Alicia nel paese...

Delitti e castighi


Lo chiamano preterintenzionale, l'evento delittuoso che va oltre le intenzioni del suo autore. La definiscono incapacità di accettare qualsiasi forma di autonomizzazione, quel meccanismo che spinge gli individui a tagliare le gambe - o i piedi - di chi, staccatosi il cordone ombelicale dal suo bel pancino, prova a fare qualche passo da solo, autonomamente, contemplando al contempo (disdetta!) l'illusione di poter raggiungere qualche traguardo. Io ho perso le parole. Mi limito a guardare il mio dolore muto, che cresce e si spande entro i confini della mia anima deformandoli orribilmente senza neppure più tentare di dare un nome - o una spiegazione - al meccanismo perverso che regola la mia famiglia. Suggeriscono di alleggerire la mia soma di frustrazione con un piccolo (ennesimo!) sforzo: giustificarli. Razionalizzare i comportamenti, capire che le loro mosse non sono altro che il risultato di un groviglio inestricabile di difficoltà personali, che porta i membri della mia famiglia a far quadrato intorno a me che sono tonda. Tonda come uno dei simboli delle sette sataniche, io indemoniata e loro iconoclasti. C'est la vie.... mais c'est difficile.