Ater CentocelleBlog Sponsor per gli inquilini di via di Centocelle,3/15 |
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generazioneottanta il 15/07/16 alle 11:51 via WEB
magnifico questo articolo. Ti seguiro spesso. Ciao da
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uomodellastrada_1948 il 12/01/12 alle 08:48 via WEB
oggi 14 gennaio 2012 incontro nella sede Ater per definire la vendita degli immobili di via di centocelle!
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CATURANO VITTORIO il 29/10/11 alle 10:58 via WEB
VORREI SAPERE SE E' VERO CHE ATER STA INVIANDO LETTERE X ACQUISTO CASE VIA DI CENTOCELLE 3 / 15
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Nuccio48 il 09/11/10 alle 11:26 via WEB
Grazie Veronica per il supporto, preziosissimo, che dai alla nostra battaglia. Grazie.....
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Nuccio48 il 27/07/10 alle 11:29 via WEB
Centocelle, la casa è un diritto?
Lunedì 26 Luglio 2010 15:51
Da dodici anni aspettano la vendita dall'Ater di 140 appartamenti. Gli inquilini: "Ci faremmo carico di manutenzione ordinaria e straordinaria, che in realtà l'azienda non fa"
di VERONICA ALTIMARI (L'UNICO) Da oltre 10 anni, gli inquilini del comprensorio Ater in Via di Centocelle 3-15, attendono una conferma di vendita.
La proposta di acquisto è stata inoltrata a dicembre del 1998 e da allora, ad ogni sollecitazione delle famiglie, l’Ater ha risposto che “per motivi amministrativi e burocratici bisogna aspettare”.
Il villaggio, costruito negli anni ‘50 e destinato alle famiglie sell’aereonautica militare, oggi è interamente proprietà di questa azienda.
Composto da 146 appartamenti, suddiviso in palazzine di tre piani, vialetti fatiscenti e con scarsa illuminazione, questo comprensorio presenta molti problemi legati alla mancanza di manutenzione ordinar
ia e straordinaria.
“Chiediamo solo che ci venga data la possibilità di acquistare queste case come promesso dal presidente dell’Ater più di 10 anni fa – racconta Giuseppe Polverari, rappresentante dell’Autogestione – da anni manca la reale manutenzione degli stabili. I piccoli lavori di miglioria effettuati sono stati svolti a carico nostro. Se l’Ater, come denuncia di frequente, non dispone dei soldi necessari ad effettuare gli interventi di cui abbiamo bisogno, la vendita potrebbe essere una soluzione – e sottolinea – diventando proprietari di questi appartamenti, la manutenzione sarebbe di nostra competenze e potremmo provvedere personalmente alla sistemazione del villaggio”.
A marzo 2010, il corriere dell’Ater, comunica che proseguono le vendite dei comprensori dismessi, ma senza fa
re nessuna accenno alle palazzine di Via Centocelle.
Perché, malgrado l’adesione del 95% delle famiglie all’acquisto, ad oggi tutto tace?
“Questo è un villaggio sereno e che non ha mai procurato problemi all’azienda – prosegue Polverari – l’autogestione esiste da ben 16 anni ed è perfettamente funzionale nell’attuazione dei servizi condominiali. Proprio per questo, probabilmente, l’Ater non vuole rinunciare ad una situazione così efficiente”.
In una nota redatta dal comitato di autogestione, datata 2009, vengono fatti presente alla presidenza dell’azienda, i diversi problemi delle palazzine: gli infissi in legno, la mancanza di riscaldamento all’interno delle a
bitazioni (ad oggi vengono utilizzate solo stufette a gas), la mancanza di ascensori anche laddove ci siano persone con forti handicap fisici, rete fognaria e copertura degli stabili originali, ovvero risalenti all’anno di costruzione (anni ’50). Nota rimasta però senza alcuna risposta.
L’emergenza abitativa nella città di Roma, riguarda anche i problemi legati alla situazione degli immobili popolari. La soluzione della vendita di un comprensorio come questo, consentirebbe una situazione abitativa migliore per gli inquilini, ed inoltre, l’adempimento ad una promessa di vendita, certificata con tanto di protocollo legale dell’Ater. Senza dimenticare il compimento di un diritto. Il diritto ad avere una casa di proprietà. (L'UNICO)
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Nuccio48 il 27/07/10 alle 11:28 via WEB
Centocelle, la casa è un diritto?
Lunedì 26 Luglio 2010 15:51
Da dodici anni aspettano la vendita dall'Ater di 140 appartamenti. Gli inquilini: "Ci faremmo carico di manutenzione ordinaria e straordinaria, che in realtà l'azienda non fa"
di VERONICA ALTIMARI (L'UNICO) Da oltre 10 anni, gli inquilini del comprensorio Ater in Via di Centocelle 3-15, attendono una conferma di vendita.
La proposta di acquisto è stata inoltrata a dicembre del 1998 e da allora, ad ogni sollecitazione delle famiglie, l’Ater ha risposto che “per motivi amministrativi e burocratici bisogna aspettare”.
Il villaggio, costruito negli anni ‘50 e destinato alle famiglie sell’aereonautica militare, oggi è interamente proprietà di questa azienda.
Composto da 146 appartamenti, suddiviso in palazzine di tre piani, vialetti fatiscenti e con scarsa illuminazione, questo comprensorio presenta molti problemi legati alla mancanza di manutenzione ordinar
ia e straordinaria.
“Chiediamo solo che ci venga data la possibilità di acquistare queste case come promesso dal presidente dell’Ater più di 10 anni fa – racconta Giuseppe Polverari, rappresentante dell’Autogestione – da anni manca la reale manutenzione degli stabili. I piccoli lavori di miglioria effettuati sono stati svolti a carico nostro. Se l’Ater, come denuncia di frequente, non dispone dei soldi necessari ad effettuare gli interventi di cui abbiamo bisogno, la vendita potrebbe essere una soluzione – e sottolinea – diventando proprietari di questi appartamenti, la manutenzione sarebbe di nostra competenze e potremmo provvedere personalmente alla sistemazione del villaggio”.
A marzo 2010, il corriere dell’Ater, comunica che proseguono le vendite dei comprensori dismessi, ma senza fa
re nessuna accenno alle palazzine di Via Centocelle.
Perché, malgrado l’adesione del 95% delle famiglie all’acquisto, ad oggi tutto tace?
“Questo è un villaggio sereno e che non ha mai procurato problemi all’azienda – prosegue Polverari – l’autogestione esiste da ben 16 anni ed è perfettamente funzionale nell’attuazione dei servizi condominiali. Proprio per questo, probabilmente, l’Ater non vuole rinunciare ad una situazione così efficiente”.
In una nota redatta dal comitato di autogestione, datata 2009, vengono fatti presente alla presidenza dell’azienda, i diversi problemi delle palazzine: gli infissi in legno, la mancanza di riscaldamento all’interno delle a
bitazioni (ad oggi vengono utilizzate solo stufette a gas), la mancanza di ascensori anche laddove ci siano persone con forti handicap fisici, rete fognaria e copertura degli stabili originali, ovvero risalenti all’anno di costruzione (anni ’50). Nota rimasta però senza alcuna risposta.
L’emergenza abitativa nella città di Roma, riguarda anche i problemi legati alla situazione degli immobili popolari. La soluzione della vendita di un comprensorio come questo, consentirebbe una situazione abitativa migliore per gli inquilini, ed inoltre, l’adempimento ad una promessa di vendita, certificata con tanto di protocollo legale dell’Ater. Senza dimenticare il compimento di un diritto. Il diritto ad avere una casa di proprietà. (L'UNICO)
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Nuccio48 il 27/07/10 alle 11:27 via WEB
Centocelle, la casa è un diritto?
Lunedì 26 Luglio 2010 15:51
Da dodici anni aspettano la vendita dall'Ater di 140 appartamenti. Gli inquilini: "Ci faremmo carico di manutenzione ordinaria e straordinaria, che in realtà l'azienda non fa"
di VERONICA ALTIMARI (L'UNICO) Da oltre 10 anni, gli inquilini del comprensorio Ater in Via di Centocelle 3-15, attendono una conferma di vendita.
La proposta di acquisto è stata inoltrata a dicembre del 1998 e da allora, ad ogni sollecitazione delle famiglie, l’Ater ha risposto che “per motivi amministrativi e burocratici bisogna aspettare”.
Il villaggio, costruito negli anni ‘50 e destinato alle famiglie sell’aereonautica militare, oggi è interamente proprietà di questa azienda.
Composto da 146 appartamenti, suddiviso in palazzine di tre piani, vialetti fatiscenti e con scarsa illuminazione, questo comprensorio presenta molti problemi legati alla mancanza di manutenzione ordinar
ia e straordinaria.
“Chiediamo solo che ci venga data la possibilità di acquistare queste case come promesso dal presidente dell’Ater più di 10 anni fa – racconta Giuseppe Polverari, rappresentante dell’Autogestione – da anni manca la reale manutenzione degli stabili. I piccoli lavori di miglioria effettuati sono stati svolti a carico nostro. Se l’Ater, come denuncia di frequente, non dispone dei soldi necessari ad effettuare gli interventi di cui abbiamo bisogno, la vendita potrebbe essere una soluzione – e sottolinea – diventando proprietari di questi appartamenti, la manutenzione sarebbe di nostra competenze e potremmo provvedere personalmente alla sistemazione del villaggio”.
A marzo 2010, il corriere dell’Ater, comunica che proseguono le vendite dei comprensori dismessi, ma senza fa
re nessuna accenno alle palazzine di Via Centocelle.
Perché, malgrado l’adesione del 95% delle famiglie all’acquisto, ad oggi tutto tace?
“Questo è un villaggio sereno e che non ha mai procurato problemi all’azienda – prosegue Polverari – l’autogestione esiste da ben 16 anni ed è perfettamente funzionale nell’attuazione dei servizi condominiali. Proprio per questo, probabilmente, l’Ater non vuole rinunciare ad una situazione così efficiente”.
In una nota redatta dal comitato di autogestione, datata 2009, vengono fatti presente alla presidenza dell’azienda, i diversi problemi delle palazzine: gli infissi in legno, la mancanza di riscaldamento all’interno delle a
bitazioni (ad oggi vengono utilizzate solo stufette a gas), la mancanza di ascensori anche laddove ci siano persone con forti handicap fisici, rete fognaria e copertura degli stabili originali, ovvero risalenti all’anno di costruzione (anni ’50). Nota rimasta però senza alcuna risposta.
L’emergenza abitativa nella città di Roma, riguarda anche i problemi legati alla situazione degli immobili popolari. La soluzione della vendita di un comprensorio come questo, consentirebbe una situazione abitativa migliore per gli inquilini, ed inoltre, l’adempimento ad una promessa di vendita, certificata con tanto di protocollo legale dell’Ater. Senza dimenticare il compimento di un diritto. Il diritto ad avere una casa di proprietà. (L'UNICO)
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Nuccio48 il 27/07/10 alle 11:27 via WEB
Centocelle, la casa è un diritto?
Lunedì 26 Luglio 2010 15:51
Da dodici anni aspettano la vendita dall'Ater di 140 appartamenti. Gli inquilini: "Ci faremmo carico di manutenzione ordinaria e straordinaria, che in realtà l'azienda non fa"
di VERONICA ALTIMARI (L'UNICO) Da oltre 10 anni, gli inquilini del comprensorio Ater in Via di Centocelle 3-15, attendono una conferma di vendita.
La proposta di acquisto è stata inoltrata a dicembre del 1998 e da allora, ad ogni sollecitazione delle famiglie, l’Ater ha risposto che “per motivi amministrativi e burocratici bisogna aspettare”.
Il villaggio, costruito negli anni ‘50 e destinato alle famiglie sell’aereonautica militare, oggi è interamente proprietà di questa azienda.
Composto da 146 appartamenti, suddiviso in palazzine di tre piani, vialetti fatiscenti e con scarsa illuminazione, questo comprensorio presenta molti problemi legati alla mancanza di manutenzione ordinar
ia e straordinaria.
“Chiediamo solo che ci venga data la possibilità di acquistare queste case come promesso dal presidente dell’Ater più di 10 anni fa – racconta Giuseppe Polverari, rappresentante dell’Autogestione – da anni manca la reale manutenzione degli stabili. I piccoli lavori di miglioria effettuati sono stati svolti a carico nostro. Se l’Ater, come denuncia di frequente, non dispone dei soldi necessari ad effettuare gli interventi di cui abbiamo bisogno, la vendita potrebbe essere una soluzione – e sottolinea – diventando proprietari di questi appartamenti, la manutenzione sarebbe di nostra competenze e potremmo provvedere personalmente alla sistemazione del villaggio”.
A marzo 2010, il corriere dell’Ater, comunica che proseguono le vendite dei comprensori dismessi, ma senza fa
re nessuna accenno alle palazzine di Via Centocelle.
Perché, malgrado l’adesione del 95% delle famiglie all’acquisto, ad oggi tutto tace?
“Questo è un villaggio sereno e che non ha mai procurato problemi all’azienda – prosegue Polverari – l’autogestione esiste da ben 16 anni ed è perfettamente funzionale nell’attuazione dei servizi condominiali. Proprio per questo, probabilmente, l’Ater non vuole rinunciare ad una situazione così efficiente”.
In una nota redatta dal comitato di autogestione, datata 2009, vengono fatti presente alla presidenza dell’azienda, i diversi problemi delle palazzine: gli infissi in legno, la mancanza di riscaldamento all’interno delle a
bitazioni (ad oggi vengono utilizzate solo stufette a gas), la mancanza di ascensori anche laddove ci siano persone con forti handicap fisici, rete fognaria e copertura degli stabili originali, ovvero risalenti all’anno di costruzione (anni ’50). Nota rimasta però senza alcuna risposta.
L’emergenza abitativa nella città di Roma, riguarda anche i problemi legati alla situazione degli immobili popolari. La soluzione della vendita di un comprensorio come questo, consentirebbe una situazione abitativa migliore per gli inquilini, ed inoltre, l’adempimento ad una promessa di vendita, certificata con tanto di protocollo legale dell’Ater. Senza dimenticare il compimento di un diritto. Il diritto ad avere una casa di proprietà. (L'UNICO)
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Nuccio48 il 27/07/10 alle 11:25 via WEB
Ringrazio Veronica Altimari, giornalista d'assalto, per il suo preciso, attento, commento in riferimento all'articolo pubblicato su L'UNICO-Quotidiano Indipendente di Roma, dedicato al "caso" del Comprensorio Ater di Via di Centocelle,3/15 a Roma, di persone cosi' dovrebbero essercene molte di piu' per risolvere, evidenziare, le problematiche abitative di Roma e Provincia, fino a che, situazioni incresciose ed Aziende come l'Ater di Roma esistono a solo discapito di chi non chiede altro che "acquistare una casa" diritto insindacabile di ogni cittadino "0nesto e pagante"! Grazie VERONICA...........
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Nuccio il 27/07/10 alle 11:13 via WEB
Centocelle, la casa è un diritto?
Lunedì 26 Luglio 2010 15:51
Da dodici anni aspettano la vendita dall\\\'Ater di 140 appartamenti. Gli inquilini: \\\"Ci faremmo carico di manutenzione ordinaria e straordinaria, che in realtà l\\\'azienda non fa\\\"
di VERONICA ALTIMARI (L\\\'UNICO) Da oltre 10 anni, gli inquilini del comprensorio Ater in Via di Centocelle 3-15, attendono una conferma di vendita.
La proposta di acquisto è stata inoltrata a dicembre del 1998 e da allora, ad ogni sollecitazione delle famiglie, l’Ater ha risposto che “per motivi amministrativi e burocratici bisogna aspettare”.
Il villaggio, costruito negli anni ‘50 e destinato alle famiglie sell’aereonautica militare, oggi è interamente proprietà di questa azienda.
Composto da 146 appartamenti, suddiviso in palazzine di tre piani, vialetti fatiscenti e con scarsa illuminazione, questo comprensorio presenta molti problemi legati alla mancanza di manutenzione ordinar
ia e straordinaria.
“Chiediamo solo che ci venga data la possibilità di acquistare queste case come promesso dal presidente dell’Ater più di 10 anni fa – racconta Giuseppe Polverari, rappresentante dell’Autogestione – da anni manca la reale manutenzione degli stabili. I piccoli lavori di miglioria effettuati sono stati svolti a carico nostro. Se l’Ater, come denuncia di frequente, non dispone dei soldi necessari ad effettuare gli interventi di cui abbiamo bisogno, la vendita potrebbe essere una soluzione – e sottolinea – diventando proprietari di questi appartamenti, la manutenzione sarebbe di nostra competenze e potremmo provvedere personalmente alla sistemazione del villaggio”.
A marzo 2010, il corriere dell’Ater, comunica che proseguono le vendite dei comprensori dismessi, ma senza fa
re nessuna accenno alle palazzine di Via Centocelle.
Perché, malgrado l’adesione del 95% delle famiglie all’acquisto, ad oggi tutto tace?
“Questo è un villaggio sereno e che non ha mai procurato problemi all’azienda – prosegue Polverari – l’autogestione esiste da ben 16 anni ed è perfettamente funzionale nell’attuazione dei servizi condominiali. Proprio per questo, probabilmente, l’Ater non vuole rinunciare ad una situazione così efficiente”.
In una nota redatta dal comitato di autogestione, datata 2009, vengono fatti presente alla presidenza dell’azienda, i diversi problemi delle palazzine: gli infissi in legno, la mancanza di riscaldamento all’interno delle a
bitazioni (ad oggi vengono utilizzate solo stufette a gas), la mancanza di ascensori anche laddove ci siano persone con forti handicap fisici, rete fognaria e copertura degli stabili originali, ovvero risalenti all’anno di costruzione (anni ’50). Nota rimasta però senza alcuna risposta.
L’emergenza abitativa nella città di Roma, riguarda anche i problemi legati alla situazione degli immobili popolari. La soluzione della vendita di un comprensorio come questo, consentirebbe una situazione abitativa migliore per gli inquilini, ed inoltre, l’adempimento ad una promessa di vendita, certificata con tanto di protocollo legale dell’Ater. Senza dimenticare il compimento di un diritto. Il diritto ad avere una casa di proprietà. (L\\\'UNICO)
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