2006
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« PornoCiranoFigure di merda.. »

LA VERA PRIMA VOLTA

Post n°4 pubblicato il 11 Febbraio 2006 da Clandestinaperchi

qualche giorno fa m'e' tornato alla mente, apparentemente dal nulla, un ricordo per niente banale che avevo pero' completamente rimosso: i miei primi giochetti di sesso! Inizialmente mi ha molto sorpresa l'aver dimenticato una cosa cosi' speciale ed emozionante, ma poi mi sono ricordata la cappa cattolica che mi sovrastava da ragazzina, e la fatica con cui negli anni successivi mi sono sforzata di fare finta che non fosse mai successo, illudendomi di ingannare il Signore Iddio che invece tutto vede e tutto sa. E anzi ora mi sento particolarmente orgogliosa di aver intrapreso tali fondamentali pratiche nonostante queste trappole psicologiche che non vedo perche' non possono essere eguagliate in sede UNICEF ai crimini contro l'infanzia. Ma passiamo a tutti i particolari in cronaca:


Sardegna, vacanze a casa dei nonni (che se avessero saputo come passavo i pomeriggi mi avrebbero fatta esorcizzare), estate 1984: avevo 10 anni. Il malcapitato prescelto come cavia per i miei primi esperimenti era un bambino con cui passavo praticamente tutto il tempo. Abitava a due passi da me, ed era preso in giro dagli altri bambini perche' era ciccione e si divertiva a emulare madonna con movenze che platinette al confronto sarebbe sembrata un hells angel. Si chiamava Salvatore, aveva due anni meno di me e quindi come si dice a Roma me lo magnavo e me lo cacavo. Ero pure un po' racchia, con gli occhiali gia' troppo spessi e magra come un chiodo, quindi forse e' stato solo grazie al fascino straniero e continentale che mi conferiva l'essere di Roma, o forse il magnetismo della donna matura che ha gia' raggiunto la decina, fatto sta che il povero Salvatore mi amava alla follia.

Gli approcci sono cominciati in seguito al ritrovamento di un fumetto zozzo dello zio di Salvatore, che mi ha incuriosita al punto di decidere di imitarlo, tanto Salvatore faceva sempre tutto quello che gli dicevo, mannaggia quanto ero stronza. Di questo fumetto mi ricordo che era in bianco e nero, formato pocket, e che c'era un vecchio coi capelli bianchi che aveva un pisello enorme e grazie a questo prodigio rubava le femmine ai giovanotti. Salvatore davvero non era cosi' dotato, ma era maschio, il pisello ce l'aveva, e cosi' un pomeriggio afoso me lo sono portato in un boschetto di ginepri un po' fuorimano, di quelli che da bambino ci vai all'avventura e ti immagini di attraversare una foresta piena di pericoli e misteri da scoprire, noi invece ci andavamo per scoprirci pisello e patonza, che a quanto pareva in qualche modo dovevano pur combaciare! Nel fumetto sembrava cosi' facile!!!

E insomma ci strusciavamo e ci strusciavamo fumetto alla mano copiandolo vignetta dopo vignetta, anche se, a pensarci col senno di poi, io diventavo subito impaziente perche' non sentivo un accidente di niente (era di gran lunga piu' eccitante la paura prima di farlo), e a Salvatore non gli si drizzava mai, ma pensavo che fosse perche' i tizi del fumetto erano adulti e Salvatore invece era piccolo, e invece, chissa' se c'entra qualcosa, forse era perche' poi da grande e' diventato gay, sfidando il provincialismo sardo e soprattutto la sua famiglia che faceva di tutto per nasconderlo in paese quando lo sapevano tutti, da sempre (small town boy!). Ora, che lo incontro una volta l'anno per le strade del paese dei miei nonni e magari ci si dice anche ciao, mi chiedo se lui si ricorda di questa storia e cosa ne pensa, mi domando se ho influito sui suoi gusti sessuali, se quell'estate l'unica cosa che ha imparato e' che le femmine sono troppo stronze, e che ora che aveva avuto la fortuna di capirlo subito, la cosa non gli sarebbe mai interessatra abbastanza da approfondire.

In ogni caso, data la minore eta', non mi sento responsabile, e spero che oggi Salvatore sia felicemente innamorato, certo pero' che se il primo maschio con cui ho fatto del sesso e' diventato gay come pornoromantica non faccio certo una gran figura, ma se ci tenevo a far bella figura gia' da tempo avrei smesso di scrivere le mie idiozie sessuali su questo blog.

Gran finale

Finita l'estate, una volta tornata a Roma, mi sono resa conto con una certa angoscia che i bambini nascevano proprio da simili pratiche. Non e' che prima non lo sapessi, solo che ero troppo avvinta al gusto della cosa che volevo scoprire e al peccato di cui allo stesso tempo mi macchiavo, non avevo tempo per razionalizzare le conseguenze. Dunque immaginatevi quando ho collegato le cose, m'e' preso un accidente! Allora ho trovato, modestamente, una geniale soluzione per uscirne pulita. Ho preso mio fratello, di 5 anni piu' piccolo e dunque anche lui un povero pupazzo nelle mie mani (gesu' ero proprio una stronza), e gli ho detto: "Senti Miche', fai cosi', quando non me ne accorgo, che sono distratta, tu dammi un pugno in pancia piu' forte che puoi". Lui all'inizio era riluttante: "No, senno' poi mi meni", ma alla fine come sempre sono riuscita a convincerlo. E adesso che ho fatto luce sulle memorie di quel periodo, se ripenso a quanto mi angosciava questa macchia incancellabile, al senso di dolorosa espiazione a seguito dei suoi agguati e pugni allo stomaco che mi piegavano in due (ci prendeva gusto, il pupazzo), un po' mi viene voglia di appendere a una croce mel gibson e i fanatici del sacrificio come lui, e un po' mi viene da ridere, e mi sembrano quelle scene in cui l'ispettore clouseau torna a casa e kato gli salta addosso da dietro chissa' quale insospettabile nascondiglio.

Ora perpiacere non giudicatemi pensando che ero una stronza (chi e' senza peccato si faccia comunque i cazzi suoi) ma anzi, raccontatemi voi la vostra VERA prima volta, in cui avete scoperto con qualcuno l'esistenza di quella cosa assurda e misteriosa che oggi chiamiamo sesso ma che allora non aveva un nome, non la sapeva nessuno, nessuno la doveva sapere, ma per fortuna esiste

 
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