Creato da coriandoli_di_vita il 02/08/2007
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Che la scuotesse proprio come un tuono
Che la calmasse come un perdono
Che la possedesse e fosse anche un dono
Era tanto tempo che aspettava l'Uomo
Che la ipnotizzasse solo con il suono
Di quella sua voce dolce e impertinente
Che proprio non ci poteva fare niente
Che la fa sentire intelligente
Bella, porca ed elegante
Come se fosse nuda tra la gente
Ma pura e santa come un diamante
Un Uomo dolce e duro nell'Amore
Che sa come prendere e poi dare
Con cui scopare, parlare e mangiare
E poi di nuovo farsi far l'Amore
Per seppellirsi tutta nell'odore
Che le rimane addosso delle ore
Che non si vuole mai più lavare
Per non rischiare di dimenticare
Che le ricordi che sa amare
Un Uomo che sappia rassicurare
Che la faccia osare di sognarsi
Come non é mai riuscita ad immaginarsi
Un Uomo pieno di tramonti
D'istanti, di racconti e d'orizzonti
Che ti guarda e dice: "Cosa senti?"
Come se leggesse nei tuoi sentimenti
Un Uomo senza senso
Anche un po' fragile ma così intenso
Con quel suo odore di fumo denso
Di tabacco e vino e anche d'incenso
Impresentabile ai tuoi genitori
Così coerente anche negli errori
Proprio a te che fino all'altroieri
Ti controllavi anche nei desideri
Tu che vivevi nell'illusione
Di dominare ogni tua passione
Tu che disprezzavi la troppa emozione
Come nemica della Ragione
Non sei mai stata così rilassata
Così serena ed abbandonata
Così viva e così perduta
Come se ti fossi appena ritrovata
Un Uomo dolce e duro nell'Amore
Che sa come prendere e poi dare
Con cui scopare, parlare e mangiare
E poi di nuovo farsi far l'Amore
Eugenio Finardi
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Quei cammini furono echi e passi,
donne, uomini, agonie, resurrezioni,
giorni e notti,
dormiveglia e sogni,
ogni infimo istante dello ieri
e di tutti gli ieri del mondo,
la ferma spada del danese e la luna del persiano,
gli atti dei morti, il condiviso amore, le parole,
Emerson e la neve e tante cose.
Adesso posso dimenticarle. Arrivo al mio centro,
alla mia algebra, alla mia chiave,
al mio specchio.
Presto saprò chi sono.
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Incredibile...
E' quest'angoscia data dal Desiderio,
tarlo insinuoso con arcani poteri
penetra, sibilando e senza criterio
nei meandri dell'ego e rende schiavi i pensieri.
Incredibile...
quanto Tu sei lontano
la sensazione che lacrima il vuoto,
io qui, con le mani che mi percorrono invano
perchè non trovano la stretta del dopo.
Incredibile...
E' l'immaginazione,
che Ti crea come un vortice dentro la stanza
e simula argini che per l'occasione
trattengon quel limite il cui oltre, è l'incontinenza.
Incredibile...
è questo soffrirTi,
perverso piacere del ricercato dolore
per questo forte, Desiderio d'averTi
quando diventa "incredibile" ed esplode nel Cuore.
(dal web)
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Inviato da: diamante_opaco
il 06/09/2011 alle 17:57
Inviato da: divieto_di_coraggi0
il 11/01/2010 alle 10:36
Inviato da: dairydaisy
il 09/01/2010 alle 11:31
Inviato da: stracuzzi_57
il 08/01/2010 alle 23:07
Inviato da: maresogno67
il 12/07/2008 alle 19:27