Cuore e cervello.

MEGLIO essere odiati per cio che siamo che amati per la maschera che portiamo!

il carnevale, quando ero piccolo nel mio paesino si mobilitavano tutti grandi e piccoli, si appendevano i pupazzi, formati con vestiti di uomo e donna con all'interno la paglia, noi piccoli quando passavamo avevamo paura sembravano veri,si mettevano in diversi punti del paese,si diceva è carnevale, ancora oggi mi kiedo ke cosa rappresentavano tutti quei pupazzi appesi ai pali con somiglianze umane. la sera si andava a ballare, si oraganizzava nei garage o stanze di qualsiasi tipo importante ci potessero entrare un po di amici e amike. arrivavano le maskere, persone vestiti come capitava e col fazzoletto sul viso, era bello cercare di capire ki c'era sotto quel fazzoletto, se si riusciva a capire prima degli altri ci si prendeva in giro. poi c'erano le piccole recite kiamate " a patti" un gruppetto di persone ke si organizzava e andave per sale a recitare e far divertire i presenti con parti allegre. si ballava si skerzava si trascorrevano le serate del carnavale a divertirsi tutti vinsieme. oggi è tutto cambiato però, secondo me, importante volersi divertire voler vivere ogni istante della vita anke se diversa anno per anno momento per momento. vivere, amare, gioire, piangere, tristezza, felicità momenti ke vanno vissuti intensamente.

...l'unico modo per vivere in ogni istante è vivere attimo per attimo la vita, rinascendo continuamente in modo diverso.

da piccolo il carnvevale mi dava gioia...oggi mi mette una tristezza infinita...per la maschere qualcuno piu' colto di me ha detto:" Uno, nessuno, centomila..."

dai su.....

Io non sono sicura di niente...

sei sicura ke c'è solo il mare e nient'altro?

spettacolo.....per un secondo mi hai fatto sognare....

Grazie per il consiglio, magari quando finisco questo, ti avverto...

il prossimo libro ti consiglio di leggere qualcosa di Chuck Palahniuk so che non è il tuo genere ma è una chiave per capire...una sua frase:"La realtà è che uno vive finché non muore. E la verità è che nessuno vuole la realtà"