Creato da davidaliuslosyano il 01/06/2009
 

Il Lessicantropo

Il mattino si sveglio' con un kamasutra di rughe sul volto diafano...[davidalius]

 

 

Pis pis pis

Post n°6679 pubblicato il 10 Marzo 2024 da davidaliuslosyano

Come far deragliare il principio? La verità di Margot: per una pareidolia veritativa evenemenziale.
Una verità scolpita su buone matrici, su un coerente principio d'ordine non seriale non a tema.
Occhio engraved, di misura e in dismisura, in forme astratte, sopra legami inediti, che sono le corrispondenze e le congruenze originarie. Movent'azione: cioè cosa si libera davvero nelle "mappe di scopo"? Potrei rilevare l'uso di ordinari solecismi, ma sarebbe un falso storico, per quanto non "falsificabile". Un solecismo istantaneo, imperturbabile: allora; perchè l'orrore sintattico è sempre metallo tenero, per definizione: per evitare di rivendere la pelle dell'asino cioè la sintesi imperfetta, invalicabile, nei parcheggi di lusso delle nostre migliori geometrie d'insieme. I conti non tornano: se vogliamo ancora un pensiero dalla forma perturbante, per quello che ne resta e ne so, va seguita la procedura d'ordine standard: di grumo in grumo di rattoppo in rattoppo di rantolo in rantolo di eccesso in eccesso: insomma non ci resta che procedere di passo in passo di colore in colore. Ma il sentimento del senso così dispiegato ha un futuro  segnato, in rosso e in forma domestica. Nostro compito è sbrigare la pratica col fascicolare il tutto di buona lena e in corretta forma, se è possibile con sussiego ed estasiata enfasi...collated delighted highlighted...dee why!! Ci serviamo del sale, combattiamo la pioggia, armiamo le onde, facciamo perfino balbettare le stelle e i cieli (si sa un concetto tira l'altro: è sempre stato così!), ma i conti li continuiamo a fare con l'origine, con Dio in persona e in opere. Mai un'estasi domestica e nativa, mai un'eresia redditizia, mai un sano perturbante fatto a mano!! Sempre e solo gingilli di modernariato. Epopee marinate. Epiche zuccherose. Salsapariglia e cavolo d'annata: bontà di palati senza gusto, di collettori di fantasie e libri di fate, di politiche inadeguate e personaggi correntizi. Le nostre città sono putride latrine di voci in salsa democratica, fanghiglia libertaria, con ogni specie di zodiaco multiqualcosa. E ci facciamo visitare a volte da verità sulfuree e acquitrinose (mai santificate): asini che volano e bla bla lobbistici. Come ottenere il buio? Come pagare a rate un pò di verità malcensita, nella forma di suffragio personale, su base categoriale perlomeno? Voglio processi e percorsi, una sana viabilità tra caos e dispersione. Voglio a caso. Voglio una causa e qualche effetto di scarto: fa bene a volte sognare i propri incubi!! Formo la mia etichetta: procedere in coro per ubbie linguistiche!! (SS)

 
 
 

La "lettera". Commento ad un post di un recente visitatore...

Post n°6678 pubblicato il 27 Febbraio 2024 da davidaliuslosyano

Da un lato, contano sempre le facili e miserevoli vittorie: della fretta tentacolare, del mordi e fuggi dilagante, dell'ipocrisia e del furore. Sopravviviamo nei colli di bottiglia (strozzature) di un Umanesimo disciolto nell'estasi dell'insulto e dell'ecolalia.
Ma c'è una prosa che inneggia, freme sotto la superficie carnale delle cose, convoca il pensiero nei luoghi delle sue innate dottrine: la quiete e il tempo, e ricaccia il caos tra le forme ultime, oloceniche, depensate e plebee.
A differenza del medium scritturale d'ordinanza: ridondante nella forma, bulimico nel pretesto, conflittuale nel fine, quella prosa ha nella "lettera" gli arrangiamenti giusti per restare la nostra forma di elezione sentimentale, dell'attesa gentile, passionale, sacra, capitale.
Ma questa disornativa componente di scrittura, al di là dell'elegiaco movente, può funzionare altresì (e ancora) da potente  elemento critico delle formule comunicative della modernità postremica.
Insomma, la "lettera", questo metallo dolce vigoroso e fragile allo stesso tempo, per quanto paradigma estenuato nel suo valore d'uso, continuerà a farsi valere per le profonde risonanze, nonchè per saper affrontare, con la sua nitorica cifra semplicitaria, le mille criticità degli egemoni modelli di comunicazione...(SS)

 
 
 

Onda di risacca...

Post n°6677 pubblicato il 24 Febbraio 2024 da davidaliuslosyano

Tutto quello che volevo: scendere e perdermi nell'onda di risacca. Sii fedele allo scopo che ti sei dato, e sappi che lungo il viaggio qualcosa cambierà in meglio o in peggio, ma non importa. Un dubbio ti contaminerà e vivrai per lo più nel paradosso, ma sempre ammira la fragranza del buio, è lì che trovi tutto quello che cerchi: domande e risposte, e altro ancora. (SS) 

 
 
 

Per salire d'anabasso...

Post n°6676 pubblicato il 24 Febbraio 2024 da davidaliuslosyano

Sarebbe lo scopo plurimo: un senso di passione gravidica. E apparentemente il terrore si placa al netto e confortante elmo. E quello che appartiene al basso strato, si incunea lungo il tempo, germoglia fin dentro le soglie d'abisso, per convocare lo sguardo sul fondo della derrata. Tu sarai alla radura, tra le forme salmastre ma incorrotte, per salire d'anabasso o forse scendere catabimico, interstizio per interstizio, al disfamato paradosso viario. (SS) 

 
 
 

Campi di battaglia con equipollenze immaginarie by Julius

Post n°6675 pubblicato il 23 Dicembre 2023 da davidaliuslosyano

1. Una verità e uno scopo modellati all'unisono (combinati nella forma di un sapere perfetto)
2. Sai bene cosa fare quando arriva a maturità una vasta farmacopea di momenti disciolti nella convenzione dei tuoi passi secondo le loro formule d'uso.
3. Sai cosa fare quando un'ampia farmacopea di istanze disciolte nella convenzione dei tuoi passi secondo le loro formule d'uso ha raggiunto la maturità.
4. Sai fin troppo bene cosa fare, quando un vasto prontuario di sortilegi spuntati dall'armonia dei tuoi passi, ognuno secondo le loro formule applicative, ha raggiunto la maturità. (J-SS)
5. Sai fin troppo bene cosa fare, quando un vasto catalogo di incantesimi scaturito dall'armonia dei tuoi piedi, ognuno a suo modo, ha raggiunto la maturità.
6. Il gran serraglio dell'evoluzione animale si presta ben volentieri a tare come queste per un miglioramento non più mutevole della stirpe umana e semantiche sostanziali.
7. Al gran serraglio dell'evoluzione animale si aggiungono ben volentieri tare come queste per un miglioramento più stabili della stirpe umana e più conformi semantiche sostanziali.
8. Razzi come questi sono pronti per essere aggiunti al grande serraglio dell'evoluzione animale per uno sviluppo più forte della razza umana e una semantica più coerente.
9. Tali eruzioni sono pronte per essere aggiunte alla corrente principale dell'evoluzione animale per garantire uno sviluppo robusto e significativo della razza umana.
10. Tali fuochi sono pronti per essere aggiunti alla corrente principale dell'evoluzione animale per garantire uno sviluppo robusto e significativo dell'umanità.
11. Tali luci sono pronte per essere aggiunte al quadro generale dell'evoluzione animale per garantire uno sviluppo forte e significativo dell'uomo.
12. Immersi nell'ecatombe metropolitana, ognuno guarda dai finestrini tra merce di scarico e puzzo d'olio uno stridente estremismo di fiori sulle colline brulle di case e immondizia.
(J-SS)
13. Immersi nella carneficina e macelleria urbana
14. Immersi nella carneficina della metropoli, tutti guardano fuori dalla finestra, tra l'odore delle merci scaricate e puzzo di petrolio, l'intensa radicalità dei fiori su montagne brulle di case e spazzatura.
15. Immersi nella carneficina urbana, tutti guardano fuori dalla finestra tra l'odore dei materiali scaricati e del petrolio, la profonda radicalità dei fiori sui cumuli sterili di edifici e immondizia.
16. Sempre sei stato attratto da un oscuro bisogno di verità, una verità semantica innanzitutto. Progressivamente nel senso della verità è la fonte. (J-SS)
17. Non fare complimenti per il resto. Mantieniti saldo e inattaccabile. Espressioni più brusche ti perseguiteranno in nome della civilizzazione. Modellati di conseguenza. Sii determinato alla passione convenzionale e a un tocco di poesia.
18. Non lodare gli altri. Rimani costante e irresistibile. Dichiarazioni più schiette ti feriranno in nome della civiltà. Modella gli scopi di conseguenza. Cerca una passione arcaica e un tocco poetico.
19. Modellati negli scopi.
20. Ritrova un vecchio amore e un tocco di poesia.
21. Non dare credito agli altri. Rimani forte e inarrestabile. Le parole semplici ti feriranno in nome della gentilezza. Stabilisci gli obiettivi di conseguenza: la riscoperta di un antico amore e un tocco di poesia.
22. Una verità modellata negli scopi o di conseguenza.

 
 
 

Tipo banco▪tollo ▪ bambo ▪chetto▪cimmio by Julius

Post n°6674 pubblicato il 23 Dicembre 2023 da davidaliuslosyano

Erano anni in cui la profondità era un excursus tra le forme leggere...una divergenza quisquillosa del palato agrodolce...(J-SS) 

 
 
 

Genero.misfatto by Julius

Post n°6673 pubblicato il 23 Dicembre 2023 da davidaliuslosyano

Sai fin troppo bene cosa fare, quando un vasto prontuario di sortilegi spuntati dall'armonia dei tuoi passi, ognuno secondo le loro formule applicative, ha raggiunto la maturità. (J-SS)

 
 
 

Aggiungi alle luci by Julius

Post n°6672 pubblicato il 23 Dicembre 2023 da davidaliuslosyano

Immersi nell'ecatombe metropolitana, ognuno guarda dai finestrini tra merce di scarico e puzzo d'olio uno stridente estremismo di fiori sulle colline brulle di case e immondizia.
(J-SS)

 
 
 

Assorto ma non troppo by Julius

Post n°6671 pubblicato il 23 Dicembre 2023 da davidaliuslosyano

Alla maniera di un quoziente di pensiero che non si quota al cecchinaggio del generico misfatto, nè si auto-riformula, nè auto-postùra negli esatti termini, dev'essere bandita dai quattro angoli del suo mappismo territoriale l'insiemistica totalitaria come il radical corriflessivo fluttuare micro-molecolare. No metafisica egotica allora, no eloquenza citatoria, no diluizione con solvente tiepido della società reale. Un piano sopra, in una cornice a-categorica, lontano da pratiche di conforto e cifre riconosciute in sommatorie personali, il vero-genuino si inscrive nei fenomeni indagati. Chiedete a Nice e a Proust l'esatta dizione, l'intenzione distillata nella corporeità delle concatenazioni. Dissotterrate l'acume del "sublime refero" per scoprire l'audacità del paesaggio congregante di figuri dal buon palato. Con la sintesi inclusiva del generale tutto, con l'assieme separato del dissonante-incongruo ci sbarca luci e lasciti, abbreviazioni e slanci per future generazioni di concetti, che alla pari di cieliche suggestioni equipollenti scaveranno solchi nelle plumblee filosofemiche nubi per seppellire cadaveri di semantiche inedite. La verità-a-tondo è che gli si addice la componente del demone minore, del famiglio spiritico, del servaggio dis-incarnato per liberare la "roba rivoluzionaria" dall'opprimente cupezza della barcollante mondanità, così da risvegliare le note limpide del selvaggio sipario del Teatro della Reattività spinoziana.

 
 
 

Grazie ai Beati 9. Blu quando grigio. Grigio lazurki(zzato). Selezioni łazur

Post n°6670 pubblicato il 23 Novembre 2023 da davidaliuslosyano

Tra rêverie e realtà, il libro è percorso da improvvisi affondi e incursioni in regioni dissestate del divenire politico dove ci si  imbatte nei fuochi di bivacco, nel "trend apocalittico", nelle distonie non combattute e controproducenti. Così si gestiscono i vari lessici, i vari topics e si costruiscono feedback assertivi non convenzionali, in particolare quando il Nostro scarta il grado zero per entrare in risonanza con posture discorsive discontinue e radicali. In altra lingua, B. accede al paradosso di una verità che per essere detta deve essere prima negata (SS Julius)

 
 
 

The burnin of wordin

Post n°6669 pubblicato il 23 Novembre 2023 da davidaliuslosyano

 

▪︎Si dice che la Complessità è essa stessa una contraddizione, o tutt'al più un "reliquato relativo". Che per tutto c'è una spiegazione direzionata, piana, monocorde, "secondo la norma" o secondo le più rigorose "regole filosofiche di non-contraddizione". Ci aspetta un lungo inverno se ci limitiamo a pensare in questo modo. È orrendo. (SS Julius)

▪︎È il classico tema infiltrato da "paradossi e vie di mezzo". Per non essere mai netti e rimanere sempre dall'altra parte della barricata tra chi non si schiera e non prende posizione, e sceglie la neutralità come l'approdo più comodo e redditizio. È la solita  ricorrente tentazione ad essere "tangenziali alla curva storica" nelle congiunture più critiche della Modernità. Il "rogo di dicitura" continua a far paura ai pavidi, e tutto questo purtroppo non produce ritorsioni della Coscienza. (The "burning of wording" continues to frighten those who are not brave, and unfortunately all this does not produce retaliation of Conscience). (SS Julius)

▪︎Non c'è un vero e proprio fuoco della mente su questo tema, ma piccole scintille che squarciano il buio per un istante senza mai rischiararlo del tutto e ti offrono l'appiglio arbitrario per allinearti alla corrente integrata del "Divenire": "qualunque-cosa-esso-sia-di-non-precisato". (SS Julius)

▪︎Una nuova rete e un nuovo campo di rapporti umani. Bruno fu, con altre eccezioni, un sobillatore coerente e un insieme di dimensioni matematiche, il cui destino era quello di entrare in rotta di collisione con altre dimensioni in modo da favorire la nascita di una "nuova fisica" delle relazioni umane. Fu la goccia che fece traboccare  il precario equilibrio storico, l'armonia delle compassionevoli regole filosofiche dell'epoca. (SS Julius)

▪︎Catturato dal Tempo mentre sono fuori orario, fuori dal mio orologio storico. È come se il tempo ti incalzasse mentre sei al di fuori della tua guardia e ti obbligasse a scandire i suoi attimi e lampi di dominio sulla Vita e sulle regole di giurisdizione comportamentali (Rules of behavioral jurisdiction). (SS Julius)

▪︎Dottrine incartate, sigillate nella plastica. Impara a liberarti dall'ideologia di una Mistica aberrante e dall'Info radicale e distorta. Impara a spogliarti della Storia e ad armarti di "Critica del giudizio" e di una rappresentazione emendata e demistificata della realtà. E impara anche a seguire quei circuiti virtuosi dove non ti imbatterai più nel "demone della falsa Agorà" e nell'immagine di una "Fratellanza" in nome di...o di una tenebra ancora più audace, ma dove è vivificante il richiamo al fratello "disperso e vilipeso e ritrovato" dopo l'esilio dal Mondo. Allora non ti troverai più di fronte a pareti scoscese o geometrie inclinate, ma crescerai insieme all'Universo che è già lì da qualche parte che ti attende ed è popolato da altri-da-te da rispettare e non da altri-per-te da temere e vendicare...(SS Julius)

 
 
 

Effetto moltiplicatore?

Post n°6668 pubblicato il 16 Agosto 2023 da davidaliuslosyano

L'investigazione  non è solo quantità relazionale o veritativa, o quasi effimera qualitatività. L'indagine, dal lato della domanda, non è semplicemente una gerarchia valoriale o una radice transitoria. Da par suo l'occhio sfilza e trafigge il linguaggio, e ci regala soppressioni, in attesa che un brivido di decenza ricami fili di creatività sulla pelle spessa del tempo. Le lettere ti ripassano (alla partenopea), e non te ne accorgi. Ti impassano e impassionano allo stesso tempo. Efficacia dei recessi dove giace il paffuto silenzio. Efficacia delle cavità dove qualcosa di infranto innatura il capitale di senso. Siamo caduti nello spazio produttivo dove il fungo del non detto prolifera senza sosta. Se l'estetica è critica delle relazioni e delle complessioni, il linguaggio è il suo doppio terapeutico, affine trattamento secondario. (SS) 

 
 
 

Lista n. 1+Aggiunto alla lista

Post n°6667 pubblicato il 20 Giugno 2023 da davidaliuslosyano

Aggiunto alla lista...

Ogni libro ha tre livelli. Il livello della narrazione tout court che si basa su una lirica corale, un mosaico di vicissitudini personali, intrecci di vite anche banali, una realtà ... che satura le esistenze talvolta nel clichè, nello stereotipo, dove però la qualità dell'evento, che dovrebbe culminare nell'apodittico e nell'ineluttabile, ha poco senso a meno che non si muove lungo solchi tracciati a priori come ad es. una "solida" trama noir. E siamo al secondo livello. Questa traiettoria evenemenziale risolutiva per essere efficace ha bisogno nondimeno di una struttura che faccia premio sulla vita, e risulterebbe una forzatura se non si integrasse quasi naturalmente col primo livello della narrazione. A dare colore a tutto è poi lo stile che rappresenta il terzo livello e che ha una cifra  unificante di sintesi. Ogni scrittore dà importanza di più all'uno o all'altro livello. Nel tuo caso hai tentato di rimanere in equilibrio, non dando la predominanza a nessuno dei tre livelli, ma ognuno si incastra perfettamente l'uno nell'altro. Ed è una scelta che condivido. Dov'è l'anima dello scrittore (e del racconto), è facilmente rintracciabile nella figura a tutto tondo del giornalista che non per niente è il meno schierato perchè altrimenti lo scrittore finirebbe per parlare di sè stesso inevitabilmente. Diciamo che si è voluto investire narrativamente su questo personaggio per affinità caratteriale. E questo è quanto basta. Per finire, il libro va lasciato come è: sospeso nel soft power di una narrazione disincantata e asettica. Senza apporti aggiuntivi, e additivi vari. Piccolo gioiello che nondimeno necessita di una cura maggiore relativa allo stile: sintassi, punteggiatura, dettaglio coloristico, caratterizzazione d'ambienti, ecc....(SS)

Nel diritto dei padri erano corpi brevi: le biforcazioni e i bivi; gli entusiasmi e altre passioni affini; gli arcani medievali; le piante a fogliame largo; alcuni tipi di nubi; l'esoterismo; i cani con la coda tagliata di un quarto; gli abbecedari senza le lettere di mezzo; tutto ciò che degradava verso le acque; gli agnelli sacrificali; i poemi omerici; le farfalle ad ala corta; gli edifici a struttura quadra; gli irrisi nel padiglione della morte bianca; la peculiarità fittizia; ogni reliquato filosofico di bassa intensità; il linguaggio dell'insetto...

 
 
 

Ai miei 9 amici...

Post n°6666 pubblicato il 20 Giugno 2023 da davidaliuslosyano

Senza consonanze generiche, la scimmia raramente mi sale in spalla. Per questo non posseggo una meccanica mentale attiva e non sono sufficientemente carismatico. Mi definisco per lo più un viaggiatore su e giù, e presto attenzione all'ornamentazione, anche se negato agli orpelli correlati da intellettuale organico. Prescrizioni e scontrini per me sono la medesima cosa, almeno tanto quanto è necessario blandirla. Volti e sorrisi, sangue e latte, vino e rughe. Forcine su baffi folti di fogliame estivo. Non male la crescita per quattro lettori abbonati. La formulazione della formulazione viene continuamente ampliata. La formula per il processo di formalizzazione ha un effetto continuo. 
Il framework dell'Universo è tenuto in piedi dalla sua stessa forza di volontà. Potenza e volontà, volontà e potenza, volizione esistenziale e "turgore del tangibile": l'intrinseco linguaggio delle cose, il linguaggio ontologico delle cose: la lingua aziendale.
Frammenti delle Beatitudini incastonati in vetro fuso, cosparsi di puro profumo su pelle argentea. (Fotogrammi di rilevamento del giallo e del verde, in conseguenza del fatto che il vetro fuso è un target molto improbabile ed è l'unico richiesto nella sezione trasversale)
Cosa pensa il ragno quando, nel suo popolare comportamento da insetto, va verso la vittima designata?  Cosa ne pensi mentre saltella dolcemente attraverso i suoi affascinanti archi geometrici?
"Spiriti dell'acqua": aumenta il numero di baci baciandone molti contemporaneamente.
Incrementa la dose ... di conazione in conazione ... di stanza in stanza ... proprio come gran parte del repertorio biblico di generazioni, di acque e di nomi.
Il NO è la reazione capitalista dell'uomo degenerato: blood and wine mescolati alla rinfusa.
L'amico etico seduto su una pietra di montagna attende la sua storica posterità, con l'ultima locomotiva che resiste alla vita. 
A causa di sfortunati eventi, questo cifrario come lama ibrida ha dimenticato la sua alma mater: le informazioni si perdono con l'avvicinarsi della singolarità.
Non hai elementi per provare, non hai elementi per confutare.  Bilancia la fisica della natura con 10 incredibili equazioni che possono cambiare il corso delle cose.
Quando la rotaia anticipa il mezzo si perde lo scopo: se vuoi commettere un errore, dovrai lavorare sodo.  
La singolarità essendo il luogo geometrico dei ruoli e delle modalità, delle modulazioni...
Spoglio di sapere. Supplico. Al di là del percepibile. Da ambo i lati. La Mente, che a/ha rigore, vuole il mondo-per-sè. La Storia, che nel suo arrancare, accenna ma non tenne il passo.
Il mercato della parola, è il suo stesso mancato: nel denso abusato ripetere metonimico, in quanto rimarcato altrimenti con fallacia a volte, lei insiste con disinvoltura. Così chiude mentre apre, solidifica  mentre si scioglie.
L'ho vista contorcersi al Tempo arrotolato su se stesso, secondo i canoni. Bloccata nel buio vivace dell'atto a-temporale.
Nel  frantumato intero spaziale,  l'occhio privo di estasi rinvia all'orecchio per un ultimo balzo. Il varco si perde tra innumerevoli arbitrii. Nessuno si salva dal desiderio.
Con mano gestante  una quadrisoggettività, tante sono le dimensioni del senziente, rivolge l'ultima prece: o Padre vettore, o Padre savio che il pianto asciughi alla Terra, nel divino annientamento del residuo è la Tua potenza. "Full circle", hai compitato sottovoce. "La Vita risorgerà alla fine", hai detto... "È solo questione di procedura". 

 

 
 
 

Scrittura al buio...

Post n°6665 pubblicato il 06 Marzo 2021 da davidaliuslosyano

È stato detto: "Il programma per la civiltà è uno spreco".  Ti ho risposto, e la risposta è ben articolata attraverso un coerente contesto significativo e timbro di certificazione.
Ci mettiamo i piedi dentro, ci lasciamo guidare dal suo sciame.
E dopo aver versato lacrime di sangue, potrebbe venire il tempo in cui lei, la signora civiltà, l'origine dell'assemblaggio umano, risorgerà dalle ceneri.  L'umanità pagherà di tasca propria per vederla sorridere di nuovo sacrificando milioni e milioni di morti per la causa.  Fantasmi apocalittici che lanceremo nella mischia. E non importa quanto ci sforziamo, la sua metamorfosi non è una conclusione scontata.  Un giorno sentiremo il dolore lacerante che ci farà sobbalzare.
Un pugno chiuso con nocche livide sarà per sempre la conseguenza delle nostre azioni.
Un confronto serrato ai limiti dell'umano.
E se mi stai ascoltando, tieni presente questo: "Non basta vedere il fondo di una bottiglia per digerire il rospo".  Le radici del mostro sono profonde e produttive. Sensi di colpa e di coscienza manterranno il tuo ardore per nuovi traguardi.  Come puoi vedere, ognuna di queste lettere contiene già parte del Giudizio Finale e consuma il decoro di una vita ben spesa secondo le regole come il più zelante degli espedienti e con le tavole della disciplina ancora a portata di mano. Non avete dato il vostro contributo al circolo vizioso preferendo il comodo riparo all'umile bivacco  e la calda matrice alla provvisorietà illimitata?  E non hai sempre accettato l'idea che riprodurci ci farà persistere per i secoli a venire?
Ci sono troppe storie sui muri consunti e troppi peccati da revisionare. Languorosi amori che colano sangue rappreso. E in bella mostra, il mio prepuzio che vola via per festeggiare la prima sbornia. I sorrisi poi sembrano forzati a quella festa da ballo delle debuttanti.
Mio malgrado, ci sono finito dentro. Sono in trappola. Prigioniero in un palmo di vita e mi sento soffocare in mezzo al frastuono delle cose.  Sto cercando un pezzo di legno come fermaporta. Una qualsiasi sintesi, un brana di silenzio dove posso riprendermi. Forse è sufficiente allontanarsi da tutto questo e percorrere una cartina stradale di cammini accidentati per imboccare il sentiero giusto.
Oggi mi sono iscritto al club "Amici al servizio della civiltà morente" con tanto di tessera e foto segnaletica. 

 
 
 

Forze e realtà

Post n°6664 pubblicato il 30 Settembre 2020 da davidaliuslosyano

1. Il pensiero autentico è un campo di forze sostenibili, un sistema di relazioni necessario. La nominazione del necessario non speculativo. È il "gioco dell'albero", del necessario in carne ed ossa, Si contrae nel "senso dell'albero", nella sua essenza non pensata.
2. Il linguaggio appartiene al campo della stabilità, quindi a linee di tempo conservative, ai lemmi istitutivi dell'umano. Che ottiene lo statuto della nominazione, dell'enunciativo per entrare di diritto nel canone, nell'analisi. Ma non è la sua essenza, o meglio è la sua "essenza breve". Il nucleo autentico è dislocato fuori dal segno, dai conàti del tempo, estraneo alle potenzialità visionarie del "detto significo". È il materiale d'attrazione mitica, l'onda che stabilizza ma che rifiuta la nominazione. Il suo valore "breve" accetta lo statuto enunciativo nel bisogno di riscattarsi dal mistero come un animale ribelle e caduco alla sua purezza angelicata. È strappato dal suo fondamento oracolare, di "essenza non nominata" per servire come saltimbanco alle corti del "tempo pensato". Ma questo passaggio alla "prosa del mondo" lo decompone nelle sue trame più genuine.
3. Pensiero e linguaggio si dissolvono nel DESIDERIO. L'uno allontanandosi dal gioco del necessario non speculativo, l'altro dal suo statuto di conservazione non nominato. Accettandosi come speculazione e come enunciazione dissolvono la loro essenza del "rifiuto ad essere" del "no-essenziale".
4. Il DESIDERIO è la soglia dell'impuro. Lo spazio dell'ANGELO RIBELLE alle sue matrici primordio-mitiche della non-speculazione e della non-enunciazione. Il "sogno-breve" strappa entrambi al loro fondo oracolare-mitico per servire da cortigiani nelle dimore sontuose dei regni, del tempo pensato.
5. Simili a neve che anche il pallido sole scioglie, sono le matrici. Il problema mondano della rappresentazione del visibile compone le tracce dei tre lemmi del "sapere operativo" nei suoi modi di produzione filosofica: il pensiero, il linguaggio e il tempo. Lo spazio nella sua "dimensione quantitativa" è il quarto lemma altrettanto problematico in quanto rifiuta il suo statuto di luogo originario nel para-lineare. Sfugge al rifiuto per diventare "spazio di corpi caduchi", segnati dal tempo breve contratto cioè dal pensato temporale

 
 
 

Chérie

Post n°6663 pubblicato il 30 Settembre 2020 da davidaliuslosyano

Tutti i grandi eventi (compresa la morte) iniziano con un sì alla vita, nel luogo dove la notte incontra l'aurora, il dolore rischiara nel destino gioioso e il tuo sogno migliore sfuma nelle ombre impenetrabili del senso.
La felicità e il castigo, i miracoli e gli abbandoni, l'amore perduto e la cura di sè è il linguaggio ineffabile che crea l'eco del mondo, che muta l'universo intero in qualcosa da toccare e amare: nostro padre.
Il padre è un gesto, una domanda senza risposta, un'apoteosi e un sentimento nascosto, l'arco che regge e il cerchio che racchiude i destini e le volontà. Dolce e affermativo come può essere un'atto d'amore e insieme l'onda maestosa che si innalza davanti allo sguardo atterrito. Il padre è l'autorità mistica, l'icona divinica, l'ebreo errante senza patria e senza destino, ma stabile nei sogni e nelle attese di chi ama.
Chérie, quando parli di tuo padre lo fai con accenti sinceri e un afflato che sa di commozione. Un destino, una vita, momenti incancellabili, tutti i sogni del mondo racchiusi in una preghiera e in una speranza.
Chérie, so che Lui ti ha lasciato in eredità un senso di cortesia e fraternità per la gente che incontri sul tuo cammino. Un sentimento per la vita che coltiverai nel futuro e per sempre.
Lungo le linee di un tramonto, in una terra d'oriente, un giorno incontreremo la verità e danzeremo

 
 
 

Occhio

Post n°6662 pubblicato il 30 Settembre 2020 da davidaliuslosyano

Ontologia crescente dell'infinito nell'univerale. Si infinitizza nell'universale. Una sezione-stralcio di Universo in costante autoriflessione, uno specchio narrativo endogeno. È un ente dell'ente nell'ente. L'autoriflettente dell'infinito nell'universale.

Un enta-nte enti-co, una forma in formazione cioè formata in azione per una co-essenza di tagli di verità sempre generata e continuamente dissolta. L'ottico enta-nte enti-co.
Occhio che pensa il riflessivo ri-voltato non vede la vista ma guarda lo sguardo.
Vedere è attività del segno nel segno, guardare è passività del segno nel segno. L'occhio-assioma vede la propria passività trans-lucida come sogno-apo-dittico del segno nel segno. Segno-sogno ri-volto, formantesi in azione sem-ante: logos-ente che langue se stesso nella languezza che si fa lingua.
Occhio ontico-ente-che-pensa-che-langue-la lingua è il-limite-ri-volto cioè l'essente onto-universale

 

 
 
 

Description

Post n°6661 pubblicato il 30 Settembre 2020 da davidaliuslosyano

1. Tutte le evoluzioni si riconoscono dal modo in cui riusciamo a dialogare col margine
2. C'è molta più potenzialità nel margine che in mille sistemi filosofici.
3. C'è un continuum (di realtà) che per un attimo ti passa accanto e ...
4. Il gioco dell'albero e delle sue molteplici costruzioni. È il gioco della pluralità che vede nell'albero prima il segno naturale, il simbolo materico, poi il linguaggio, il senso, e infine di nuovo il segno naturale ma questa volta ristrutturato/rimodulato/ ricalibrato nelle molteplici densità di forme. Il senso moderno di albero racchiude in sè la dimensione allargata del soggettivo. L'occhio del soggettivo a sua volta contiene la dimensione allargata oggettiva di albero. In un reciproco scambio tra procedure addensate.
5. La religione è una freccia scagliata all'indietro. La verità prende forma solo quando sono mosso all'azione: nella pietà che mostro, o nel decoro che mi concedo.(SS)
7. Dopo 100, 1000 anni che si ripetono le stesse formule e si compiono gli stessi gesti, c'è da chiedersi se e quando il ragno uscirà dal buco; perchè il problema stà tutto lì: nella tempistica che l'animale sceglierà per cavarsi esso stesso dal buco.
8. Se una credenza è una procedura che non impegna, non mette in gioco, ma che è semplice gioco di pulsioni, con qualche miliardo di cellule orientate in una stessa direzione, allora il problema non é più umano, ma appartiene alla natura dell'animale che decide...
9. Non ci è dato più credere in una risposta, ma ci rimane almeno l'unità minima di investigazione: la domanda. Quando le risposte che ci sono state assegnate si sono esaurite e l'attesa di una verità intera risulta vana, non ci rimane che l'interrogazione per scavare il fondo dell'attesa...
Giocarcela dove l'umano ricompone il suo destino e costruisce il suo mondo attraverso la forza di una richiesta.
10. La verità in attesa della verità, che non è l'attesa di una verità che ci viene incontro per assalirci con la sua vivida presa di possesso e di dominio

 

 
 
 

Metodo sincopato interrotto

Post n°6660 pubblicato il 30 Settembre 2020 da davidaliuslosyano

Quali pratiche hanno fatto sì che il fattore lavoro diventasse problema collettivo di una classe in particolare e non dell'intera griglia sociale?...Quale sistema etico di verità ha consentito di escludere dalla discussione quelle aree limitrofe al processo lavorativo, condannandole a sopravvivere nelle pieghe di un logos di esclusione quanto mai disumano e aberrante?... Come si diventa forza e classe lavoratrice?... Sono tutte istanze riassumibili in quest'unico interrogativo: come mai la "società inglobante", che crea i vari passaggi di metodo politico e cerca le soluzioni migliori per le diverse soglie problematiche, non si è occupata finora del "fenomeno precessivo" del vettore o fattore lavoro?
È quando la circolarità sfruttatore-sfruttato esce dai cardini del processo sociale e diventa questione politica, che la faccenda si fa seria e richiede pratiche di ascolto e attenzione eterodosse, nonchè soluzioni di verità e di sistema.
Sappiamo che lo schema sfruttatore-sfruttato è innanzitutto politico, ed è tale a causa di legislazioni che, o per disattenzione o per deliberata disarticolazione, non sono avanzate lungo questa faglia minore e inespressa della forma lavoro, generando una circolarità politica che taglia in due le ragioni del vivere sociale.
L' attitudine ad una attenzione pressochè univoca per gli universali a scapito del particolare, cioè di un "localismo che non produce Storia", ha finora generato politiche elusive e omissive da correggere attraverso chiavi riformistiche della soggettività.
Parliamo di una soggettività che non è mai entrata nel dibattito semantico e che innanzitutto necessità, oltre che di una normazione coerente, di una nominazione corretta, cioè di un linguaggio privo di trappole e acuto in sensibilità. È questa la generazione contrassegnata da un "destino nascosto", perchè nessuna ricognizione epistemologica si è mai preoccupata di portarlo in superficie cioè di spostarlo lungo le linee di una visibilità tanto molare quanto molecolare, per inserirlo negli snodi modali di una politica di riforma del soggettivo

 
 
 
Successivi »
 
 

AREA PERSONALE

 

ULTIME VISITE AL BLOG

cielostellepianeticasabueladavidaliuslosyanoOgniGiornoRingrazionoctis_imagom12ps12cassetta2felixyaxBuhBohBihkhawajamarabertowmoon_Isurfinia60vita.perez
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 5
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

ULTIMI COMMENTI

Bella prosa! Ciao:)
Inviato da: cielostellepianeti
il 10/04/2024 alle 03:17
 
Nel buio e nel silenzio, direi. Ma poiché è il caos a...
Inviato da: noctis_imago
il 25/02/2024 alle 16:46
 
Vado in biblioteca a restituire un libro e ne esco con 4,...
Inviato da: cassetta2
il 01/08/2023 alle 21:03
 
Donna e fuoco toccali poco.
Inviato da: cassetta2
il 08/06/2023 alle 13:59
 
Nel calcolo vettoriale, un campo vettoriale conservativo è...
Inviato da: cassetta2
il 13/12/2020 alle 15:54
 
 

IL BLOG DEL LESSICANTROPO

 
 
Template creato da STELLINACADENTE20