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Un blog creato da jellyfishman il 22/12/2006

In Cerca di Agata.

Il Mare, La Sabbia ed un Sacco di Meduse.

 
 

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Ombre Riflesse.

Post n°2 pubblicato il 27 Dicembre 2006 da jellyfishman
Foto di jellyfishman

Ho chiuso gli occhi. Ho atteso il tuo bacio che non è mai arrivato. Piccole scintille colorate dietro le palpebre accompagnano la visione di pensieri distorti dall'emozione, pensieri composti da sentimenti contrastanti e opposti che si scontrano generando scintille blu e gialle e mostrandomi, per un attimo, la visione di un paradiso astronomico.
Pensieri sciocchi che rincorrono la luminosità del tuo sguardo, che cercano di imitare il tuo sorriso, che provano a mettersi in mostra come un colombo innamorato.
Quante volte ti ho sognata? Credo mai. Avrei voluto, l'ho sempre desiderato, ma più di ogni altra cosa ho desiderato capire cosa il mio animo anela. Perchè niente sembra smuovere le acque ghiacciate del mio cuore? Perchè accanto a persone che mi amano con tutta la loro forza io devo sempre imitare, far finta, donare delle false sensazioni.
Sotto una pioggia incessante attendo. Un'attesa inutile, ma non esiste solo questa vita. E non importa quanto dovrò aspettare, quanto dovrò assorbire, quanto male dovrò sopportare, perchè io so che un giorno tu verrai da me, o io riuscirò a trovarti ed allora il sole ucciderà le nuvole e scalderà i cuori, dissipando ogni ombra.

 
 
 

A Cosa Bisogna Credere?

Post n°1 pubblicato il 26 Dicembre 2006 da jellyfishman
Foto di jellyfishman

Ed è solo una goccia quella che risplende in fondo a questo pozzo scuro e nero e senza speranza. Una goccia che mi dice ancora di lottare e credere che tutto non sia così spento, così vuoto.
I ricordi, quelli più piacevoli, galleggiano e riscaldano, ma volano via alla prima distrazione. Il Natale, i regali, le parole sempre uguali, gli auguri scontati, tutto sembra accrescere la rabbia nei confronti di questo mondo così fasullo.
Ed allora cerco, scavo all'interno del mio cervello e agogno quella pace che non otterrò mai in questa vita, ma almeno provo in tutti i modi ad inseguirla.
Lei mi ama, me lo ripete continuamente... Io provo un bene difficile da spiegare a parole, ma in realtà fuggo. Cerco qualcosa che mi è stato tolto con rabbia e forza e presunzione.
Qualcosa legato alla sfera dei sentimenti più profondi, qualcosa che non si può sostituire o rimpiazzare... E sembra che niente abbia più importanza.
Il caffè sul fuoco dona piacevoli attimi di attesa, mentre sviscero il web in cerca di una notizia, di una minima infomazione, di piccole meduse viola arenate sul bagnasciuga.
Agata è l'unico nome che mi possiede. A Tutti gli altri nomi che mi circondano chiedo umilmente scusa perchè Agata non ha neanche la più vaga idea che io la stia cercando, perchè aveva nove o dieci anni quando giocammo con le meduse ed io ne avevo soltanto otto e perchè così mi va.
Scriverò di quello che sento, tra banalità e melassa e more e rabbia e marmellate di fichi, inseguendo una chimera dorata dal costume azzurro.

 
 
 
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