Creato da cineciclista il 20/06/2010

CycloCinema

blog

 

« "Miracolo a Le Havre", f...Il vuoto dello spostamen... »

Almanya, la mia famiglia in Germania, film, Germania 2011

Post n°86 pubblicato il 24 Dicembre 2011 da cineciclista
 

Photobucket

 

Almanya”: la porta si apre ancora ma la patria non c'è più
Doppio esodo da Hobbes a Spinoza, dal popolo alla moltitudine

di Riccardo Tavani

La famiglia di Hüseyin e Fatma Yilmaz, originaria di uno sperduto villaggio pastorale dell’Anatolia, si è ormai accresciuta di figli e nipoti nati ed educati in Germania, dove Hüseyin si è trasferito per lavoro circa mezzo secolo prima. Cenk è il più piccolo: completamente tedesco ma con questi pezzi viventi di memoria e narrazione turca che sono i nonni e gli zii. La domanda “Siamo turchi o tedeschi?” che il piccolo Cenk rivolge alla giovane zia Canan (la quale aspetta un figlio dal suo ragazzo inglese) pone immediatamente un problema. La famiglia rappresentava la cellula primaria di quella unità di tradizioni, tratti territoriali, antropologici, culturali e politici chiamata “popolo”, che era a sua volta la base di sacrale legittimazione dello Stato. Se ora questa cellula primaria è attraversata al suo interno da uno pluralità di riferimenti geo-antropologici, che fine fa proprio il concetto di “popolo”? Dunque è proprio all'interno della famiglia multietnica, che va ramificandosi nel cuore dell'Occidente, che sembra dissolversi la categoria di “popolo” e riproporsi quella di “moltitudine”. Hobbes afferma il “popolo” proprio in opposizione alla moltitudine, intesa come magma umano e sociale, stato di natura e condizione prepolitica, che non potevano essere ricondotte a nessun disegno statale unitario. Per Spinoza, al contrario, la “moltitudine” è la possibilità di esistenza politica e sociale dei molti in quanto molti, come riconoscimento delle loro differenze, pari dignità e libertà civili. In Hobbes prevale l'opposizione paura-scurezza, per cui lo Stato è l'unica salvezza possibile alla situazione del “homo hominis lupus”. Per Spinoza è invece proprio l'irriducibilità dei molti a un'unità coercitiva a dover essere garantita dall'autoritarismo del Leviatano statuale. Torniamo al film. Proprio il giorno in cui i nonni, dopo quasi mezzo secolo di radicamento in Germania, ottengono la piena nazionalità tedesca con rilascio di relativi passaporti, il vecchio Hüseyin svela, davanti a tutta la famiglia riunita a tavola, che ha comprato una casa nel villaggio d’origine e vuole ora che tutti lo seguano in viaggio laggiù per vederla e rimetterla a posto. Il film diventa un tipico road movie, il quale, però, ha un doppio movimento. Quello spaziale, geografico in avanti e in direzione della Heimat originaria, e quello all’indietro della memoria, dei ricordi, da questa patria agricola e pastorale a quella industriale della Germania. Anche questo doppio movimento è un aspetto della moltitudine attuale in esodo fluttuante, oscillazione migratoria permanente come condizione esistenziale, tanto paradossale quanto straziante, proprio in relazione ai vecchi confini. La casa acquistata da Hüseyin in Anatolia è solo un'unica parete diroccata, con una porta sbrindellata ancora, però, ruotante sui cardini. Della vecchia patria non rimane che questo: un paesaggio struggente dietro la porta della memoria.

pubblicato su Consorzio Creativi del 17 dic 2001

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/CycloCine/trackback.php?msg=10920245

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
ladymarianna0
ladymarianna0 il 30/12/11 alle 01:13 via WEB
Sai Riccardo, fin da quando ho letto la recensione su Consorzio Creativi, mi è balzato alla mente un film che ho visto due volte molti anni fa (trasmesso in TV) dal titolo "Quella Strada chiamata Paradiso", in breve la storia autobiografica del regista (voce narrante) e della sua famiglia, rifugiatisi in Francia per sfuggire al genocidio. Mi colpì fin dalla prima volta che lo vidi, mi è rimasto impresso anche il nome del protagonista Azad Zacarian (non so come si scrive correttamente) che si racconta così intimamente, racconta di questa strada, Rue Paradis, nella quale si rincorrono sacrifici e lavoro per il raggiungimento del successo (integrazione e benessere). E' fortissimo il senso della famiglia, di appartenenza alle proprie radici... alla terra, alle origini.
Mi è rimasto impresso un particolare che vede coinvolta appunto tutti i suoi componenti nella paziente e laboriosa preparazione di un dolce (mi pare si trattasse del paclavà) che Azad, invitato per una merenda da amici di scuola appartenenti a famiglia altolocata... porta come presente... e che finisce nella spazzatura, poi recuperata dalla servitù...
Oddio, mi fermo... magari un giorno lo vedrai...
E' uno di quei film che trasmettono il sentire dell'autore... di cui si vivono le sensazioni come fossero nostre...
Perdonami se mi sono dilungata e se sono uscita dal film del post (che vedrò certamente), ma merita davvero di essere visto, il cast è straordinario... Buonanotte, bacio... Monica
 
 
cineciclista
cineciclista il 02/01/12 alle 15:55 via WEB
Quel film di cui parli, Lady M, "Quella strada chiamata paradiso" e' del 1992 ma sarebbe oggi di estrema attualità, vista la legge recentemente approvata dal Parlamento francese contro la negazione del genocidio degli armeni da parte turca. Una legge che ha causato quasi una rottura diplomatica tra Francia e Turchia, la quale ha contro accusato di genocidio algerino i francesi. Era il seguito di un altro film, dello stesso regista, sullo stesso tema, e aveva come protagonisti la nostra Claudia Cardinale e Omar Sharif. Hai fatto bene a dilungarti, Monica, qui puoi farlo quando vuoi, anzi, ti ringrazio per averlo fatto. Auguri anche per l'anno che si e' appena incamminato.
 
Recreation
Recreation il 08/02/18 alle 13:38 via WEB
Grazie per articolo È troppo bello. Piu Grandi Film
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 3
 

ULTIME VISITE AL BLOG

sotto.traccialufrecaventogioriva0estinetteeRecreationzyggieemanuele.zangacristian.hulksexydamilleeunanotteoscardellestelleElemento.Scostanteclock1991Stolen_wordsAllison_MBvololow
 

SONO ANCHE IN:

 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963