DAGBOG

Non chiamatelo femminicidio


Non cercate i loro profili su facebook perché sono stati oscurati. Come avviene quasi subito con i morti ammazzati. Tutti i giornalisti sperano ormai di trovare spunti nelle ultime frasi delle vittime e degli assassini. Così, giustamente, la polizia, le famiglie o i responsabili stessi di facebook fanno sparire ogni traccia.Io mi sono abbondantemente rotto le palle di sentire di uomini che sclerano ed ammazzano le ex fidanzate, compagne, mogli, prima di uccidersi loro stessi. E mi rode ancora di più quando leggo che le vittime sono persone che hanno studiato, che hanno lottato per combattere contro l'ignoranza e la superficialità.Nascere in Sicilia non l'ho mai considerato come un privilegio. Certo, i benpensanti storceranno il naso pensando che mi dimentico delle migliaia di migranti che affrontano i viaggi della speranza, dei siriani, degli iracheni, dei coreani e via discorrendo. Non è questo il problema. Il problema è che se nasci donna e vivi in un paesino posto al centro della Sicilia, dove non c'è neppure il mare a smorzare i cattivi pensieri sei fottuto. E la tua vita è in salita, molto in salita.Cosa può offrire un minuscolo paesino come San Giovanni Gemini ad una ragazza di 27 anni laureata in filosofia? Che ama i libri più di ogni altra cosa? Che scrive: "sto soltanto leggendo mentre aspetto posteggiata in macchina eppure la gente mi lancia occhiatacce malefiche. Forse perché non hanno mai visto un libro loro. Se stessi a sfumacchiare con lo smartphone in mano sarebbe tutto ok"?Concetta Traina è stata assassinata dal suo ex fidanzato Mirko Lena, anche lui ventisettenne. Un'altra omicidio frutto della paura. E dell'amore che si trasforma in odio. Domenica scorsa cantava Angelina, la settantunenne mamma di Concetta, anche lei barbaramente assassinata da Mirko. Un "bravo ragazzo", come lo hanno definito i suoi compaesani. Ed Antonietta si sfogava su facebook: "La solita malinconia domenicale aggravata da una pioggia insistente e dal canto stonato di mia madre irrealisticamente allegra"."Irrealisticamente allegra" scriveva Concetta. Che starebbe a dire "che cazzo canti che c'è solo da essere depressi?"Aveva torto Concetta? Con un ragazzo appena uscito dalla sua vita, circondata dal nulla e senza nessuna prospettiva concreta, nonostante l'approssimarsi dei trent'anni?No, non aveva torto. Ma sua madre cantava perché ne aveva motivo. La sua vita era quasi tutta alle spalle e, nonostante le difficoltà (di donna parimenti nata e cresciuta in un posto di merda) era riuscita a far laureare i suoi due figli. Il domani chissà. Qualche portone si aprirà. Tutte le mamme la pensano così.Adesso è molto facile cercare di capire dalle facce, dalle poche frasi rubacchiate sul web, dalle pagine dei giornali, chi fossero Concetta e Mirko. Lui ha una foto che sembra un esaltato e lei sorride come una brava ragazza. Non basta.Quello che è certo è che omicidi così efferati sono il frutto di uno squilibrio mentale e di una totale incapacità di autocontrollo. Paura, scrivevo. La paura di alcuni uomini di perdere per sempre la persona più importante della loro breve vita. Colei che hanno amato in modo smisurato. Una donna che dal "niente" avevano fatto diventare "tutto". Tutto ciò che la vita potesse donare di bello. Nel nulla in cui viviamo la fidanzata che ritenevano "propria donna" era l'unica cosa in cui credevano. E la paura di perdere quel "tutto" ha armato per l'ennesima volta mani impazzite, altrettanto innocenti. Non sopporto più che ci siano giovani vittime di questo assurdo gioco, dell'assenza di certezze, di valori, di futuro. E che si continui ad andare avanti nell'indifferenza generale.