Ci sono molti modi

E’ un ricordo che torna spesso. Sono passati sei anni. Io ero lì a registrare un voto, lei a dare l’esame. Non ricordo se ci fossero altre persone… Cominciamo a parlare, poi lei entra.

In bocca al lupo! Ti aspetto qui.

Ok.

Ciò che segue è una mattinata al bar a raccontarci, a scoprirci, a “indovinarci”. Solo due persone che parlano e che ascoltano, niente più. Parole che escono facili, semplici, sincere.

Serve che lo dica? Lei è bellissima… Un’assurda convinzione innata, mi fa credere che dietro la bellezza si debba per forza celare una personalità sofisticata. E quindi mi sorprendo nell’intuire un’anima semplice, molto simile alla mia. Stessi pensieri, stesse paure fottute.

Devo prendere l’1 e poi il 7.

Ma no dai… Sono in macchina, ti riaccompagno io.

La convinco. Riesco a prolungare di una ventina di minuti la meraviglia di quel incontro.

L’ho rivista poche altre volte, sempre di sfuggita all’università. Poi io ho preso una strada diversa.

Quello che so di lei è il suo indirizzo, sempre che viva ancora lì. Ogni tanto mi prende l’insensata (insana?) voglia di scriverle. Quanto sono patetico nella mia personale resistenza al fluire della vita.

Eppure…