DAGBOG

Appestare l'Occidente


Leggere che qualcuno intende diffondere la peste in Occidente non ti fa stare di buon umore.Soprattutto se hai la certezza che coloro che dichiarano questa volontà sono sufficientemente pazzi da mettere in atto la minaccia.Provi a fare la vita di tutti i giorni, ma ti accorgi che parte dei pensieri vengono rapiti dall'orrore. Siamo in Italia e non in Gran Bretagna o in Giappone e la sicurezza nazionale da noi sta alla spugna come quella nel Regno Unito al granito.Sembra però che non se ne debba parlare apertamente. Cioè, parlarne, ma senza fare riferimento a immagini o video che circolano sul web in questi giorni. In Gran Bretagna, vedere o scaricare il video della morte di Foley è già considerato quale reato connesso al terrorismo.Quindi prudenza. Dalle intercettazioni effettuate nel nostro paese si è appreso che i terroristi non solo sono già in Sicilia con dei gruppi neocostituiti, ma che hanno utilizzato la zona dell'Etna come base per esercitazioni paramilitari.Dobbiamo stare tranquilli? Certo che no.Il flusso di disperati che arrivano ogni giorno sulle nostre coste non è composto solo di donne e bambini o "prevalentemente composto", come ha dichiarato il sindaco di Lampedusa Giusy Nicolini.E' formato per più di un terzo da uomini. Ed anche se non sono solo queste le modalità con le quali i presunti terroristi possono raggiungere il nostro paese, avere un sistema di monitoraggio nel Mediterraneo che coinvolga stabilmente tutti gli Stati che aderiscono all'Unione è cosa buona e giusta.Il sistema interforze di intervento "Frontex" esiste già dal 2005 e nel canale di Sicilia ha dato vita alla missione "Nautilus", durata pochissimo tempo, con la partecipazione di uomini e mezzi di Italia, Malta, Francia, Grecia e Germania. Da allora il nulla.Almeno come intervento europeo. Perché l'Italia ha creato una task-force nel 2013, sotto il nome di "Mare Nostrum" con una duplice missione: garantire la salvaguardia della vita in mare e assicurare alla giustizia coloro i quali lucrano sul traffico illegale di migranti.Quello che ciò significa ad alcuni può sembrare giusto, ma a me fa incazzare di brutto. Ad esempio quando leggo comunicati stampa che dicono: "E' terminato poco dopo le due della scorsa notte a Pozzallo (Ragusa) lo sbarco di 449 profughi, soccorsi nel Canale di Sicilia da unità dell'operazione "Mare nostrum". Sono siriani, egiziani, palestinesi, e tra loro vi sono 235 uomini, 81 donne, 133 minori. Sono stati trasferiti in ospedale 3 donne gravide, 2 feriti e 1 donna diabetica. Con il gruppo degli immigrati c'era anche un gatto, che è stato sottoposto a una visita veterinaria per verificare che non fosse portatore di malattie".Mi incazzo si. Perché il controllo veterinario del gatto clandestino, e non solo, lo paghiamo tutti. E quando dico tutti intendo noi italiani, mica il resto d'Europa.La differenza fondamentale sta nel fatto che "Frontex" non prevede il salvataggio in mare dei naufraghi, né che siano trasportati su terra ferma, siano visitati da équipe mediche (gatti compresi), siano vestiti, accuditi e rifocillati a spese della comunità (leggi l'Italia). Manco per niente.L'Europa non è l'Italia. Basta dire che su 28 stati membri sono solo 10 quelli che accettano i profughi. Ed allora il ministro Alfano è andato a discutere con il commissario agli Affari interni dell'Unione, Cecilia Malmstroem la proposta di trasformare il sistema "Frontex" in "Frontex Plus".Anche se il nome sembra quello di un medicinale l'argomento è serio. E ci interessa.Avere ottenuto che Federica Mogherini sia stata nominata "Alto rappresentante per la politica estera" nonché vice presidente della Commissione europea, non è solo un successo personale di Matteo Renzi, ma un'opportunità in più per tutti coloro che l'immigrazione clandestina la vivono ogni giorno, la vedono per le strade, la subiscono. Scoraggiare la clandestinità non ha nulla a che fare con razzismo o similarità. Sembra superfluo dirlo, ma così non è.Certo è che se da un lato l'Italia fa la voce grossa in Europa e cerca maggior consenso per un problema nel Mediterraneo che solo italiano non è, dall'altro lato sarebbe il caso di auspicarsi un maggiore intervento di controllo sul territorio nei confronti di chi è già illegalmente nelle nostre città, mediante l'applicazione di leggi già esistenti.Se dovesse passare la linea proposta dall'Italia, l'Europa chiederebbe in cambio minore tolleranza. Chi decidesse di raggiungere illegalmente il nostro paese lo farebbe a proprio rischio e pericolo. Siamo sinceri. Tutto questo è probabile si tradurrà inizialmente in un maggior numero di vittime, ma certamente, a lungo termine, sarà un ottimo mezzo di dissuasione, forse l'unico, nei confronti di chi vuole partire clandestinamente e di coloro che da troppi anni ormai si arricchiscono con questo mercato.