DAVID

Autoanalisi

curioso, soffro di ansia da prestazione intelletuale, ma inseguo senza timore il confronto. Cerco dcollaboratori per sviluppare le mie idee o anche per aiutare nello sviluppo di idee altruir, ma non riesco a dare due esami all'università perchè ho paura dei professori...

E vviamente rifiuto e sfuggo da ogni scontro fisico. Però se fosse solo sfiducia nelle mie potenzialità perchè non me ne sto buono per i cazzi miei, e invece cerco il confronto per sviluppare nuove idee? Cioè lo scontro confronto per lo sviluppo di idee lo affronto a piena forza. Spesso ragiono mentre scrivo, per cui un discorso scritto non è molto semplice da seguire. Il punto è che se mi dileguo nella forma di come scrivo poi mi salta il ragionamento dalla testa. Nell'esame, altri si aspettano un risultato da me, in base a dati che dovrei aver memorizzato precedentemente. Mentre nell'atto creativo, creo le risposte attravverso un lavoro del momento, senza troppe basi precedenti. Gli altri si aspettano qualcosa da me, ma io mi aspetto qualcosa da loro. Mentre invece l'esame è un dare io e ricevere e valutare loro. Mi sento valutato e non mi piace. Lo stesso discorso vale per i giochi. Se gioco ad un gioco con altri io e gli altri ci affrontiamo, chi ragiona megliuo vince. Nello spiegare le regole sono solo io che parlo e gli altri che ascoltano, e per questo spesso mi impampino nella spiegazione. Io non cerco le difficoltà, le sfuggo. Per questo non finisco l'università, non prendo con impegno la pianificazione della mia vita... cerco invece di fare ciò che mi è naturale fare, perchè èla cosa che riesco a fare meglio. Ciò che faccio naturalmente è piu' facile riesca meglio di cio che devo impegnarmi controcapacità a fare. Un muratore è bravo a costruire, ma se gli fai fare il fisico, molto difficilmente farà il fisico meglio di come costruisce. Lo stesso un fisico abituato allo studio, molto difficilmente farà il muratore. Può farlo, ma oterra risultati pessim, rifiutandosi di fare il lavoro manuale e ricercando invece delle soluzioni meccaniche che gli permettano di fare meno fatica. Ecco io sono come il ricercatore, tendo a trovare delle soluzioni per evitare di affrontare i problemi, o per risolvere in maniera meccanica i bisogni a cui vado incontro. Non ho problemi a relazionarmi con le persone fintanto che queste non si apsettano qualcosa da me.

inoltre agli esami c'è il pubblico, mentre quando creo spesso c'è interazione diretta con l'altro creatore, ed il pubblico viene a leggere o a capire in seguito, quando non ci sono, attravverso miei appunti, o tramite email o forum, dove non vivo la sensazione di attesa.

17/11/05 ore 02.00