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Post n°175 pubblicato il 10 Settembre 2015 da cineciclista
Il tumulto di Dahlia Chan, Riccardo Tavani
A un certo punto, non ricordo bene quando, ma una sera di qualche anno fa, all’improvviso, il pittore e maestro d’arte Gualtiero Savelli mi ha chiesto un testo che andasse bene per un fumetto astratto, non figurativo. “Un fumetto astratto, ma che roba è?!?”, ho risposto con strascicata lentezza all’istantaneità di quella rapinosa, lampeggiante richiesta. “Una roba che non se ne trova molta in giro”, fu il quasi afasico responso. “E come si fa?” chiesi, strascinando e allungando al massimo il tempuscolo di quei quattro pur minimi vocaboli, nella speranza mi venisse in mente qualcosa, mentre li pronunciavo. “Beh, tipo… tu pensa a un ritmo sgangherato e non a un senso pre-appiccicato”.
Domandai a gente che bazzicava con il disegno e la scrittura di fumetti. Niente, nessuno mi dava lumi, anzi, l’accecamento iniziale progrediva verso l’abisso primordiale. Pochi sanno che il filosofo del linguaggio Paolo Virno, in un precedente periodo della sua frastagliata esistenza, si è dedicato (con successo) anche alla sceneggiatura di fumetti. Continua a leggere su (Per chi è interessato: contattare gli autori o presso Edicola Cecchini, Piazza Farnese e Libreria Fahrenheit 451, Campo de' Fiori, Roma) |
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