Post N° 12

Post n°12 pubblicato il 17 Settembre 2008 da la_vita_non0

Sordomuto e russo, riesce a comunicare con gli altri scrivendo in un italiano impeccabile

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"Qui dentro ogni giorno è buio e triste"

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Lettera dal carcere di Konstantin, che ha ucciso il suo aguzzino.

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Rimini - (epi) "Mi chiamo Konstantin, scrivo da sopra il mio letto. Qui dentro (siamo nel carcere dei Casseti a Rimini, ndr) ogni giorno è buio e triste.Tutti i giorni scrivo lettere e leggo  molti libri, perchè mi piace molto studiare. Ormai non mi interessa più vederela televisione e siccome qui c'e poco  da fare,  non riesco più a dormire. Mi sto distruggendo psicologicamente." Inizia cosi la lettera, scritta in un italiano impeccabile, di Konstantin, 24enne russo sordomuto che nella notte tra il 6 e il 7 febbraio del 2007 sgozzò il connazionale Grigory Lapkin, "caporale" - e aguzzino - di  un gruppo di sordomuti che venivano sfruttati costringendoli a fare il giro dei ristorante per "vendere" piccoli  oggetti a persone impietosite dal handicap.
"Mi piacerebe molto parlare con qualcuno che conoscesse il linguaggio dei gesti, ma, in un anno che sto qua, non ho trovato  nessuno che potesse comunicare con me. Non vorrei dimenticare il mio modo di parlare, ma qui purtroppo posso usare solo la scrittura."
"Ho voglia  di fare molte cose, una di queste è sapere tutta la storia della mia famiglia.
Ma il mio più grande desiderio è quello di studiare in una scuola aeronautica, civile o spaziale.
Ogni giorno studio i fenomeni scientifici e spaziali. Trovo questo molto interessante ed è il sogno della mia vita". "                                           
Mi sento solo qui - nonostante l'aiuto, per la verità poco considerate le difficoltà di comunicazione, degli altri detenuti -. Provo molto dolore, sento  tanto la mancanza della mia famiglia che non vedo da 4 anni. Vorrei tanto vedere la mia nipotina che ha 2 anni e che ho visto solo in fotografia. Sono stanco di stare in carcere, mi sento fallito qui. Da libero, vorrei studiare, lavorare, viaggiare per il mondo. Io sono un credente dei testimoni di Geova. In carcere è difficilè seguire lo studio della mia religione; fuori, vorrei andare alla Sale del Regno, a Rimini. Vorrei parlare con altri testimoni  sordomuti. A casa tutti mi aspettano. Voglio  andare a casa, mi mancano i miei libri, il mio computer, il mio telescop. Tutta la mia vita! Sono  terribilmente in pena per un mio caro amico che sta attraversando un periodo molto duro. Lui è fuori, non so dove; so che vive chiedendo l'elemosina. Ha perso l'equilibrio mentale, si è smarrito, ed ho paura che possa capitargli qualcosa di grave. Vorrei poterlo aiutare. Ma cossa possa fare chiuso qua dentro?" Intanto si viene a sapere che alcuni dei sordomuti, "liberati" e rimpatriati dopo il suo omicidio, ogni tanto gli inviano un vaglia con del denaro. Una forma di ringrazimento per chi ha restituito loro la vita.
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Condanna a 6 anni Spera nell'appello
......- Condannato  a sei anni per "omicidio volontario", ma il suo difensore (d'ufficio, ma ha
preso veramente a cuore la vicenda) Carlo Berltrambini non dispera di ridurre ancira il periodo di carcerazione. "A breve presenterò appello a Bologna e, visto che il mio cliente è in carcere,
spero che l'udienza si tenga entro l'estate. A quel punto spero che il giudice capisca la particolarità
di questo reato e riduca ancora la condanna. Cosi, appena mancheranno due anni alla scarcerazione,
Konstantin potrebbe essere espulso e rimandato in Russia. Tornerebbe tra i suoi e per lui sarebbe
come liberarsi dell'incubo una seconda e ultima volta" conclude il legale riminese che, quando può, lo va a trovare ai Casseti. 

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              Non vorrei vedo di 'NIBIRU'.

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                             Gli extraterrestre

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Yeti gli extraterrestre.

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Gli ufo la mia vita.

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              Un mio sogno.

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Post N° 11

Post n°11 pubblicato il 17 Settembre 2008 da la_vita_non0

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Post N° 10

Post n°10 pubblicato il 17 Settembre 2008 da la_vita_non0

GIOVEDI 7 FEBBRAIO 2008 il Resto del Carlino 

 Uccise il suo carnefice 6 anni al giovanie sordo

Kartashov tagliò la gola al 'brigadiere' _________________________________________
Uccise il suo aguzino un anno fa a (.........).Konstantin,il vetritrenne siberiano vittima del  racket dei sordomuti,ieri è stata condannato a sei anni dal gup per omicidio volontario.
Il 7 febbraio del 2007, dopo tre anni d'inferno, tagliò la gola a Grigory Lapkin, il 'brigadiere'
russo chesfrutava lui e altri due audiolesi con quali vivena in un residence a (.........). Lapkin era un marcantonio di un metro e 90 che faceva paura solo a vederlo. Avido, sempre ubriaco; non si accontentava della metà di tutto ciò che guadagnavano andando avanti e indietro tutto il giorno per ristoranti e trenti a vendere gadget, lui voleva anche il resto e lo otteneva sempre. I pochi soldi che restavano ai poveri raggazi, glieli rubava. _________________________________________
VITTIMA
Botte e umiliazioni dal russo, carceriere del racket che lo mandava a vendere gadget
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IL GIUDICE ha riconosciuto quattro attenuanti per questo omicidio a Konstanti, che è stato difeso
dall'avvocato Carlo Berltrambini. Oltre alle attenuanti generiche e a quelle per il rito abbreviato, gli è stato riconosciuto il parziale vizio di mente perchè quando ha ucciso Konstantin era sottoposto ad un tale stress che per lui non aveva più importanza nulla altro che liberarsi da quell'uomo che gli aveva tolto il sonno e la libertà. Infine riconosciuta anche l'attentante della provocazione.
LO STESSO pm Paolo Gengarelli aveva chiesto 8 anni per quel giovane siberiano audiolesi fuggito
dalla povertà. Qui invece Konstantin aveva trovato solo botte, umiliazioni e ancora una volta povertà. Perchè Lapkin dopo avergli portato via la metà dei mille euro che riusciva a guadagnare ogni mese, lo costringeva anche a pagare il residence.Spesso i soldi non gli bastano neppure per mangiare. Non ne poteva piu di essere proprietà del 'brigadiere' non ne poteva piu delle botte che di  solito gli dava con un martello. Voleva tornare a casa, ma il suo carceriere non gli diede mai il passaporto, neppure per Natale. E ultimamente contrastava il suo legame con una giovane sordomuta anche  lei sfruttava dall'organizzazione. Secondo l'orco quella ragazza gli portava vi troppo tempo, gli faceva guadagnare  meno soldi. Quell'uomo gli aveva rubato la vita. Cosi quando si addormentò,
ubriaco fradicio, andò in camera e gli tagliò la gola.
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Lorenza Lavosi    

 
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Post N° 9

Post n°9 pubblicato il 16 Settembre 2008 da la_vita_non0

Konstantin era uno dei "venditori" sotto il controllo del morte, Grigory Lapkin
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Sgozzò il russo aguzzino, sei anni
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Condanna mite per il sordomuto che accoltellò il connazionale
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E' stato condannato a sei anni, di cui uno (estato poichè si costitui nella caserma
della tenenza dei carabinieri di Cattolica nella notte tra il 6 e il 7 febbraio 2007) già
scontato, il russo 24enne sordomuto Konstantin che aveva accoltellato nel sonno il suo
aguzzino, nonchè "brigadiere" della banda che lo avevano in pratica ridotto in schiavitù,
il connazionale  32enne Grigory Lapkin. una vicenda che scosse ancor di più gli abitanti
della zona dove, poche giorni prima, c'era stato un altro fatto di sangue, anche questo con
il coltello da cuccina come arma: l'omicidio di Tamara Monti, l'addestratricedi delfine.
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.........-(cpi) Il processo è stato celebraio, con rito abbreviato, davanti al gup  Giacomo Gasparini che ha riconosciuto al Konstantin, difeso da Carlo Berltrambini, tutte  le attenuanti generiche e per il quale, pur essendo accusato il russo accusato di omicidio  volontario, aveva visto il pm Paolo Gengarelli chiedere la condanna a soli otto anni.
Tra le attenuanti riconosciute all'0micidio quella della diminuita capacità di intendere e  volere, la provocazione e lo stato d'ira e il fatto che, nell'ucidere il connazionale, Konstantin sia stato spinto da motivi particolari, morali (gli aveva tolto il passaporto per imperdigli di muoversi dall'Italia, aveva rimandato in patria la ragazza dell'omicidio e ripetutamente aveva minacciato i suoi genotori rimasti in Russia), e sociali (per salvare
altri sordomuti che, come ha poi dimostrato un processo che era in corso in quel period
proprio al tribunale di Rimini, per salvare altri come lui). La legge non lo ammette, in casi come questi, ma par di capire che sia il pm che il gup abbiamo più che compreso la situazione e ci sia stato quasi un riconoscimento di "legittima difesa". Torniamo a quella tragica notte nel residence Baltic. Qui il Konstantin era andato a casa
del suo "brigadiee", Grigory Lapkin (un "bestione" violento che per conto della "mafia russa"
gestiva un gruppo di sordomuti come lui mandati per ristoranti e trenti  a cercare di vendere
degli oggetti e il sui ricavato tratteneva quasi tutto) e di altri due  russi con il medisimo handicap. prima una discussione e poi una violenta lite tra i due, con il Konstantin che chiedeva invano di riavere il passaporto, un aumento della suo percentuale sulle vendite e spiegazioni per il rimpatrio a cui era stato costretta la sua ragazza. Il Lapkin non diede spiegazione, cosi Konstantin attese che, ubriaco, andasse a dormire perv prendere un coltello da cuccina dal lavello e, andato nella sua camera, con un paio di fendenti in pratica lo sgozzò, Poi, dopo aver avvertito in altro ospite (che chiaramente non aveva
sentito nulla) dell'accaduto, prese  la  bicicletta e si recò in caserma dove, tra gesti e a appunti scritti, fece capire ai carabiniere l'accaduto. Poi, tranquillo, rimase in caserma, non senza aver chiesto una sigaretta. Quando si capi l'accaduto, e si vennero a conoscere i retroscena nessuno spese una "buona parola"per il "brigadiere"ucciso e forse per questo si capisce come la condanna, tutto sommato, sia state mite. In ultimoi ildifensore di Konstantin ha anticipato che, appena sarà noto il dispositivo della sentenza,proprio o il
trasferimento del suo assistito a una comunità Non dimentichiamo cje il Konstantin è sordomuto e se ne intuisce tutte le dificcoltà di vita in un carcere), oppure il rimpatrio affinchè sconti in Russia il resto della penna.    
  
  
  

 
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Post N° 8

Post n°8 pubblicato il 14 Settembre 2008 da la_vita_non0

22 GIOVEDI 7 FEBBRAIO 2008

 Omicidio  nel racket dei sordomuti. Il giovane, per i periti, non è pericoloso. Ora studia e chiede perdono.
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Sgozzò il suo aguzzino, condannato a sei anni.
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" sconti" di pena: per il rito, la provocazione e un vizio parziale di mente
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   Aveva sgozzato nel sonno l'uomo che lo trattava da schiavo, umiliandolo e prendendolo a botte.
L'autore dell'omicidio silenzioso (sordomuti sia l'accoltellatore sia la vittima) commesso il 6
febbraio 2007 in un residence di ........., è stato condannato ieri a sei anni di reclusione. All'imputato Konstantin, 23 anni, russo, il giudice Giacomo Gasparini - oltre alla diminuenta  del rito abbreviato - ha riconosciuto le attenuanti generiche, della privocazione e vizio parzale
di mente. Il giovane, difeso dall'avvocato Carlo Berltrambini, ha consegnato una lettera in cui si dise pentito del suo gesto.
Konstantin, un anno fa, accoltelò alla gola il proprio <<padrone>>, il connazionale Grigory Lapkin,  all'interno del <<Baltic>>. Oltre a mettere fine ai soprusi dell'uomo, che gli imponeva di vandere gadget  nei ristoranti,Constantin aveva un altro motivo di risentimento. Lapkin aveva infatti scacciato  la fidanzata di Konstantin, una 20 enne russa, <<colpevole>> di non guadagnare abbastanza  (la quota minima era mille euro al mese da spartire a metà, almeno sulla carta, con Lapkin).  Probabilmente il <<capo>> voleva separare la coppia per timore che potessa affrancarsi. Dalle  testimonziane è emerso che il giorno ptima dell'omicidio Constantin aveva accompagnato in treno fino  a Milano la compagna, con la quale conviveva da cingue mesi. Di li le loro strade si erano separate:  lei in patria, lui di nuovo a Cattolica, il giorno successivo. Era andato da  Lapkin a chiedere la    restituzione del proprio passaporto, voleva raggiungere  la fidanzata e pretendeva di riacquistare  la libertà negata  dall'uomo che lo trattava da schiavo.
Grigory Grisha Lapkin non era tipo da lasciarsi commuovere. L'avvocato difensore Beltrambini ha
tracciato il suo profilo di aguzzino <<pescando>> tra le pieghe della sentenza sul racket dei sordomuti.
Un uomo violento che era diventato un vero e proprio incubo per Konstantin. Il 23enne definito dal perito  del giudice una persona <<non incline alla violenza anzi dalla personalità troppo timida>>, ha preso il  controllo perchè ossessionato dalle violenze quotidiane subite dalla vittima e dalle contitue ninacce di morte  che quest'ultimo proferiva all'indirizzo dei parenti  dell'omicida rimasti in patria. Una  situazione
di stress emotivo acuito dalla sua condizione di sordomuto che rendeva difficile la comunicazione con  i "normali", che andata montando giorno dopo giorno, e gli ha tolto il sonno per notti intere, Ossessione  ma <<non delirio>> ha scritto nella sua relazione il professor Renato Ariatti capace di oscurargli  temporaneamente la mente nel momento in cui ha impugnato il coltello per colpire  il suo aguzzino.  Secondo il perito Konstantin <<non potrà più ripetersi>> perchè il suo torturatore,unica causa del  <<blask out>> mentale, <<non c'e più>>. In carcere il giovane imputato ha ripreso a studiare, chiede  di poter tornare dai suoi genitoti e dal nipotino. Appassionato di fantascienza e ufologia, popola
mondi paralleli senza rumore nè violenze.

 
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