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LA SOLIDARIETA' DEI CONCORRENTI SEGNA LA CONCLUSIONE DEL RALLY DI CECCANO.

Post n°2219 pubblicato il 25 Luglio 2012 da dav763
Foto di dav763

La 27^ edizione del rally di Ceccano, purtroppo, non sarà ricordata per l’ormai solito spettacolo e fascino, ma per un’inaspettata sospensione, decisa poco dopo l’arrivo della notizia del lutto che ha colpito il 47° Rally Città di Lucca. Infatti erano circa le 6:00 del mattino, quando il primo pilota (Gianni D’Avelli) faceva il suo ingresso in quello che sarebbe dovuto essere il secondo riordino, che anticipava l’ingresso dei 38 concorrenti rimasti, in parco assistenza. Ma al successivo arrivo dei restanti piloti, giunge una notizia scioccante: nel corso della quarta prova speciale della 47^ Coppa Città di Lucca la vettura numero 7, una Peugeot 207 S2000, dell’equipaggio Catelani-Bertoneri ( soprannominata “Gazzè”) era uscita di strada e sia il pilota che la navigatrice erano deceduti pochi minuti dopo a causa dell’incendio sviluppatosi fuori e dentro l’auto. Il triste evento lasciava perplessi tutti partecipanti e gli addetti ai lavori. Continuare a svolgere la manifestazione in uno stato mentale ed emotivo instabile e scosso da una tragedia del genere non era una decisione saggia alla luce del fatto che, pur se un rally importante, il Rally di Ceccano, coinvolge decine e decine di piloti amatoriali il cui traguardo principale è quello di dar sfogo ad una passione difficilmente arginabile.Per questo motivo, poco dopo la notizia, alle 6:30 circa, il direttore di gara Marco Cascino riceveva un documento firmato da tutti i concorrenti rimasti in gara: “Visto l’incidente mortale accaduto durante lo svolgimento del Rally Città di Lucca all’equipaggio n.7 Catelani – “Gazze” , non avendo più la tranquillità e le condizioni psico-fisiche e venendo a mancare lo spirito sportivo che ci porta a partecipare a queste manifestazioni, si chiede di non proseguire il Rally e che il controllo orario 6° venga considerato come controllo orario d’arrivo ed il Riordino 2 venga trasformato in parco chiuso”. Grande prova di solidarietà dei partecipanti che, contro ogni interesse economico e istituzionale, hanno deciso in toto di finire la gara e unirsi al lutto che ha colpito due loro colleghi. Ovviamente il collegio dei commissari ha accolto la richiesta decretando ufficialmente la conclusione del rally. Successivamente le “Fornaci Village”, cuore della manifestazione, si trasformavano in un’ “agorà”, dove piloti,navigatori, spettatori, meccanici,noleggiatori e organizzatori, alla luce di quanto accaduto, discutevano con amarezz, sul fatto se questi rally sono realmente sicuri e se ogni promotore fa di tutto per rendere sicura una manifestazione del genere. Tante le domande, logiche e giuste da porsi, un commissario (e non tutti lo hanno ben capito) è il primo uomo a prestare soccorso ad un equipaggio, è il primo a dare sia la notizia che una giusta visione delle cose, per questo è l’occhio della direzione gara, ma è giusto che questo ruolo sia ricoperto da semplici appassionati che non hanno la competenza necessaria a presidiare un tratto di prova speciale ? E’ giusto che la CSAI recepisca entrate annue di migliaia e migliaia di euro da parte dei suoi licenziati e poi non è in grado di garantire che su ogni “piesse” ci sono postazioni di commissari preparati (con appositi corsi di formazione) fisicamente e psicologicamente ad intervenire ? L’auspicio è quello che prima o poi i rally diventano sicuri ad ogni livello e con qualsiasi vettura e che il potere decisionale nella disciplina sportiva sia detenuto da persone appassionate,competenti e realmente consapevoli delle loro decisioni. Per il momento questo quadro resta decisamente utopistico da realizzare.

Premesso tutto quanto sopra riportato, il rally di Ceccano fino al secondo riordino ha comunque avuto un suo normale svolgimento, passato poi in secondo piano per il triste accaduto. Fino alla sospensione, era Gianni D’Avelli su Fiat Punto Abarth S2000 l’indiscusso dominatore della gara, partito subito all’attacco ha annichilito gli avversari, arrivando ad accumulare un vantaggio di circa 28” su Silvestri dopo la P.s.6. L’acclamato meccanico locale è riuscito ad interpretare nel miglior modo le prove di “Castro (9,50km)” e “Arnara (13Km)” le più lunghe e articolate per poi concedere prima a Silvestri e poi a Max Rendina i due passaggi sulla prova di “Ceccano (3Km)”. Mai competitivo l’atro favorito della vigilia, Tonino Di Cosimo ( su Peugeot 207 S2000), che ha dovuto combattere prima che con gli avversari con i problemi al differenziale della sua 207, che alla fine lo hanno costretto al ritiro dopo 4 prove speciali. Anche Mario Sulpizio (Fiat Punto Abarth S2000), secondo dopo la terza prova speciale, sembrava l’unico a poter impensierire il leader D’Avelli, ma causa una toccatina è stato costretto al ritiro. Sfortunato ancora una volta Nicola Pagnozzi (Fiat Punto Abarth S2000) costretto al ritiro dopo 4 prove e mai competitivo lungo le prove speciali della gara ciociara, accusando già dopo due prove un’importante distacco. Come sempre degna di nota la prestazione di Silvestri, costante nelle sei prove disputate e previsto come vero outsider, per Gianni D’Avelli, nelle restanti tre prove diurne annullate. Esaltante la prova di Campagna (Clio Rs Light N3) , Girolami (Renault Clio Williams FN3) e Bronzi (Peugeot 306 FA7), rispettivamente terzi, quinti e sesti assoluti, con tre vetture non certo competitive per le posizioni di vertice, ma condotte da piloti locali davvero agguerriti e velocissimi lungo le prove. Nei primi cinque si è classificato Gianluca D’Alto (Fiat Punto Abarth S2000), costante ma poco incisivo su ogni prova speciale, nonostante la competitività della sua vettura. Hanno chiuso la top ten Pisacane-Invidia (Renault Clio R3), Fasili-Roccaccino (Citroen Saxo A6), Cologgi-Colapietro (Peugeot 206 N3). Sfortunato il romano Massimiliano Rendina (attuale leader nel C.I.R. produzione) che, attardatosi di ben 3’43” dopo la prima prova speciale, ha fatto registrare sempre tempi da assoluto culminando nel primo posto della P.s.6. Deludente ritiro per Mauro Roma (Clio Rs Light N3) e Francesco Bucciarelli (Renault Clio Williams FA7), attesi protagonisti nelle proprie classi e nell’assoluto. Sono stati trentotto gli equipaggi arrivati al secondo riordino poi trasformato in parco chiuso. Fino a quel punto la gara procedeva nel migliore dei modo, non deludendo le attese, poi la triste notizia ha spento i riflettori sulla 27^edizione del rally di Ceccano.

FONTE: MEGAMODO

 
 
 
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Data di creazione: 21/06/2008
 
 

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