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PONFERRADA 2014

Post n°46 pubblicato il 28 Settembre 2014 da cyclingSports

Michal Kwiatkowski conquista il titolo iridato nella prova in linea dei Campionati del Mondo di Ponferrada 2014. Con una splendida azione negli ultimi otto chilometri l'atleta polacco riesce a beffare i grandi favoriti, precedendoli di qualche secondo. Medaglia d'argento per Simon Gerrans (Australia) mentre arriva l'ennesima medaglia di bronzo per Alejandro Valverde (Spagna). Nessun azzurro nei primi dieci con Sonny Colbrelli che chiude al tredicesimo posto. I nostri hanno avuto il merito di animare la corsa nella parte centrale, mancando però nell'ultimo giro. La corsa parte alle dieci di mattina sotto un cielo coperto ma non piovoso. Nel corso del primo giro si susseguono scatti e controscatti con diversi atleti che cercano di andare in fuga. I primi a provarci sono Miguel Rubiano (Colombia) ed Emanuel Kiserlovski (Croazia) al chilometro cinque, ma il gruppo non concede spazio. Poco dopo si muovono altri sei corridori tra i quali Alexandr Dyachenko (Kazakistan) ma anche in questo caso l'azione non riesce ad ottenere un margine importanze. Il tentativo buono parte sul Mirador, la seconda salita del circuito, con Carlos Quintero (Colombia), Matija Kvasina (Croazia), Oleksandr Polidova (Ucraina) e Zydruna Savickas (Lituania). Il quartetto riesce subito a guadagnare un minutino sul gruppo che si rialza e, rapidamente, il vantaggio arriva a superare i 7 minuti. La situazione si stabilizza con il solo Georgios Bouglas (Grecia) che prova a rientrare vanamente sulla testa della corsa. I primi quattro giri scorrono via tranquillamente e l'unico scossone è rappresentato da una caduta che vede coinvolti Cyril Gautier (Francia), Ramunas Navardauskas (Lituania) e, soprattutto, Vincenzo Nibali (Italia). Nessuno di loro riporta gravi conseguenze e riescono rapidamente a rientrare sul gruppo. Al termine del quarto giro il vantaggio dei battistrada supera i 15 minuti ed è in quel momento che cambia la situazione, con gli uomini della Polonia che si mettono a fare l'andatura. Rapidamente il margine inizia a calare in maniera inesorabile. Nel corso del decimo giro iniziano a vedersi anche gli italiani che, lungo la discesa della Confederation, si schierano in blocco nelle prime posizioni con Daniele Bennati e Damiano Caruso a fare l'andatura. Sul Mirador il ritmo degli azzurri fa male e il gruppo si frantuma con diversi atleti che perdono contatto. L'azione prosegue anche nel giro successivo ed è propedeutica per un interessante attacco sulla salita della Confederation. Qui si sgancia un gruppetto di sei uomini con Fabio Aru, Giovanni Visconti (Italia), Michael Albasini (Svizzera), Tim Wellens (Belgio), Peter Kennaugh (Gran Bretagna) e Chris Sorensen (Danimarca). Su di loro si riportano altri atleti tra i quali spicca il nome di Joaquim Rodriguez (Spagna). Si capisce subito di essere di fronte ad un tentativo importante, ma dopo aver annullato la fuga, i battistrada faticano a trovare l'accordo. Vedendo esitazione, Kennaugh decide di scattare, subito seguito da un attento Visconti e da Christopher Juul - Jensen (Danimarca). Sul Mirador rientrano sul gruppo di testa anche Wellens, Sep Vanmarcke (Belgio), Tony Martin, Simon Geschke (Germania), Giampaolo Caruso (Italia), Edvald Boasson Hagen (Norvegia), Rein Taaramae (Estonia), Yuri Trofimov (Russia), Daniel Navarro (Spagna) e Albasini. Alle spalle dei battistrada il gruppo dei migliori si organizza con l'Australia che prende in mano le operazioni. Nel tratto in discesa Martin decide di lasciare la compagnia degli attaccanti, involandosi in un'azione solitaria che però viene annullata nel giro successivo. I battistrada faticano a trovare accordo e il gruppo riesce a rientrare all'inizio del penultimo giro, dopo che Visconti e Kennaugh avevano tentato un'ultima, strenua resistenza. Salendo verso la Confederation gli scatti non si placano e Alessandro De Marchi (Italia) riesce ad avvantaggiarsi assieme a Cyril Gautier (Francia) e Michael Valgren Andersen (Danimarca). L'azione assume dimensioni interessanti grazie anche all'arrivo di Vasilj Kiriyenka (Bielorussia) che rientra proprio in corrispondenza dell'inizio dell giro conclusivo. Dietro infatti c'è una fase di esitazione e si fatica a trovare l'accordo tanto che alcuni atleti, tra i quali Daniel Moreno, Jonathan Castroviejo (Spagna) e il solito Albasini, provano il contrattacco. Il vantaggio del quartetto al comando arriva a sfiorare il minuto ma poi è la Spagna a prendersi le proprie responsabilità e, salendo per l'ultima volta verso la Confederacion, riduce il margine a una manciata di secondi. Lungo la discesa seguente arriva lo scatto di Michal Kwiatkowski (Polonia) che, sfruttando le sue doti di passista, riesce rapidamente a riportarsi sulla testa della corsa. L'atleta della Omega Pharma - QuickStep, senza guardare in faccia nessuno, prosegue nella sua azione e sul Mirador stacca De Marchi e gli altri. Vedendo la pericolosità dell'azione del polacco, i big si muovono a loro volta in salita e si sgancia un drappello con Philippe Gilbert, Greg Van Avermaet (Belgio), Tony Gallopin (Francia), Alejandro Valverde (Spagna), Matti Breschel (Danimarca) e Simon Gerrans (Australia). Questi non riescono a chiudere sul battistrada che scollina con un margine rassicurante. Nel finale Gilbert, meno veloce di Van Avermaet, cerca di condurre l'inseguimento che si rivela vano. Kwiatkowski vince così il Campionato del Mondo, confermando ancora una volta tutto il suo talento.

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