Creato da cury il 04/05/2010
A volte è il silenzio a dare il giusto valore alle cose che si dicono
 

 

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e ancora poesia

Post n°260 pubblicato il 17 Febbraio 2014 da cury

Mi sbaglio o spesso e volentieri la poesia è sinonimo di sofferenza, patimenti, amori finiti, non vissuti, dolori atroci e via dicendo? 
Quando la poesia è quell'attimo in cui la vita brilla di se senza che nulla la offuschi? 

ma è davvero così? Non ne sono molto sicura...la poesia secondo me è un po' come la filosofia...

Il dizionario definisce la poesia così (ne metto solo una piccola parte perchè a leggere l'intera definizione secondo me, ci si stanca)

http://www.treccani.it/vocabolario/poesia/

Arte di produrre composizioni verbali in versi, cioè secondo determinate leggi metriche, o secondo altri tipi di restrizione; con una certa approssimazione si può dire che il significato di p. è individuabile, nell’uso corrente e tradizionale, nella sua contrapposizione a prosa, in quanto i due termini implicano rispettivamente e principalmente la presenza o l’assenza di una restrizione metrica. All’interno di questa accezione si situano la divisione tradizionale in p. epica, lirica, drammatica, e altre distinzioni quali: p. didascalica, satirica, bucolica (o pastorale), dialettale, colta ecc.

Per p. si intende anche il singolo componimento verbale realizzato alle condizioni dette. Al plurale è frequentemente titolo (da solo o accompagnato da qualche determinazione: Poesie giovanili, Poesie d’amore ecc.) di raccolte poetiche.

Ma p. è anche il complesso delle opere poetiche, o il loro carattere stilistico in senso lato, prodotte in generale o in un determinato periodo di tempo, da un popolo o in un’area culturale, da un insieme di autori o da un singolo autore, riferibili a un certo gusto, a una poetica, a una scuola. Il termine individua inoltre il carattere di opere o parti di opere ritenute particolarmente ispirate e suggestive.

In questa accezione, tratto pertinente non è più il metro o un equivalente del metro, ma l’altezza (o l’elevatezza) della p. in opposizione a discorsi bassi (o piani), secondo una specificazione diversa che può escludere addirittura l’opposizione presenza/assenza di metro e individua piuttosto la capacità di certi testi d’innalzarsi sui valori correnti e automatizzati, mediante la propria novità e creatività, e di esprimere alti valori poetici ed eventualmente anche forti sentimenti ed emozioni non banali.

Per estensione, p. è il carattere di qualsiasi composizione od opera anche non verbale, in quanto realizza un valore alto in opposizione a prodotti correnti bassi, ma anche, per ulteriore estensione metaforica e sempre nel quadro dell’opposizione alto/basso, il carattere che può essere attribuito, a qualsiasi oggetto, situazione, comportamento in quanto questi contengano qualcosa che li elevi al di sopra del quotidiano.

http://www.treccani.it/vocabolario/poesia/

 
 
 
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