Creato da circolosalvemini il 27/11/2006
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Chiediamo scusa

Post n°40 pubblicato il 02 Giugno 2007 da circolosalvemini

Se il blog non è stato aggiornato per parecchio tempo non è perchè il Salvemini non senta più il bisogno di comunicare, anzi mi era stato consegnato parecchio materiale da pubblicare. Tuttavia per motivi di lavoro non ho avuto tempo di occuparmene, la responsabilità quindi è soltanto mia, per il futuro cercherò di organizzarmi diversamente.

                                                    Luca Ammendolia

 
 
 

Prodi tra sogno e realtà !

Post n°39 pubblicato il 04 Marzo 2007 da circolosalvemini
Foto di circolosalvemini

Di Ilario Ammendolia

L’on. Oliviero Diliberto,segretario dei “comunisti italiani”, è un dirigente politico di eccezionale statura. Guardate la profondità del suo pensiero condensata in due sole parole “l’on. Berlusconi fa schifo”. Che potenza di analisi ! Che acume!  Che studio minuzioso! Che messaggio di compostezza che riesce a trasmettere alla società !

Quanto risulta superato il povero Enrico Berlinguer che scriveva lunghe pagine su “Rinascita” per spiegarci il “compromesso storico” ed i rapporti tra le “classi sociali” lasciandoci ,pur sempre, qualche dubbio. Diliberto  non commette questo errore! Egli rappresenta il “Bignami” del nuovo pensiero  e condensa in poche parole intere notti di studi, di ricerche, di travaglio filosofico, poi pronuncia l’ardua sentenza: “ Berlusconi fa schifo”. Chi potrebbe mai dubitare dinanzi ad un argomentare così convincente! Chi non resta affascinato dinanzi a tanta eleganza !

Il dado è tratto ! Ci pensa il segretario regionale del suo partito in Toscana , tale Nino Frosini, ad avanzare sulla linea tracciata dal segretario generale,  allorché incontrando sull’Eurostar il senatore Ferdinando Rossi, ribelle alla linea del partito,gli ha tirato un bel pugno sul naso !

Noi, già elettori convinti dell’Unione, dovremmo essere grati a Diliberto che, senza alcun dubbio, si comporta nella compagine di governo come il più convinto custode di una linea rivoluzionaria che sta entusiasmando le folle italiane dalle Alpi alla Sicilia.

Con questo stato d’animo ho provato ad ascoltare in diretta tv l’intervento di Prodi al Senato nel momento di chiedere la fiducia. La voce di Prodi era cadenzata, sempre uguale, vellutata , mi sembrava di ascoltare i versi del Pascoli “… mi dicono, dormi! Mi cantano, dormi! Sussurrano, dormi! Bisbigliano, dormi !..”. Le palpebre diventano pesanti, gli occhi si chiudono, ti abbracci al divano per non cadere in avanti e dormi profondamente. Poi sogni e ti sembra di sentire turbe di donne e di uomini marciare al grido:

con la guida di Diliberto

  marceremo in campo aperto

   e vi giuro in fede mia,

  che il cattivo Berlusconi

   sosterrà Romano Prodi..”

Ora le parole del presidente del consiglio mi giungono alle orecchie come un canto gregoriano che –sempre in sogno-lui intona vestito da priore del convento di Gorgonza . Io continuo a sognare, adesso Romano Prodi canta il “Miserere”  mentre la Melandri , vestita di suora, con le mani incrociate sul petto, sembra una Madonna . Canta e prega padre Romano e nelle sue preghiere non dimentica Silvio Berlusconi che intanto s’è chiuso in regime di clausura nella sua villa Certosa, per D’Alema che a bordo del suo Ikarus veleggia per il mondo verso ignote destinazioni, per Gianfranco Fini che si dedica solo alla pesca subacquea, per Bertinotti che ha deciso di  unirsi al suo amato comandante Marcos , per Bossi diventato grande sacerdote del Dio Po, per Fassino che s’è ammalato di bulimia, per Rutelli che ha lasciato la politica per diventare, assieme a Casini , attore di gran successo !

Io intanto continuo a sognare e nel dormiveglia intravedo un Parlamento con non più di cento parlamentari che lavorano, seri , composti, rispettosi e che si confrontano sulle riforme indispensabili a questa nostra Italia, che hanno deciso di agganciare il loro stipendio e la loro futura pensione a quella degli operai della FIAT, e che, con la loro compostezza,  hanno ridato entusiasmo e speranza ad una Nazione che aveva deciso , per disperazione, di non mettere al mondo altri figli. Sogno un presidente della repubblica senza mai un collare d’oro al collo e che non somigli  all’ultimo dei Savoia ma ad uno dei tanti contadini che ho conosciuto nel partito che fu anche del presidente Napoletano.

Un rumore mi sveglia bruscamente sono applausi perché intanto il governo incassava la fiducia e la maggioranza applaudiva entusiasta: il ministro Vannino Chiti, politico di professione, baciava Gavino Angius che di professione fa politica  . Ho capito che non c’è niente di nuovo,  che lo spettacolo continua  e che,qualora vincesse il centrodestra, sarà sempre lo stesso anche se a parti invertite.

DA la Riviera del 04.03.07

 
 
 

Ammendolia: non sono in corsa

Post n°38 pubblicato il 24 Febbraio 2007 da circolosalvemini
Foto di circolosalvemini

Con  l’esperienza che ha maturato in oltre quarant’anni di politica, amato da alcuni, temuto da altri,  sostenuto e osteggiato, ma sempre sulla cresta dell’onda, sulla situazione politico - amministrativa cauloniese, a pochi mesi dalle prossime elezioni amministrative ha deciso di dire la sua. Stiamo parlando di Ilario Ammendolia, uno dei leader storici della sinistra cauloniese e calabrese, oggi simpatizzante dei Ds nonché leader del movimento dei Riformisti, che ha rilasciato questa intervista esclusiva a Calabria Ora . 

 

Qual è, a suo parere la situazione politica a Caulonia, a pochi mesi dalle elezioni?

Il 3 dicembre scorso v’è stata una manifestazione popolare indetta da “Uniti nell’Ulivo” e dai “progressisti” che ha visto una notevole partecipazione popolare ed ha suscitato una vasta eco nel paese mettendo in moto il meccanismo che ha portato alla caduta dell’amministrazione comunale.

Probabilmente bisognava partire da quel punto !

 

In che senso ?

La sinistra non è una astrazione ma dovrebbe rappresentare un modo di concepire e di praticare la politica. A Caulonia la sinistra ha una storia molto antica fatta anche di crisi, errori, offuscamenti ma anche di pagine pregnanti di valori positivi, di conquiste e di contenuti. Due anni di opposizione  avevano dimostrato al paese che c’è una sinistra razionale,  seria, propositiva, capace di lavorare per il progresso e l’unità del paese anche dall’opposizione. Una sinistra capace di anteporre gli interessi della gente a meschini calcoli di parte. Questo patrimonio di idee e di pratica politica non  può andare disperso e sperperato. A questo bisogna aggiungere le scelte dei “progressisti” che noi abbiamo molto apprezzato e che andavano a ricomporre l’unità della sinistra su precisi contenuti e non su rapporti personali.

Eppure in paese mi dicono che i fanno riunioni delle formazioni di sinistra molto partecipate ?

 

Io rispetto tutte le sigle, ed anche le formazioni politiche con un solo aderente. Ma non si può partire dalle sigle, bisogna partire dai contenuti politici e la gente deve essere messa in condizioni di esprimere un voto razionale e sereno sulla amministrazione comunale uscente e sulla qualità dell’opposizione. Nessuna chiusura verso persone ma solo chiarezza politica !

Tuttavia si notano divisioni nel centrosinistra.

Partendo dalla politica tutto può essere ricomposto. Noi riformisti non rivendichiamo incarichi, non poniamo pregiudiziali a nessuna forza politica, il candidato a sindaco può e deve essere scelto  sulla base di ragionamenti e solo guardando all’interesse del Comune. A noi interessano i programmi, i valori e le idee per il futuro. Su una cosa saremo intransigenti: il Paese ci chiede unità, noi non siamo disponibili a contarci su eventuali progetti di divisioni che sarebbero dannosi per la sinistra e, soprattutto, per il Paese.

Ma lei ambisce o no a pilotare la vita politica cittadina?

Io non sono assolutamente in corsa per la carica di sindaco. Ringrazio le forze politiche ed i cittadini che me lo hanno proposto e mi rammarico per coloro che si sono dimostrati molto angosciati per questa ipotesi inesistente( e mai esistita)  anche perché io ho svolto il mio ruolo di capogruppo dell’opposizione nell’interesse di tutti . Avrei gradito maggiore rispetto per il mio impegno che ho svolto senza altro fine che servire il mio Paese ed i cittadini che mi hanno eletto.

Qual è la Sua previsione per le prossime elezioni?

Sono sicuro che la spinta del Paese porterà le forze politiche della sinistra ad avere un atteggiamento responsabile. Il Paese non potrebbe perdonare eventuali avventurieri nè coloro che subordinano gli interessi di Caulonia a propri disegni personali.

Da Calabria Ora del 23.02.2007

 

 

 

 

 
 
 

“Cara” politica…quanto mi costi!

Post n°37 pubblicato il 19 Febbraio 2007 da circolosalvemini
Foto di circolosalvemini

         Di Ilario Ammendolia

Continuo a ritenere la “Politica” come una delle attività più nobili del genere umano !  Occuparsi di politica significa una spiccata capacità di uscire dai propri egoismi e di solidarizzare con gli altri, capacità di ascoltare tutti, necessità di sincronizzarsi con la società.

Spesso, soprattutto alle persone sensibili, la politica  entra nel sangue e diventa una delle principali ragioni di vita. Voglio fare un esempio molto lontano nel tempo, si pensi a Dante, capace di coniugare una eccezionale spiritualità  con un convinto impegno politico che lo portò all’esilio ed alla condanna a morte. Il suo incontro con Farinata , esponente della fazione ghibellina avversa al poeta fiorentino, è una pagina di straordinaria passione politica così forte da sconfiggere la morte ed essere indifferenti alle stesse pene dell’inferno. Infatti dinanzi alla sconfitta del suo “partito” Farinata afferma “…ciò mi tormenta più che questo letto” .

In passato, anche nei nostri paesi,  vi furono militanti che affrontarono con dignità difficoltà di vario genere e finanche il carcere, il confino e la morte per testimoniare le loro convinzioni.

La militanza politica, soprattutto per chi sceglieva l’opposizione al potere ed ai potenti, significava una vita piena di sacrifici e di aspre lotte che si sopportavano nella convinzione che ciò fosse necessario per la costruzione d’un “mondo migliore”.

Oggi v’è uno stuolo infinito di politici di professione. Non più il professionista, l’operaio, l’impiegato, l’artigiano che dedica una parte del suo tempo libero alla politica ma gente che vive ed accumula privilegi grazie ad una confuso  quanto inutile affaccendarsi nella sfera pubblica.

Non voglio assolutamente scadere nel qualunquismo e tuttavia dobbiamo constatare con amarezza che la nuova “politica” opera un drenaggio di risorse dai ceti produttivi alle caste parassitarie e, cosa molto più grave, un drenaggio di democrazia dal popolo a piccole minoranze organizzate.

Senza fare moralismo considero la degenerazione in corso una autentica minaccia per la democrazia, uno sfregio alla Costituzione ed un insopportabile peso per la gente che lavora.

Ormai il ceto politico,  è scisso dalla gente, anzi ha bisogno di vivere in palazzi sempre più chiusi e schermati per non rendere conto della propria inutilità. I partiti sono stati scientificamente resi aridi, privati da ogni capacità di imprimere una spinta propulsiva alla società circostante, svuotati da ogni ideale, occupati dagli stati maggiori dei politici di professione, e resi sostanzialmente uguali. Lo sfarzo, senza ritegno, ostentato nei “palazzi” grandi e piccoli serve a marcare la distanza dalla gente comune.

Non vorrei esagerare ma intravedo all’orizzonte un “ partito unico dei politici” che apparentemente si divide in tante distinte formazioni ma sostanzialmente è portatore degli stessi interessi.

La mitizzazione del leader è funzionale ad un disegno di trasformazione d’una democrazia reale e partecipata (per come voluta dalla nostra Costituzione) in una “democrazia” apparente e plastificata, scandita da noiosi confronti televisivi.

Osservate la costosissima delegazione dei parlamentari calabresi (  non più scelti dalla gente ma nominati dai partiti) e cercate di intravedere nel loro operato  qualche tenue indizio d’un “progetto Calabria” da realizzare-pur da posizioni distinte- con proposte di legge, interventi in aula, atti parlamentari. Non troverete la più tenue traccia! Così l’antimafia di facciata serve a coprire una diffusa e grave incapacità ed è grave il fatto che a nessuno venga in mente che il fenomeno mafioso si coniuga e si legittima con la degenerazione della politica. La stessa “questione meridionale” è stata rimossa dal dibattito nazionale e relegata nella ricerca storica piuttosto che nell’attualità politica.

Non credo  che bisogna criminalizzare qualcuno, perché non è questione di persone.

Molti parlamentari hanno finito di militare nel partito che li aveva eletti lo stesso giorno in cui non sono stati riconfermati nell’incarico, mentre esponenti di primo piano di vari partiti hanno cambiato formazione nel tentativo di conservare la propria postazione !

Un tempo la Politica viveva immersa nella società e si nutriva delle speranze e dei problemi della gente. Nei nostri paesi gli scontri nascevano sui progetti di vallata, sulla gestione del territorio, sull’organizzazione della società, sulla ripartizione delle ricchezze, sui modelli , spesso utopistici,che ognuno aveva in mente. Oggi, quasi ad ogni livello, i politici vivono una vita a parte e  si muovono nelle mera gestione e pura conservazione del potere come i pesci nell’acqua. Intanto i nostri ospedali diventano sempre più degradati, i tribunali sempre più inutili, le strade e la ferrovia impraticabili, la produzione scende a livelli sempre più bassi. Qualcuno diceva che nella notte tutti i gatti sono neri ed è vero perché Loiero sembra Chiaravalloti, il presidente della Provincia Morabito somiglia a molti dei suoi predecessori di parte”avversa”, Adamo fa rima con Abramo ed, in questa ottica, i politici, a fitte schiere, si muovono alla costante ricerca di nuovo potere.

Da LA Riviera del 19.02.07

 

 

 

 
 
 

C’era una volta la Sinistra calabrese

Post n°36 pubblicato il 11 Febbraio 2007 da circolosalvemini

Dunque vorrei incominciare come era uso nelle antiche fiabe: c’era una volta, tanto ma tanto tempo fa, la Sinistra calabrese ed , a questo punto, come nella favole tristi ci prende la malinconia perché la fiaba si conclude con la sofferenza e la morte.

La Sinistra calabrese , senza miti e senza leggende, è vissuta sempre tra cielo e terra, . In maniera certamente arbitraria io oso mettere tra gli antenati illustri Tommaso Campanella. Il sonetto la plebe è stato a lungo sottovalutato ma contiene sia una netta rivendicazione a favore della plebe sfruttata “ tutto è suo ciò che sta tra cielo e terra..” sia un invito alla rivolta, convinto che il popolo potrebbe disfarsi dalla tirannide senza grandi sforzi “egli si potria disfar con una scossa…”

Ancora più netta si staglia la sua posizione quando descrive la vita a Taprobana dove i beni sono comuni, ed è bandita la proprietà privata dalla quale, secondo il nostro Filosofo, discende ogni male..

Con lo stesso arbitrio metto tra gli antenati illustri Vincenzo Padula , anche se in questo caso,mi mancano gli strumenti culturali per poter collocare questo sicuro difensore dei deboli e fustigatore dei potenti e dei prepotenti, nell’alveo della sinistra politica.

Ho voluto fare questi riferimenti molto lontani perché sono convinto che la sinistra calabrese ha avuto una sua anima molto antica, volendo usare una parola alla moda direi che è sicuramente griffata . Storia di appassionati militanti, spesso raffinati intellettuali, molto più frequente,di gente comune che hanno scritto pagine di autentico eroismo nel tentativo di cambiare in meglio questa nostra Terra. L’immagine classica di questa sinistra è stata raffigurata dalla foto da un bracciante  con il braccio alzato  mentre i contadini “invadevano” pacificamente il latifondo per strapparlo all’incuria ed all’abbandono. Lucio Villari, uno dei più autorevoli storici d’Italia, è stato un giovane dirigente che ha guidato i contadini nella zona Jonica.

Cosa resta della sinistra ?  Probabilmente solo  una “sinistra” di ruga !

La “ruga” di paese era un piccolo mondo chiuso in sé stesso.

Spesso coloro che vi abitavano non riuscivano a percepire che, oltre quelle poche case, potessero vivere uomini che ogni mattina viaggiavano, scrivevano, lavoravano, si divertivano, aldilà di quanto quotidianamente poteva succedere nella ruga. Molto spesso, all’interno di quel piccolo mondo si svolgevano lotte senza senso, fermentavano odi sordi, si stipulavano alleanze degli uni contro altri. Il tempo passava, si diventava vecchi, si moriva ma la ruga restava sempre nella sua miseria, muta testimone d’una esistenza priva di senso.

Il mondo moderno e soprattutto i mezzi di comunicazione di massa hanno scardinato le “rughe”, ma  la filosofia, il modo di agire di quel piccolo mondo si comporta come un fiume carsico che scompare per poi riapparire in forme apparentemente diverse ma sostanzialmente identiche. Pensate per un momento la politica calabrese e focalizzate quanto avviene a “sinistra”! Abbiamo appena appreso che anche l’on Giacomo Mancini è stato minacciato, (ormai, in Calabria, una piccola minaccia non si nega a nessuno), e probabilmente anche Lui avrà la sua brava e costosa scorta.

La minaccia è arrivata nel momento di massima tensione con il vicepresidente della giunta regionale Nicola Adamo che, a sua volta, aveva da lungo tempo studiato “l’originale” battuta  che a sinistra i ladri sono mancini.

Questi “bravi ragazzi” , qualche anno fà erano alleati, Mancini veniva eletto parlamentare nel partito di cui Adamo era segretario regionale. Popolo gabbato ed entrambi felici e contenti ! Adesso si scontrano, ma una cosa è certa né la politica, né  la Calabria, né tantomeno  la Sinistra, c’entrano niente con le loro risse ,anzi.. per utilizzare un antico adagio calabrese si tratta d’un proverbiale “ncugna e scugna” nel tentativo di farsi spazio.

La storia del rapporto Mancini-Adamo è emblematica e ci introduce ai rapporti interni tra i vari partiti ed all’interno dei partiti stessi . Non più l’assalto al latifondo ma ben altri assalti sembrano  stagliarsi all’orizzonte !

Questa è la nuova sinistra ? Da questa sinistra dovrebbe nascere il futuro partito democratico?

Nessuna illusione ! Nel 1989 due famosi scienziati - Fleischmann e Pons- hanno ipotizzato la possibilità di avviare la cosiddetta “fusione fredda” .. E’stato un momento di speranza a cui è seguita la delusione  per la fine d’un sogno.

Senza passione e senza calore non si fonde niente, al massimo si fa qualche operazione a tavolino per collocare l’assessore Maiolo al posto di Naccari e partecipare alla gestione dei fondi comunitari.

Sommando la politica dei d.s. a quella della Margherita non si può ottenere niente, la matematica c’insegna che qualsiasi numero moltiplicato per zero darà come prodotto zero!

Ilario Ammendolia

Da La Riviera del 11.02.07

 
 
 
 
 

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