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« Sempre un CorvoFischia il Vento »

Chi di Lingua ferisce...

Post n°3 pubblicato il 27 Settembre 2012 da coricatodilato

 

Ieri l’altro ero con la mia signora,

che ha un gran bel seno e bell'altro ancora,

stavamo in casa a far nulla di strano,

quando sentimmo un forte fischione

che fece volare il termosifone

dalla finestra fin sopra il divano.

 

 

Telefonammo a chi di mestiere,

fosse un idraulico o un carpentiere

a risolvere in fretta il problema

poiché si aspettava ospiti a cena.

Suonò alla porta il menzionato tizio,

che quel mestiere di certo faceva

ma che aveva lo stramaledetto vizio

di canzonar ogni cosa vedeva.

 

 

Alludendo alle grazie di lei esposte,

giocò con mia moglie a fare proposte:

“Avevo inteso il termosifone

ma qua le vedo un gran bel balcone

dovrei cercare un altro tipo di attrezzo

e il lavoretto durerebbe un bel pezzo.

Di certo a suo marito aspettare lo stanca,

potrebbe andar fuori su una panca

 a leggere un giornale per circa un’oretta

ma del mio servizio rimarrà soddisfatta.

Sono sposato ma non sono geloso,

ed è parecchio che sono a riposo!”

 

 

 Finita la canzone gli occhi girai

e lo sguardo andò a spostarsi dal tale

alla cassetta degli attrezzi suoi

con l’intento di fargli assai e assai male

ma la ragione prevalse per prima

e risposi al tizio con la rima:

 

 

“Ho visto una signora proprio ieri

sul ciglio di una strada con le cosce di fuori

sembrava aspettasse un pubblico mezzo

e invece se ne stava ferma da un pezzo,

perchè i bus passavano in continuazione,

ma solo alle auto prestava attenzione.


Pensavo avesse bisogno di un passaggio

ma non capivo dov’era il vantaggio

 montava sulle auto e poi ritornava

nel posto di prima e poi di nuovo aspettava.


La guardai un bel po’ incuriosito

e quando mi vide mi fece un invito

mi disse che per una moneta da venti

dal piacere mi avrebbe fatto sbattere i denti

ma per mia fedeltà e per quanto era brutta

le risposi che avevo proprio una gran fretta,

così mi lasciò un numero da telefonare

 in caso ci avessi voluto ripensare.


 

Sarà uno scherzo del destino o del fato

ma è proprio il numero di Lei che ho chiamato

non sarò io a trarre conclusioni

né tantomeno a dar spiegazioni

per quel che la signora mi ha confidato:

il mestiere che faceva, gli era stato insegnato

proprio dalla madre del marito cornuto”.

 

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AttimiEterni
AttimiEterni il 29/09/12 alle 18:26 via WEB
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