Ninjalotta

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Le capitò quel giorno di svegliarsi con una pazza voglia di scrivere di se, forse per esorcizzare le paure che come inaspettati fantasmi erano tornate a sconvolgerle i pensieri. Mai avrebbe creduto che dopo tutti questi anni, tutto questo tempo, i fantasmi di un passato a tratti felice e a tratti burrascoso e sofferto in perfetto silenzio, nel rispetto del suo precedente stile di vita, le avrebbero fatto visita.Ora? Proprio ora che in teoria dovrebbe essere maturata? Proprio ora che in teoria aveva imparato a ragionare per se, a star bene con se stessa. Ora che i suoi ritmi, i suoi impegni, tutto collimava. Lui come un uragano aveva distrutto il suo paesino di capanne di paglia, così ben popolato di deboli certezze ed abitudini. E lei si era ritrovata sconvolta, tramortita e spaventata. Poi, finalmente la quiete dopo la tempesta, e tutto quel disastro causato dal tumultuoso inizio di una storia così profonda non solo ha rovinato le casette costruite con impegno ma, a quanto pare, materiali scadenti, ha anche rovistato la terra, tirando inevitabilmente fuori ciò che di marcio c'era nelle fondamenta del suo paesino "delle meraviglie"Tutto da rifare, tutto da ricominciare. E quindi pian piano, un po' come il buon Italo Svevo raccontava di Zeno, così lei si mise in testa di analizzarsi punto punto.Di scavare in un passato remoto ormai quasi rimosso, un passato più recente, doloroso e sudato, un presente possibile e quasi tranquillo. Il tutto per cercare di capire cosa vorrebbe costruire e, soprattutto, come farlo. D'altra parte se voi vi ritrovaste a dover ricostruire un intero paese di certezze... dopo la fine ben tragica appena fatta, non vi riproporreste di costruire delel fondamenta solide e delle case di buoni mattoni e cemento armato? Si lo fareste, soprattutto a trent'anni, soprattutto se in bilico fra la felicità e la depressione. Perchè non si può vivere in un perenne dondolio, bisogna trovare un equilibrio.