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Post n°27 pubblicato il 11 Gennaio 2009 da erfeliciano
Il Socialismo del XXI secolo è un destino per l’America Latina "L’America Latina ha un passato comune, ed è ora di cercare il nostro destino comune per porre le cose al loro posto”, ha affermato questo venerdì 9 Rafael Correa, Presidente dell’Ecuador, durante una conferenza magistrale impartita nell’Aula Magna dell’ Università de L’Avana. Erano presenti José Ramón Machado Ventura, Primo Vicepresidente di Cuba, con Ricardo Alarcón, presidente del Parlamento, e Ricardo Cabrisas, vicepresidente del Consiglio dei Ministri. Correa ha segnalato che sono necessarie nuove forme d’integrazione e che questa è un’opportunità per mettere le basi per una realtà diversa: il Socialismo del XXI secolo, alternativa radicalmente democratica, basata nell’equità, la giustizia sociale e l’umanesimo. Si tratta d’una proposta in costante riformulazione e costruzione che eredita le conquiste del socialismo tradizionale, ma affronta con senso critico i dogmi e respinge le ricette generalizzatici e la standardizzazione, perchè riconosce le specificità di ogni società e cultura. “Il Socialismo del XXI secolo proclama la supremazia del lavoro umano con l’obiettivo della produzione al disopra del capitale”, ha segnalato e inoltre ha detto che il debito estero dei paesi poveri non va pagato, perchè è illegittimo e corrotto. Inoltre vanno sollecitate sanzioni per coloro che li hanno contrattati alle spalle del loro popolo; Correa ha chiesto di costituire il Banco di Sviluppo e il Fondo delle riserve regionali. “L’entrata di Cuba nel Gruppo di Río formalizzata durante il Vertice di Salvador de Bahía, in Brasile, comincia a dare la forma definitiva al processo d’integrazione regionale che deve trasformarsi in azione concreta a favore dei nostri popoli” ha sottolineato il capo dello Stato ecuadoriano che ha ricordato i vincoli storici che uniscono Ecuador e Cuba ed ha definito il Trionfo della Rivoluzione cubana come il riferimento più importante per il movimento sociale nell’area. “Amministrare per 50 anni un economia assediata a beneficio della maggioranza, non è solo un atto eroico, ma un’indicazione morale per tutti i popoli. Cuba avrà molti successi economici e sociali, oltre a quelli che ha già conquistato, quando sarà eliminato il blocco assurdo”, ha commentato. Alla conclusione della sua dissertazione, Correa ha dialogato con studenti e professori delle due nazioni e Rubén Zardoya, rettore dell’Università de L’Avana gli ha consegnato la targa commemorativa del 280º Anniversario della casa di alti studi.
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