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Messaggi del 17/02/2016

 
 

Cineforum 2015/2016 | 23 febbraio 2016

Foto di cineforumborgo

DUE GIORNI, UNA NOTTE

Titolo originale: Deux jours, une nuit
Regia
: Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne
Sceneggiatura
: Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne
Fotografia
: Alain Marcoen
Montaggio
: Marie-Hélène Dozo
Scenografia
: Igor Gabriel
Costumi
: Maïra Ramedhan-Lévy
Interpreti
: Marion Cotillard (Sandra), Fabrizio Rongione (Manu), Pili Groyne (Estelle), Simon Caudry (Maxime), Catherine Salée (Juliette), Baptiste Sornin (sig. Dumont), Alain Eloy (Willy), Myriem Akheddiou (Mireille), Fabienne Sciascia (Nadine), Timur Magomedgadzhiev (Timur), Hicham Slaoui (Hicham), Philippe Jeusette (Yvon), Yohan Zimmer (Jérôme), Christelle Cornil (Anne), Laurent Caron (Julien), Franck Laisné (Dominique), Serge Koto (Alphonse), Morgan Marinne (Charly), Gianni La Rocca (Robert), Ben Hamidou (Kader), Carl Jadot (Miguel), Olivier Gourmet (Jean-Marc), Sabine Raskin (Segretaria), Damien Trapletti (receptionista Solwal), Lara Persain (moglie di Willy), Rania Mellouli (ragazza di Timur), Christelle Delbrouck (barista), Hassiba Halabi (moglie di Hicham), Marion Lory (moglie di Julien), Donovan Deroulez (marito di Anne), Maïdy Ankaye (sorella di Alphonse), Alao Kasongo (madre di Alphonse)
Produzione
: Jean-Pierre e Luc Dardenne, Denis Freyd per Les Films Du Fleuve/Archipel 35/Bim Distribuzione/Eyeworks/France 2 Cinéma/Rtbf (Télévision Belge)/Belgacom
Distribuzione: Bim

Durata
: 95'
Origine
: Belgio, 2014

Con l'aiuto di suo marito, Sandra cercherà di convincere le colleghe a rinunciare ai propri bonus così che lei possa mantenere il lavoro.
Sono felice», confida per telefono Sandra (Marion Cotillard) al marito Manu (Fabrizio Rongione), mentre sta terminando “Due giorni, una notte” (“Deux jours, une nuit”, Belgio/Francia/Italia, 2014, 95'). È lunedì mattina.
Alle sue spalle c'è la fabbrica dove ha lavorato per anni. Il venerdì precedente, Monsieur Dumont (Baptiste Sornin), il padrone, ha imposto ai suoi compagni di lavoro di scegliere tra un bonus di mille euro ciascuno e il suo licenziamento. Quattordici contro due, quelli hanno preferito il bonus. Poi però, su richiesta di una di loro, Dumont ha accettato di far ripetere la votazione. Ora, dopo un sabato e una domenica passati da Sandra a incontrare i compagni nelle loro case, uno per uno, la seconda votazione si è conclusa… Come sempre nel loro cinema, Jean-Pierre e Luc Dardenne raccontano la dignità umana, quella dei deboli in primo luogo. Non c'è rispetto, nell'alternativa imposta ai compagni di Sandra. Non ce n'è per lei, e non ce n'è per loro, indotti e anzi ‘corrotti’ a una scelta ignobile. Con freddezza, il padrone scarica su di loro il peso di una responsabilità che è sua, e che certo non è solo economica. Per farlo, conta sulla loro paura: la paura di non far fronte a un mutuo, o alle spese per i figli, e la paura che uno per uno hanno d'esser poi licenziati al posto di Sandra. Così, impaurito, ciascuno immagina che gli convenga difendersi, da solo e contro ogni altro. La paura è lo sfondo umano e sociale della vicenda di Sandra. Anche lei è impaurita, e non solo perché soffre le conseguenze di una depressione che l'ha tenuta per mesi lontana dalla fabbrica. La sua paura più forte è d'essere inadeguata. Che lo sia, le pare dimostrato dall'alternativa imposta da Dumont, che l'ha ridotta alla misura di un bonus. Della sua inadeguatezza, poi, la convincono gli incontri con i suoi compagni: con quelli che voteranno per lei, in quanto avverte d'essere per loro un danno, e con gli altri perché se ne sente umiliata. Non c'è via d'uscita. Vinca o perda, la seconda votazione sarà una sconfitta. Lo sarà anche perché in quella fabbrica, e in quella condizione umana e sociale, non c'è posto per la dignità. Occorrerebbe un gesto, una rivolta morale, per ritrovare il rispetto di sé. E così accade, lunedì mattina. Pensando ai suoi compagni, Sandra ha trovato la forza di non cedere al padrone. Accada quel che accada, gli ha dato la sola risposta che quello non si sarebbe aspettata. La sola ‘adeguata’ alla propria dignità. Per questo è felice.
Roberto Escobar, L’Espresso

Appena tornata al lavoro dopo una breve pausa per una leggera depressione, Sandra, giovane moglie e madre di due figli, scopre di essere disoccupata. L’azienda ha infatti deciso di tagliare il suo posto di lavoro in cambio di un bonus di mille euro destinato ai suoi sedici colleghi. Lei si dispera, suo marito invece la spinge a utilizzare il weekend per convincere i suoi colleghi a rinunciare al bonus perché lei possa conservare il proprio stipendio. Sandra comincia così una vera e propria via crucis tra le case di chi ha disperatamente bisogno di quei mille euro per pagare il mutuo, l’affitto o la scuola dei figli. Una difficile richiesta, la sua, fatta però con dignità, senza rabbia, mostrando grande compassione per chi come lei è vittima della perversa logica di tante aziende che costringono i lavoratori a una crudele competizione. Il lunedì mattina arriva la resa dei conti. Le cose non vanno come sperato, poi un colpo di scena, poi un altro ancora, quando Sandra si accorge che questa volta potrebbe essere lei causa di sofferenza per qualcun altro. E fa la sua scelta. «È stata una bella lotta, sono felice», dice.
I fratelli Dardenne, che sul tema del lavoro avevano realizzato il loro primo film, “La promessa”, hanno sempre raccontato la società attraverso piccole storie personali, cariche di umanità e drammaticamente attuali, come l’odissea di Sandra, profeticamente immaginata già dieci anni fa e affidata al volto struccato di Marion Cotillard, capace di accogliere e restituire una straordinaria gamma di emozioni e sentimenti. La forza del film, storia d’amore e solidarietà intesa come impegno morale tutt’altro che scontato, sta nel raccontare non la lotta politica di una militante che rivendica un posto di lavoro, ma quella di una donna che si sente scomparire e combatte per difendere il proprio diritto a esistere. Non ci sono sindacati, né buoni e cattivi, solo persone alle prese con i problemi di tutti i giorni. La macchina da presa dei Dardenne segue Sandra per strada, a una distanza maggiore rispetto a quella usata nei film precedenti, mostrandoci un contesto sociale più ampio e complesso, aspro teatro di possibili catastrofi. Ma come sempre nel cinema dei Dardenne ecco che nelle situazioni più difficili l’uomo si dimostra capace di gesti inimmaginabili.
Alessandra De Luca, Ciak

JEAN-PIERRE E LUC DARDENNE
Filmografia:

Le chant du rossignol
(1978), Lorsque le bateau de Léon M. descendit la Meuse pour la première fois (1979), Pour que la guerre s'achève les murs devaient s'écrouter (1980), R... ne répond plus (1981), Leçons d'une université volante (1982), Regard Jonathan/Jean Louvet son oeuvre (1983), Il court... il court le monde (1987), Falsch (1987), Je pense à vous (1992), La promesse (1996), Rosetta (1999), Il figlio (2002), L'enfant - Una storia d'amore (2005), Chacun son cinéma (2007) ("Dans l'obscurité"), Il matrimonio di Lorna (2008), Il ragazzo con la bicicletta (2011), Due giorni, una notte (2014)

Martedì 1° marzo 2016:
LO SCIACALLO - NIGHTCRAWLER
di Dan Gilroy, con Jake Gyllenhaal, Rene Russo, Bill Paxton, Riz Ahmed, Kevin Rahm

 

 
 
 
 
 

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Un blog di: cineforumborgo
Data di creazione: 29/09/2007
 

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