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Cineforum 2016/2017 | 11 ottobre 2016 (Benritrovati!)

PERFETTI SCONOSCIUTI

Regia: Paolo Genovese
Soggetto: Paolo Genovese
Sceneggiatura: Filippo Bologna, Paolo Costella, Paolo Genovese, Paola Mammini, Rolando Ravello
Fotografia: Fabrizio Lucci
Musiche: Maurizio Filardo - La canzone “Perfetti sconosciuti” (di F. Mannoia, Bungaro, Cesare Chiodo) è interpretata da Fiorella Mannoia.
Montaggio: Consuelo Catucci
Scenografia: Chiara Balducci
Costumi: Grazia Materia, Camilla Giuliani
Suono: Umberto Montesanti
Interpreti: Giuseppe Battiston (Peppe), Anna Foglietta (Carlotta), Marco Giallini (Rocco), Edoardo Leo (Cosimo), Valerio Mastandrea (Lele), Alba Rohrwacher (Bianca), Kasia Smutniak (Eva), Benedetta Porcaroli
Produzione: Marco Belardi per Medusa Film/Lotus Production, in collaborazione con Mediaset Premium
Distribuzione: Medusa
Durata: 97'
Origine: Italia, 2016
David di Donatello 2016 per miglior film e sceneggiatura; Globo d'Oro 2016 come migliore commedia; Nastri d'Argento 2016 per miglior commedia, canzone originale e cast.

Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata e una segreta. Un tempo quella segreta era ben protetta nell'archivio della nostra memoria, oggi nelle nostre sim. Cosa succederebbe se quella minuscola schedina si mettesse a parlare? Quattro coppie di amici si confronteranno su temi come amicizia, amore e tradimento per poi scoprire di essere dei "perfetti sconosciuti".
Sembra lontano il tempo in cui Paolo Genovese esordì al cinema con “Incantesimo napoletano”. Era il 2001 e lui era in coppia con Luca Miniero. E la storia (un figlio napoletano che si esprimeva con accento milanese) denotava da subito quella originalità espressa ancora con Miniero e poi, a partire dal 2010, da solo con una serie di commedie tutte di crescente successo (“Immaturi”, “Immaturi-Il viaggio”, “Una famiglia perfetta”, “Tutta colpa di Freud”).
Ed ora ecco questo “Perfetti sconosciuti” dove Rocco, chirurgo plastico, ed Eva, psichiatra, invitano a casa alcuni amici per vivere insieme la notte dell’eclisse di luna. Arrivano anche Bianca e Cosimo, Lele e Carlotta, e infine Peppe, da solo perché, dice, la sua nuova compagna non si sente troppo bene. Ad un certo punto della cena, la conversazione si ferma sui cellulari, sulla loro capacità di diventare i custodi di segreti inconfessabili. Parte allora il gioco di invitare tutti i presenti a posare i telefoni aperti sulla tavola, aspettando al buio eventuali chiamate…
I nuovi dispositivi telefonici sono ormai in grado di accogliere tutti gli aspetti più imprevedibili della nostra vita quotidiana. Sono memoria, archivio, agenda, posta, conversazione. Dopo quella pubblica e quella privata - dice Genovese - sono diventati la nostra vita segreta. Quella che non vogliamo far sapere e della quale ci accorgiamo però sempre troppo tardi. Il ‘non detto’ che diventa il ‘tutto in piazza’ è al centro del copione scritto da Genovese con alcuni collaboratori e da lui diretto con la consueta scioltezza narrativa.
L’unità di luogo e di tempo rafforza il taglio di una dialettica serrata e incalzante, e opportunamente il copione si allarga a coinvolgere non solo argomenti di coppia e affettivi ma anche di lavoro, professionali, realistici. Ne emerge uno spaccato di forte modernità, a definire con esattezza la finta ‘libertà’ nella quale abbiamo tutti l’illusione di essere coinvolti. Mentre è esattamente il contrario. Tra equivoci, sorprese, colpi di scena, il racconto procede con crescente disappunto dei protagonisti, affidati ad un gruppo di attori che si muove e dialoga in bella e stringente sintonia (Giallini, Mastandrea, Leo, Battiston, Foglietta, Rorhwacher, Smutniak). Film dunque piacevole, non privo di qualche passaggio un po’ compiaciuto, e tuttavia, nell’insieme, di esatta attualità.
Massimo Giraldi, Cinematografo

Quella che avrebbe dovuto essere una simpatica cena tra sette amici sotto il cielo stellato di Roma si trasforma in un cattivo gioco al massacro. La colpa? Eva, psicanalista e padrona di casa, lancia una proposta/provocazione che vorrebbe essere arguta: «dite che non abbiamo segreti da nascondere? Ebbene fuori i telefonini e per tutta la serata messaggi e telefonate saranno sentite da tutti!». Gli sventurati, sfidati, accettano. Dall’imbarazzante al meschino, al drammatico: non se ne salverà uno.
Certo la mente corre subito a quel francese, “Cena tra amici” (2012), tradotto alla trasteverina con ottimi risultati da Francesca Archibugi con “Il nome del figlio” (2014). Ma non è solo una variazione sul tema. Oltre al pretesto giocoso del ‘chi-veramente-può-dire-di-conoscere-chi?’, ecco una commedia con forti iniezioni di acidità, sostenuta dal bell’amalgama dei protagonisti (davvero: gli attori quarantenni di oggi sono tra il meglio che il nostro cinema abbia espresso da decenni, professionali e versatili rendono credibile ogni spunto). Marco Giallini è il sardonico chirurgo plastico frustrato padrone di casa, Kasia Smutniak la nevrotica consorte in lite con la figlia adolescente Benedetta Porcaroli; Edoardo Leo fa al momento il tassista, superficiale, assatanato e attualmente fidanzatissimo con Alba Rohrwacher veterinaria romantica e con le antenne sempre tese; Valerio Mastandrea - semplicemente formidabile nel suo lavorare nei tempi comici con battute dissacranti e poi passare a toni più torvi - è da forse troppi anni impigrito nel matrimonio con Anna Foglietta, a sua volta dedita tanto ai figli quanto a qualche bicchierino di troppo; infine Giuseppe Battiston, professore di ginnastica appena licenziato che dovrebbe in teoria presentare la sua nuova fidanzata ma si presenta da solo. Paolo Genovese (“La banda dei Babbi Natale”, “Immaturi”, “Una famiglia perfetta”) sostiene di aver tratto l’idea da una frase di Gabriel Garcia Marquez («Ognuno di noi ha una vita pubblica, una privata e una segreta»), dosa con bel polso situazioni e rivelazioni e se (opinione personalissima) non avesse tirato fuori nel finale dal cilindro una soluzione che suona un po’ troppo da tradizione narrativa-teatrale, avrebbe certamente firmato la commedia amara della stagione. Comunque va benone anche così.
Massimo Lastrucci, Ciak

PAOLO GENOVESE
Filmografia:
Piccole cose di valore non quantificabile (1999), Incantesimo napoletano (2001), Coppia (2002), Nessun messaggio in segreteria (2005), Viaggio in Italia - Una favola vera (2007), Questa notte è ancora nostra (2007), Immaturi (2010), La banda dei Babbi Natale (2010), Immaturi - Il viaggio (2012), Una famiglia perfetta (2012), Tutta colpa di Freud (2013), Sei mai stata sulla luna? (2015), Perfetti sconosciuti (2016)

Martedì 18 ottobre 2016:
LOVE & MERCY di Bill Pohlad, con John Cusak, Paul Dano, Elizabeth Banks, Paul Giamatti, Jake Abel

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Commenti al Post:
minarossi82
minarossi82 il 11/11/16 alle 18:03 via WEB
mi piace molto questo blog gli articoli sono proprio interessanti. Ciao da

Artecreo

 
Recreation
Recreation il 08/02/18 alle 13:37 via WEB
Grazie per articolo È troppo bello. Piu Grandi Film
 
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Un blog di: cineforumborgo
Data di creazione: 29/09/2007
 

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