… era a notte,lo ricordo bene, che rilasciavi il tuo profumo in maniera più intensa. Splendore del giardino eri, con i tuo colore acceso di fiamma di sole, albero d’arancio. Maturo nel tronco earrogante nella postura schernivi il vicino limone che era ancora poco più di un virgulto. Lo insultavi quasi seppellendolo sotto l’abbondanza del frutto che copriva le tue braccia. Guardami gridavi, sono io il re, tu sei solo un ceppo infecondo! Ma da quel tenero piegato limone avresti ricevuto la tua più grande lezione di lì a poche stagioni. Il tuo cuore sarebbe caduto in affanno , i tuoi frutti avvizziti in fretta, ed accanto il tuo vicino, avrebbe conquistato il tuo alloro e ti avrebbe bissato sul traguardo. Piano, piano ti avrebbe soffocato con la sua copiosa abbondanza e avrebbe rinnovato l’insulto di stagione in stagione fino ancora ad oggi che entrambi siete vecchi. Il limone ti ha insegnato l’avvicendamento, il mutamento , i tempi ed il vero talento. La mia quarta e quinta rosa sono per voi giallo e arancio della mia infanzia.
Inviato da: g1000ker
il 29/12/2015 alle 16:45
Inviato da: pa_mi
il 31/10/2015 alle 20:09
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il 29/01/2012 alle 04:32
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il 14/08/2011 alle 20:21
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il 28/05/2011 alle 03:11