Creato da daidafiore il 05/11/2010

LA GIOIA DI SCRIVERE

Favole, Racconti, Romanzi, Gialli, Thriller

 

« PAURA E MISTERO

Conclusione dell'avventura

Post n°72 pubblicato il 11 Maggio 2014 da daidafiore
 

 PARTE TERZA

Sicuramentemia cara, accade qualcosa di strano, in quella casa. Lui non è moltosocievole e quando l'ho salutato ed ho cercato di parlargli, harisposto in modo freddo e distaccato. Insomma non vuole fare alcunaamicizia. Mi sta bene. Desidera essere lasciato solo e va bene, anchese essendo soltanto noi due in questa baia, potrebbe capitare diavere bisogno di aiuto. I fatti strani ed inquietanti accadono dinotte. Rumori di seghe, di martelli che battono, di ferraglia dicatene, sibili e tonfi. Secondo noi questi rumori non hanno alcunsenso per una villeggiatura. Si dice che faccia il commessoviaggiatore, ma sta via poco tempo da casa per un lavoro cosìimpegnativo. Poi si dice che ci sia una moglie ma io ho visto unasola volta una donna, sull'amaca in giardino, ma non ha parlato e nonha fatto alcun cenno. Sembrava che dormisse o era morta a quanto dicemio figlio Marcus! Quando l'uomo va via, per non più di due giorniogni tanto, si sentono dei lamenti, oppure delle grida soffocate, nonso descriverle. Insomma quell'uomo tutto fa meno che unavilleggiatura!” Ivonne ha ascoltato con interesse e con meravigliail racconto della sua amica, poi, dopo qualche attimo di riflessionerisponde:” Veramente ho chiesto a mio marito di indagare sul signorBonn, ma non conoscevo bene i fatti. Sinceramente pensavo cheesagerassi nel formulare le tue impressioni su quell'uomo. Ora peròchiederò di nuovo di controllare. State attenti perchè se non èchi dice, può essere pericoloso!” “Ma no, pericoloso no. Infondo se non fosse per tutti quei rumori, sarebbe un vicinotranquillo e innocuo!” Risponde mia madre addentando l'ultimodolcetto. “E' tanto tempo che non vengo da queste parti, perchènon facciamo una passeggiata sugli scogli? “ “Certamente! Vuoiandartene senza dare uno sguardo alla Piccola Stella, come l'hannoribattezzata i miei figli?” Le due donne sorridendo escono. Miamadre chiude a chiave la porta di casa e si dirigono a piedi verso laspiaggia. Ma l'auto con lo stemma del coroner della contea, non passainosservata allo straniero della casa accanto. Infatti, incuriositoesce sulla porta, si ferma ad osservare immaginando chissà qualemistero, poi però quando vede le due donne incamminarsi per lascogliera, scende i gradini e fa un gesto di saluto verso mia madre.Meravigliatissima mia madre esclama:” Toh! Che succede oggi? Comemai ha salutato? Forse gli ha fatto un certo effetto vedere la tuaauto!” Nel frattempo l'uomo si sta avvicinando alle donne. Ivonne ècuriosa di conoscerlo e la mamma è troppo stupefatta per direqualcosa. L'uomo si presenta con gentilezza, quasi con galanteria:”Buongiorno belle signore! Sono Michel Bonn, il vicino della signora. Vi spiace se faccio due passi con voi?” Risponde Ivonne perchè lamamma non riesce a parlare per la meraviglia. L'uomo infatti simostra alla sua amica completamente diverso da come lei glielo hadescritto. “Prego signor Bonn, piacere di conoscerla. Sono IvonneCayer moglie del coroner della contea.” ”Infatti ho notato la suaauto con il contrassegno e mi sono chiesto se i bravi signori Maebarnon avessero per caso fatto del male ai pesci della baia?!” Dagliscogli Marcus ed io assistiamo a questo voltafaccia e restiamoallibiti. Io penso:” Che vigliacco! Fa addirittura dell'ironia!Fino a ieri neppure ci salutava ed ora è tutto cortesia e miele! Nonè che invece ha paura della polizia? Forse ha qualcosa danascondere, anzi sicuramente ne ha perchè non fa avvicinare nessunoalla sua casa!” Intanto il gruppo si è avvicinato agli scogli dovesiamo noi bambini ed il signor Bonn esclama:” Ecco qua i nostri duecuriosoni!” E dà un pizzicotto sulla guancia di mio fratelloguardandolo con occhi freddissimi. Marcus si ritrae e si massaggia laguancia che è si è fortemente arrossata. Ivonne sta rispondendoqualcosa all'uomo e si allontanano insieme come due buoni amici. Miamadre invece si ferma con noi e guarda Marcus con occhiinterrogativi. In quel momento Ivonne la chiama e lei raggiunge idue. Il signor Bonn ad un tratto saluta le due donne e ritornaindietro con il cipiglio torvo verso di noi, noi due allora ciallontaniamo velocemente verso gli scogli opposti e giriamo dietroalla curva della baia per non farci raggiungere. Adesso quest'uomoci sembra ancora più pericoloso perchè ha capito che è Marcus acuriosare dalle sue finestre. Un'ora dopo vediamo la mamma ed Ivonneritornare dagli scogli, le raggiungiamo vicino a casa e sento Ivonneche dice a mia madre:” Non avrai ingrandito un poco le cose? Misembra una così brava persona!” Mia madre, guardandola negli occhicon serietà le risponde:” Mia cara, credimi, è davvero un uomomalvagio e pericoloso. Non farti incantare dai suoi modi galanti,oggi aveva sicuramente un suo valido motivo per mostrarsi tantogentile, ma da quando siamo qui si è avvicinato a noi soltanto unavolta con una blanda scusa e non ci permette di avvicinarci al suocottage. Ti chiedo soltanto un favore: per la nostra antica amiciziaparlane a tuo marito perchè faccia qualche ricerca, ci risentiremofra qualche giorno. Ok?” “Va bene contaci, se è ciò che vuoi.Arrivederci bambini! Buone vacanze!” Io invece penso che le nostrevacanze quest'anno non sono piacevoli e spensierate, proprio a causadel misterioso straniero del cottage accanto al nostro.

 

Nei duegiorni successivi ritorna nuovamente il silenzio. Il silenzio e lacalma che amiamo tanto in questa piccola baia, con il cinguettiodegli uccelli, con il rincorrersi ed il pigolare dei gabbiani, con illieve rumore delle onde sulla spiaggia durante la bassa marea e con il forte rumoreggiare dell'oceano nei momenti di tempesta. Amiamomolto sentire il frangersi delle onde sugli scogli quando il mare èin burrasca; lo ascoltiamo con un misto di timore e di ammirazioneper la forza che sprigiona, incurante di travolgere i sassi piùaffioranti e di rendere viscide e precarie le rocce più grandi chegli oppongono una malsicura resistenza. Il terzogiorno scendo dalla mia camera per fare colazione e trovo mia madrealla finestra con la tazzina del caffè in mano. Le chiedo:” Cosafai? Cosa c'è di nuovo?” “Niente, niente, sta piovendo forte!”Mi risponde staccandosi dai vetri e sedendosi a tavola con me.Scendono anche Marcus e mio padre che dice di volere andare alvillaggio vicino per comperare degli arnesi nuovi. Marcus chiede diandare con lui. Io resto invece con la mamma che mi ha promesso diaiutarmi a preparare dei dolci. Dopo circa mezz'ora i due uominiescono ed io mi affaccio all'uscio per salutarli. Mi accorgo che ilSignor Bonn sta zappando nel prato davanti al suo cottage, coperto daun impermeabile che lo copre appena, vista la quantità di acqua chescende dal cielo. “Mamma hai visto cosa sta facendo il nostrovicino?” “Sì cara, veramente non mi sembra la giornata adattaper fare del giardinaggio!” Esclama mia madre chiudendo la portad'ingresso con il chiavistello, poi mi prende sottobraccio ed andiamoin cucina a fare i biscotti. Verso mezzogiorno squilla il telefono:”Pronto?” Chiede mia madre. “Ah, ciao Ivonne. Tutto bene?D'accordo sì, vi aspettiamo domani così vi fermerete a pranzo danoi! No, no, non si discute neppure!” Replica mia madre sorridendofelice che riceverà la visita della sua amica e di suo marito. Nelpomeriggio, dopo aver fatto i compiti Marcus e dio scendiamo insalotto e, visto che non si può uscire per la pioggia, ci raduniamotutti davanti alla televisione. Dopo aver assistito ad un programmacomico, improvvisamente viene annunciato un servizio sulla rapinaalla banca più famosa di Dublino. Noi ascoltiamo distrattamentequeste notizie, quando qualcosa attira la nostra attenzione. Lospeaker sta dicendo:” Ancora nessuna notizia del rapinatore che haportato con sé in ostaggio la cassiera della banca, signorina EsterClarige.” Dico :” Mamma, si chiama come te!” La mammarisponde:” Già, speriamo che non le faccia del male!” Le notizietrattano altri argomenti che a noi non interessano. D'un trattoMarcus commenta:” Magari è il nostro vicino!” Ci guardiamo insilenzio non avendo il coraggio di formulare apertamente il pensieroche passa in quel momento nella nostra mente. Per sdrammatizzare miopadre chiama Marcus per un lavoretto in cantina ed io vado in cucinacon la mamma. A cena l'atmosfera è pensierosa e grave, nessuno dinoi quattro parla se non per motivi di necessità. Tutti noirimuginiamo in testa la possibilità che veramente quell'uomo possaessere il rapinatore e che possa tenere in ostaggio la cassiera dellabanca, visto il suo atteggiamento misterioso e scostante. L'indomaniverso mezzogiorno arrivano Ivonne e suo marito Charles. Mentre miofratello ed io stiamo tornando dalla spiaggia, l'auto dei nostriamici sta arrivando nei pressi del nostro cottage. Facciamo in tempocomunque a vedere che lo sconosciuto dell'altro cottage, si affacciasulla porta ma poi rapidamente ritorna dentro e chiude la porta.Charles è molto simpatico e sa fare di tutto, conosce anche tantigiochi con la carta, con lo spago, con le carte da gioco. E' unospasso ed a noi due piace molto. Infatti dopo aver pranzato,trascorriamo un'oretta con lui e ci divertiamo tantissimo. Poi igrandi ci chiedono di salire in camera nostra e si mettono a parlare.Marcus dice a me di andare in camera, mentre lui si nasconde in cimaalle scale ad origliare. Confabulano, discutono, domandano, spiegano,sento che di sotto c'è un vivace scambio di idee e mio fratello nonè più sulle scale, evidentemente si è stancato di ascoltare e sen'è andato. Dopo un certo lasso di tempo mia madre ci chiama per lacena e con nostra gradita sorpresa notiamo che gli ospiti non sonoripartiti ma si fermeranno anche per l'indomani. Però Charles, primadi cena esce senza dire dove va e ritorna dopo circa mezz'ora. Marcusè attento a ciò che dicono i grandi per carpire informazioni dapoter collegare a quanto già conosce. Stiamo giocando a carte tuttiinsieme quando all'improvviso si sente il rumore stridente di unasega elettrica che ferisce il silenzio della baia di Flermont come unpugno che arriva impetuoso ed improvviso nello stomaco. Ivonne saltasulla sedia e ci guarda interrogativamente, mia madre le fa cenno disedersi. Dopo qualche minuto si sente martellare forte ed il rumoreva avanti per un'oretta buona. Poi un trascinamento di ferracci edun flebile lamento. Charles si alza di scatto ed insieme a mio padresi reca dal vicino. Suonano due volte. I rumori si fermano ma nessunoapre. Charles suona una terza volta, dopo un attimo la porta sisocchiude e lo sconosciuto chiede “Chi è?” “ Sono il coroner!”Risponde Charles “Apra per favore!” L'uomo socchiude l'uscio manon li fa entrare. L'uomo è sudato, con i capelli scomposti edansante. Charles gli chiede:” Ha bisogno di aiuto? Sentiamo deirumori strani, sta eseguendo dei lavori in casa?” L'uomo nonrisponde subito, si vede che sta cercando una scusa plausibile quandomio padre dice:” Sono diversi giorni che sentiamo questi stranirumori. Può dirci per cortesia che tipo di lavoro sta facendo?” Ilsignor Bonn risponde:” Sto ammodernando alcuni mobili, con ilpermesso della signora Mailer ovviamente!” “Come mai lavora dinotte? Qui ci siamo soltanto noi due, può benissimo lavorare digiorno.” “Di giorno spesso sono via per lavoro. Sono commessoviaggiatore!” Risponde più sicuro ora. Charles replica:” Dinotte questi rumori danno fastidio ai vicini, quindi lo faccia digiorno quando ha del tempo libero e se ha bisogno di una mano, il mioamico è sempre disponibile!” Charles scende i gradini mentrel'altro risponde:” Grazie!” E chiude l'uscio. I nostri amicifinalmente comprendono le nostre perplessità. Mi viene in mente cheforse si sono fermati per la notte appositamente. Infatti il mattinosuccessivo mio padre e Charles, dopo colazione, vanno diretti alcottage del vicino. Il signor Bonn non è in casa, infatti la suaauto non c'è. Allora Charles cerca di spiare attraverso le impostema sono ben chiuse quindi non si vede nulla. Marcus di corsa liraggiunge ed indica ai due una delle finestre della cantina. Le assisono abbastanza larghe ed incrociate ma da una fessura si può vederedentro. Per quanto insistano, però non riescono a distinguere nelbuio granché, quando Marcus fa leva su una delle assi che si stacca.In quel momento si ode il rumore come di un qualcosa che cadeall'interno ma poi tutto tace. Dopo qualche minuto i tre ritornano acasa e subito dopo si vede l'auto del signor Bonn fermarsi davanti alsuo cottage. Io espiro finalmente il fiato che avevo trattenuto tuttoil tempo per la paura che tornasse lo sconosciuto. Charles fa unatelefonata e dopo un quarto d'ora arriva la sua auto che li carica eli riporta a casa, con una promessa però: di mettere un agente diguardia e di fare accertamenti seri sul nostro strano vicino. Tuttosembra ritornare calmo e tranquillo finalmente, ma la sera dopo,chiudendo la mia persiana, noto un'ombra che si muove giù sullaspiaggia. Sono intimorita e resto in ansia, infatti fatico adaddormentarmi; poi di colpo sono sulla baia, distesa sulla puntaerbosa ad oriente e sopra di me c'è una nuvola nera che mi opprime,mio fratello si trova in una barca in mezzo al mare e non puòaiutarmi, i miei genitori non so dove siano. L'oppressione alla golae al torace diventa così forte che vorrei parlare ed urlare ma nonriesco, allora per la disperazione allungo una mano per aggrapparmiagli arbusti e sottrarmi alla morsa, quando un suono strano misveglia. Noto appena la mia lampada da letto a terra in frantumi,che subito sento un rumore di vetri rotti e di calpestii,immediatamente riprendo a respirare regolarmente. Mi sveglio deltutto e spaventata mi metto a piangere. Mia madre accorre e miabbraccia dicendomi che è stato un incubo.” Forse non hai digeritola cena di ieri sera!” Mi dice, ma io guardo per caso di fianco almio letto e vedo i pezzi di vetro della mia lampada rotta. Intantointorno a me ci sono tutti, compreso Marcus che è stato il primo adaccorrere, come mi dicono più tardi. Verrò a sapere in seguito, afatti conclusi, che l'ombra era veramente su di me, sotto l'aspettodel nostro vicino che pensava ci fosse Marcus al mio posto e quandoinvece lo ha visto vicino alla porta dopo che avevo mandato in pezzila lampada ed ha udito i passi dei miei, è fuggito dalla finestra dadove era entrato. Il mattino dopo a colazione abbiamo due signoridistinti che ci fanno tante domande. La sera guardo dalla finestradella mia camera e mi sembra di vedere ancora l'ombra sulla spiaggia,allora corro in camera dei miei che mi permettono di dormire nel loroletto, dopo avermi assicurato che non c'è più da avere paura. Ioperò la paura ce l'ho ancora e tanta! Anzi ho più paura adesso cheall'inizio di tutta la storia. Due giorni più tardi mi sveglio esento un grande tafferuglio, corro alla finestra di mio fratello eancora insonnolita vedo il nostro vicino ammanettato, saliresull'auto della polizia che parte immediatamente. C'è ancheun'ambulanza che sta caricando qualcosa che non riesco a capire cosa sia. Scendo disotto e la mamma mi viene incontro pallida in viso ed infreddolita.E' appena l'alba e fa freddo. “Che cosa è accaduto?” Chiedo curiosa. “Non è nulla, torna a letto, poi ti spiegherò.” Mirisponde mentre gli agenti ripartono; mio padre e Marcus ritornano dentro. “Marcus tu sei già in piedi? Che è successo?” Gli chiedo, ma mio fratello con l'aria di chi la sa lunga mi risponde:”Beh! Sarebbe troppo lungo spiegarti adesso. Facciamo un altro giorno,vuoi?” Dico di sì con la testa anche se invece vorrei sapere tuttoadesso. Più tardi viene a trovarci Charles che spiega bene a miopadre quale è stato il momento in cui ha deciso di intervenire.

                                      PARTE QUARTA

 La fine di un incubo

 Dopo tanti racconti fattimi da più voci, finalmente capisco cosa è veramente accaduto:

Dopo la loro visita al nostro cottage, Charles ed Ivonne si rendono conto effettivamente che qualcosa non va nel nostrovicino. Tornato in ufficio Charles mobilita tutti gli agenti a suadisposizione ed interpella la contea centrale dove esiste unaraccolta dati di tutti i delinquenti dello Stato. Viene a sapere chelo sconosciuto non si chiama signor Michel Bonn, bensì è unpluriomicida schizofrenico e paranoico, evaso dalla prigione diStato. Marc Strauss è il suo vero nome. Per l'evasione organizza unpiano ben congegnato. Durante il ritiro della biancheria sporca dalcarcere, riesce ad intrufolarsi dentro ad una delle ceste chevengono chiuse e sigillate per il trasporto. Esse vengono trasportatealla lavanderia industriale convenzionata e qui le ceste con labiancheria sporca vengono tenute per tutta la notte in una cameraaerata. E' facile per Marc aprire il coperchio della cesta, uscirenella stanza, procurarsi gli abiti civili ed allontanarsi non vistonella notte. La mattina successiva scorrendo il giornale locale in unbar, ha l'idea di affittare il cottage per un periodo divilleggiatura e per non dare nell'occhio, si presenta come MichelBonn, commesso viaggiatore. Il luogo è particolarmente adatto inquanto isolato dagli altri villaggi e quindi lontano da curiosi e daaltri villeggianti. Ha però bisogno di denaro. Prepara allora infretta un piano audace e verso l'ora di chiusura si presenta in unagrande banca. Attende che l'ultimo cliente esca, poi avvicinatosi aduna delle casse, dice in modo grave alla donna di stare zitta e dimettere tutto il denaro nel sacco che le consegna. La cassieradapprima sta quieta, ma quando sta per terminare, viene presa dalnervosismo e si gira verso i colleghi che, ignari continuano asvolgere il proprio lavoro. Con mossa fulminea, il delinquentescavalca il bancone, si mette dietro alla cassiera spingendole controqualcosa di duro, come una pistola ed intima agli altri di stare conle mani in alto mentre la giovane donna deve svuotare le due cassevicine. La guardia di turno, in quel momento è con il direttore giùnel caveau ed i due non si accorgono di nulla, perchè dopo averritirato i liquidi a disposizione, l'uomo trascina via la malcapitataportandola con sé nell'auto che ha noleggiato. Arrivati al cottage,rinchiude la donna in cantina legandola con delle catene perchè ivicini non la vedano. Non contento poi, nella sua mente malata si fastrada l'idea che spiando dalle finestre della cantina si possadistinguere la sagoma di una donna legata. Allora acquista dellegname con l'intento di creare dei separé nella cantina chiudendocosì le finestre. La donna durante i lavori viene trascinata da unastanza all'altra, poi finiti i lavori viene ricondotta sempre in catene nella stanza più interna. Fin dal primo giorno però nota che i vicini sono cordiali e vogliono fare amicizia, cosa che il signor Strauss non può permettersi. Lavora di notte pensando di passare inosservato, invece i rumori che provoca infastidiscono ed insospettiscono la famiglia Maebar. Le cose precipitano quando si accorge che il ragazzo cercadi carpire il suo segreto e si introduce di nascosto in casa sua. Si mette allora sulla difensiva e non sentendosi più al sicuro, cerca di intimorirlo e di fargli paura. Ma il ragazzo è intraprendente e non desiste, allora una notte entra dalla finestra in una stanza credendo che sia la camera di Marcus. Al buio si avvicina cauto, gli mette un ginocchio sullo stomaco e con tutte e due le mani tenta distrangolarlo. Sfortuna vuole che invece di mio fratello, trovi me che invece riesco a muovere le braccia nel tentativo di divincolarmi, ma per sbaglio spingo la lampada sul comodino che cade a terra con fracasso. Mentre si odono i passi svelti dei miei genitori,all'improvviso Marcus accende la luce e si materializza sulla porta della stanza. L'uomo fa per avventarglisi contro ma arrivano mia madre e mio padre ed il delinquente fugge via veloce. “Altrimenti non sarei qui a raccontarvelo!” Chiarisce Adeline alle sue amichette con l'aria da donna esperta di queste cose. I sospetti della famiglia Maebar si sono fatti più concreti mano a mano che il tempo è passato; si sono rivolti allora ad Ivonne e a suo marito,coroner, quindi adatto al compito di indagine e di ricerca. Il coroner, dopo la sua visita agli amici, ha posto due agenti diguardia al cottage allo scopo di avere prove convincenti dell'operato dell'uomo, nel frattempo ha fatto delle ricerche. E' venuto a conoscenza così dell'evasione e di tutti i suoi misfatti, quindi una mattina all'alba è venuto con altri agenti ad arrestarlo. Lo hanno trovato già pronto a partire, con le valigie in auto per fuggire lontano, mentre cercava di caricare la povera donna in ostaggio,sedata e molto provata dalla brutta prigionia. Charles si era convinto infatti che l'avrebbe sicuramente uccisa e lasciata in un luogo deserto o gettata in mare. Quindi lo arrestano e lo portano in carcere, mentre la signorina viene portata in ospedale dove le somministrano le cure del caso. Adeline riflette: “Sicuramente mio fratello ha avuto una parte importante in questo caso, infatti se egli non avesse curiosato e non si fosse esposto, l'uomo sarebbe rimasto al cottage ed alla fine dell'estate avrebbe ucciso la cassiera e l'avrebbe buttata giù dagli scogli!” Poi a suofratello con un certo rammarico:” Peccato! Quest'anno la nostra vacanza è stata movimentata e non molto riposante. Anzi sono proprio contenta che sia finita perchè è stata un'estate veramente daincubo!” -

 

 
 
 
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