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Prendere consapevolezza di sé è un buon punto di partenza


Ciascuno ha una soglia di tolleranza che conduce, di fronte ai problemi, a subire anziché a reagire. A volte la tolleranza si sposa con la convenienza, l'idea di un vantaggio che prescinde dall'empatia, ragioni di opportunità che, in rapporti ritenuti “eticamente corretti”, salvaguardano, almeno teoricamente, da potenziali futuri scontri. Situazioni in cui, dopo avere valutato ciò che è e quello che potrebbe essere, si propende per scelte che, nel rispetto di rigidi parametri individuali, vengono ritenute il “male minore”.Queste decisioni, sia che conducano all'azione o all'inazione, lo scegliere di non scegliere, si collocano sempre al di sotto della soglia di reazione che marca le differenze individuali tra le persone.Altri temperamenti, all'apparenza impulsivi, dove l'impulsività coincide a volte con il desiderio di sincerità, portano verso relazioni in cui non c'è margine per la mediazione, anche se questa può costituire, nell'immobilità dell'agire, spunto per un vantaggio personale. Si butta il cuore oltre l'ostacolo e accada quello che accada.Tali orientamenti della psiche umana, che hanno radici nella storia personale di ciascuno, nei disagi e nelle gioie che hanno attraversato le esistenze, nelle fortune e nelle sfortune che sono intervenute lungo il cammino, sono alla base dei percorsi tortuosi, dei dedali di strade, asfaltate o piene di sassi che hanno caratterizzato il percorso delle donne e degli uomini che siamo, di quelli che conosciamo.La vita concede a tutti alcuni privilegi ed i problemi che si presentano sono oggettivi, dotati di una propria verità, coerente, immutabile. Sono le persone a fare degli identici problemi dei frammenti di roccia o dei granelli di sabbia. Con la propria permeabilità alle onde, con la volontà di assorbire o respingere quel mare con cui la vita tende a sommergere, con costanza altalenante, ripetuta, comunque levigante.Prendere consapevolezza di sé, dell'essenza del proprio modo di approcciarsi alle difficoltà e ai problemi, delle “soglie” entro le quali le reazioni sono controllate e se le stesse reazioni trovano origine nell'intrinseco modo di essere o nell'opportunismo del momento, è un ottimo punto di partenza per cambiare se stessi, per modificar quella parte di noi con la quale a volte entriamo in conflitto, fonte spesso di un'infelicità diffusa alla quale non riusciamo ad attribuire un nome.