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PERCORSO FORMATIVO DI PREVENZIONE SUL DISAGIO SCOLASTICO E BULLISMO

Post n°435 pubblicato il 10 Agosto 2007 da sinemoiaquai
 

Sto presentando con una collega questo progetto in giro per le scuole.
L'offerta formativa potrà essere valutata ma già mi rendo conto della NEGAZIONE del termine BULLISMO
una sorta di rimozione collettiva.
Speriamo bene, Fatemi gli auguri, vacanzieri! fannulloni!

TECNICHE SULL'ASSERTIVITA' E ANALISI DEL COMPORTAMENTO AGGRESSIVO/ANASSERTIVO.

Introduzione

Il bullismo può causare danni permanenti e, a volte anche la morte. Una scuola che ignori o sottovaluti il bullismo mette in pericolo tutti i suoi studenti. Una scuola siffatta fallisce la sua stessa missione educativa.
Secondo la legislazione:


DPR 24 GIUGNO 1998, n.249

La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca,di esperienza sociale, informata ai valori democratici, volte alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno in pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione sui Diritti Internazionali dell'Infanzia fatta a New York il 20 novembre del '89 e con i principi generali dell'Ordinamento Italiano.
 
Negli ultimi anni il termine bullismo è comparso frequentemente nelle cronache dei giornali e della televisione, presentando dei nuovi adolescenti, capaci di gravi condotte sociali e sempre più vittime di disagio e abbandono scolastico; i ragazzi sono sempre più bulli, ed il fenomeno interessa anche il nostro paese.
I ragazzi sono esposti a pressioni sociali, necessità di adeguarsi a nuovi ruoli ed identità imposti troppo rapidamente, cui non hanno il tempo di abituarsi; la via d'uscita è allora offerta dal gruppo, che permette di scaricare le tensioni all'esterno, semplificandole.
Ecco allora che prepotenze, minacce, offese, maltrattamenti sono sempre più frequenti non solo nei luoghi di svago ma soprattuto a scuola.
Il gruppo rappresenta una risposta immediata alla domanda di un'identità socio-ambientale tutta da costruire nel momento in cui si comincia ad uscire dalla famiglia e permette di vivere in maniera semplificata tensioni che non hanno il tempo di essere elaborate e che vengono scaricate all'esterno.
Il percorso qui proposto permette l'acquisizione di alcune tecniche interattive (gioco simbolico, drammatizzazione, problem solving, role-playning) per migliorare la comunicazione, la capacità di ascolto, l'empatia, la consapevolezza emotiva, la cooperazione, la qualità delle relazioni sociali nell'ottica di una futura collaborazione istituzionale nel quadro di un progetto formativo integrato sul territorio..
Il 5 febbraio 2007 il Ministro Fioroni, ha inviato a tutte le scuole la Direttiva n. 16, contenente le " Linee di Indirizzo Generali ed azioni a livello nazionale per la prevenzione e la lotta al bullismo" . Nell'ottica di un sostegno e di una valorizzazione del ruolo degli insegnanti, dei dirigenti scolastici e di tutto il personale tecnico ausiliario che, quotidianamente e senza "fare notizia" svolgono azione meritoria ed impegnativa per la realizzazione e la funzione educativa che ciascuna istituzione scolastica autonoma è chiamata ad assolvere, si propone qui di utilizzare il bullismo come risorsa, suggerendo di occuparsene in modo permanente, per far si che diventi occasione per insegnare agli alunni, i futuri adulti, ad essere da subito cittadini consapevoli, capaci di diventare protagonisti della vita democratica della propria comunità. Oltre che l'occasione per far riflettere gli adulti sulle proprie modalità di trasmissione dei valori, il fenomeno del bullismo obbliga a promuovere la partecipazione attiva degli studenti per contrastare tempestivamente gli episodi di prepotenza a scuola.

Target

Professori delle scuole secondarie I e II grado

Azioni efficaci della scuola.
Tempo previsto 10 ore suddivise in 5 incontri suggeriti, da concordare flessibilmente con le esigenze collegiali
Percorsi e strategie di intervento:
interventi di tipo psico-pedagogico e sociale attraverso varie metodologie interattive con sperimentazione pratica dei seguenti concetti teorici nel lavoro di gruppo attraverso i docenti/formatori
Obiettivi:

  • stimolare il gruppo-classe a capire perché alcune persone si comportano da prepotenti

  • far emergere le conoscenze, le emozioni e i vissuti del gruppo rispetto al bullo.

  • aiutare i ragazzi a capire che i ruoli assunti nel gruppo possono cambiare nel tempo, e che i compagni possono essere di aiuto in questa fase di crescita.
  • sperimentare e potenziare le capacità assertive

  • riflettere sui propri modi di comunicare con gli altri
  • utilizzare la drammatizzazione come "palestra" per migliorare i propri comportamenti


  • capire che i nostri comportamenti son frutto di una scelta personale, per quanto influenzata dal contesto e che ogni persona ha la possibilità di orientare la propria crescita.

L'uso di tali tecniche che si occupano del sostegno degli adulti significativi per la classe intesa come gruppo e come risorsa insegnaa riconoscere le proprie emozioni e confrontandole con quelle dei compagni. Il contesto è il gruppo di discussione che consente ad ognuno di esprimersi, e di sperimentare che è possibile affrontare i problemi con metodi diversi dallo scontro/negazione e che questi atteggiamenti favoriscano e preservano il benessere di ognuno.
Per maturare questa consapevolezza, però, è necessario che gli spazi d'ascolto siano effettivi, sufficientemente ampi e costanti nel tempo : se i ragazzi sanno, che, ad esempio, ogni due settimane hanno a disposizione del tempo per mettersi seduti in cerchio a discutere su problemi sorti all'interno della classe, è possibile che gradualmente imparino ad utilizzare correttamente questo metodo e a farlo proprio, rinunciando a poco a poco allo strumento verbale o fisico.
E in una classe che acquisisce questa coscienza di sé, anche il bullo smette di esistere in quanto tale, perché ha perso il suo pubblico, e, quindi, la sua forza.
Il disadattamento scolastico che consiste essenzialmente nella difficoltà dell'alunno a realizzare una positiva interazione con la scuola per l'intervento di condizioni comunicative sfavorevoli, può essere considerato come il risultato dell'influenza della progressiva sfiducia della scuola verso le proprie possibilità;l'alunno tende a progettarsi, e si realizza solo quando le persone con cui avviene una relazione lo aiutano a mutare e a percepire il proprio vissuto e la realtà scolastica, senza eccessivi contrasti.
La scuola è proprio una delle agenzie che più possono collaborare alla prevenzione del disagio psichico e alla salute mentale, realizzando una funzione educativa che contribuisce quindi alla prevenzione primaria; contribuisce inoltre alla prevenzione secondaria, in quanto può svolgere azioni vicarianti o correttive ad errori pedagogici familiari, ponendosi in relazione con il disadattato senza conscie o inconscie previsioni del suo fallimento.

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Commenti al Post:
sinemoiaquai
sinemoiaquai il 10/08/07 alle 17:44 via WEB
CHI NON SALTA UN BULLO è !
 
 
jerah
jerah il 05/09/07 alle 12:53 via WEB
hai casella posta piena.....:)
 
 
ipermarco1
ipermarco1 il 05/09/07 alle 17:27 via WEB
ciao
 
 
sanguegiovane
sanguegiovane il 06/09/07 alle 21:46 via WEB
Auguri... di cuore
 
 
il_ramo_rubato
il_ramo_rubato il 10/09/07 alle 07:19 via WEB
Magari i bulli fossero solo nelle scuole! Il bullismo è nella natura di certe persone, e se lo portano dentro in ogni momento della loro vita... ciao!
 
   
sinemoiaquai
sinemoiaquai il 10/09/07 alle 20:18 via WEB
hai colto il nocciolo. si parte dall'alto perché tutto non finisca in cacca! :) ciao e grazie, passo e ti rubo un ramo! ;)
 
 
cynderellalostsoul
cynderellalostsoul il 12/09/07 alle 12:09 via WEB
avere più tempo, trovarlo, ascoltare l'altro. Non isolarsi, parlarsi solo per offendere!
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 13/09/07 alle 19:08 via WEB
aug - uri dall'assessore alla prevenzione del disagio giovanile dei pellerossa di lecce, bullone svitato.
 
emmekappamk
emmekappamk il 10/08/07 alle 22:45 via WEB
è una bella iniziativa questa. e soprattutto può aiutare qualche ragazzo (e qualche prof). un po' con questo bullismo si esagera comunque, perchè fortunatamente la scuola fa un po' schifo ma non è solo quella dei video mandati sul web o sui tg. in bocca al lupo a te e al progetto. ciao. mk
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 11/08/07 alle 18:43 via WEB
Ciao e ti ringrazio per il commento, secondo me la scuola non fa schifo proprio, o non solo, o almeno non è solo lei a farlo ecco, il preside della scuola media di Lequile mi ha fatto riflettere molto chiedendo se non ci fosse qualcosa per i genitori. A volte ci scagliamo contro le Istituzioni rovesciado su di loro certi errori, negandoli, appunto, come se fosselontani da noi stessi. A me ha colpito molto che cercano di edulcorare il termine. Nessuno vuole nominare la parola bullismo "sembra brutta". Secondo me i cambiamenti culturali per esser autentici ed apprezzabili devon essere graduali, se fai un corso di formazione per docenti motivati, i genitori verano sensibilizzati di rimando. Ecco.
 
 
ladymiss00
ladymiss00 il 13/08/07 alle 19:04 via WEB
Per i genitori invito chi fosse interessato alla visione del box laterale sul bullismo : rischi e tentazioni in questo blog qui. Le paure dei genitori- (a lato dx a metà , circa)
 
rossoporpora69
rossoporpora69 il 11/08/07 alle 21:45 via WEB
Un sorriso anke x te e una ------<<<-@
 
 
sinemoiaquai
sinemoiaquai il 11/08/07 alle 22:14 via WEB
grazie, rosso
 
emmekappamk
emmekappamk il 12/08/07 alle 22:20 via WEB
mi sono espresso male. non voglio e non posso dire che la scuola non funziona ma ho la sensazione che la scuola viaggi troppo sulla buona volontà dei singoli mentre dall'alto si fa attenzione solo ai video che escono in tv. ma la scuola non è quella, o meglio quella è una piccola parte della scuola (che è un mondo faticoso ma affascinante...). poi se ci metti che un prof, pur volendo, non può fare un progetto a medio lungo raggio perchè è precario e ogni anno cambia sede di lavoro il quadro è comleto... mk
 
 
sinemoiaquai
sinemoiaquai il 13/08/07 alle 16:34 via WEB
si, hai ragione, mi rendo conto della realtà, ma le iniziative con i genitori possono far parte di un P.O.N.o di progetti integrati Comune-Scuola -Famiglia. E' un altro livello, ma io vorrei parire da questo, ora.La formazione giusta ai "formatori" per eccellenza. I prof. non si sono dimostrati migliori degli allievi su You Tube
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 16/08/07 alle 22:18 via WEB
il corso mi sembra impostato bene, ma tempo fa ho letto un libro sull'insegnamento efficace (per obblighi universitari sennò non l'avrei mai letto) in cui, tolte le solite palle di discorso generico, si diceva una gran cosa giusta sull'insegnamento. Condizione necessaria è essere ben preparati sulla propria materia e aggiornarsi. Necessaria ma non sufficiente. Occorre amare questo mestiere e rendersi conto di essere bravi comunicatori a livello scolastico, per i contenuti, certo ma principalmente a livello EMOTIVO. E certi doni o ce l'hai o al massimo puoi fare un po' meglio di prima ma ... fermare il bullismo è onorevole, ma per fermarlo davvero bisognerebbe togliere dalla scuola molti docenti che hanno la responsabilità di far crescere nel menefreghismo totale questi bulli fin dalle elementari, pensando quasi sempre "per questa miseria di stipendio chi me lo fa fare?" ... Il vero cancro sta lì!
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 16/08/07 alle 22:20 via WEB
m'è venuto inviato da anonimo ma non volevo celare la mia identità eh eh: sono valeria, del blog il cucchiaino ;) ciao e buon lavoro (chiedi ai prof di fare degli esempi di come farebbero in caso di bullo in azione!)
 
   
ladymiss00
ladymiss00 il 16/08/07 alle 23:30 via WEB
si, infatti ci sono dei giochi di ruolo di questo tipo, io spero che ci sia questo tipo di sensibilità ecco, doverosa. Grazie
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/08/07 alle 23:33 via WEB
Hai visto TeleZero? Non so proprio che cazzo inventarmi eh? :) Un abbraccio da Sheffield, Paolo
 
 
sinemoiaquai
sinemoiaquai il 21/08/07 alle 08:54 via WEB
troppo forte! Bravo Paolo!
 
puppeapera66
puppeapera66 il 21/08/07 alle 12:53 via WEB
Ciao Miss.. interessante questo tuo percorso formativo da proporre nell'ambito scolastico,una cosa però non condivido.. il fatto che tu presenti questo progetto presso le scuole secondarie.Il fenomeno del bullismo, a mio parere andrebbe affrontato a monte, e prima si riesce ad intervenire nelle dinamiche di gruppo, che si sviluppano tra pari già alla scuola materna e primaria, prima si riesce a fornire degli strumenti adeguati, per una comunicazione che esula dalla prevaricazione.Purtroppo sia nella scuola dell'infanzia, che presso il primo ciclo delle elementari, si incontrano molti fenomeni di bullismo e dinamiche distorte, che gli insegnanti non notano, o meglio sottovalutano.. mentre, quando vengono indentificate, purtroppo, gli operatori scolastici, non hanno una preparazione pedagogica e psicologica, per far sì che questi schemi di rapporto possano essere rivoluzionati. Io ritengo che la preparazione degli insegnanti, non tanto a livello nozionistico, in relazione alla materia che debbono insegnare,ma proprio a livello umano,empatico e pedagogica, sia una preparazione insufficiente.. l'insegnamento è divenuto una "professione", e questa "professione", come molte altre che abbisognerebbero di dedizione e passione, attraverso una politica demotivante e destabilizzante, sono divenute il fulcro attraverso cui gli individui invece di esprimere tutto il proprio potenziale, per trasmetterlo ai giovani, esprimono molte delle loro frustrazioni,trasmettendo dei modelli dove la gioia e la felicità non abitano, ma dove abitano solo stanchezza, doveri ed indottrinamenti.Sono moltissimi gli insegnanti che si dedicano alla scuola, senza prima aver risolto molte delle problematiche personali, che li guidano nella vita e nel rapporto con gli altri, questo sarebbe impensabile per uno psicologo, cui si rivolgono dei pazienti che necessitano un appoggio ed un "problem solving".. come si può pensare che lo possano fare degli insegnanti, cui vengono affidati dei bambini, che hanno bisogno di essere iniziati alla vita sociale e di gruppo?Per non parlare dell'insegnamento vero e proprio, dove si predilige il mero nozionismo e lo si promuove agli estremi, invece di promuovere l'amore per la conoscenza, la curiosità,gli istinti e tutto ciò che i bambini bramano da piccoli.Se non si scardina a monte tutto questo sistema scolastico, trovo molto difficile che si riesca a risolvere il grosso problema che ci affligge... l'individualismo.Poi bisognerebbe anche ricordarsi, che i genitori.. non nascono sotto i cavoli.. ma anche loro, sono stati formati socialmente all'interno delle scuole,e che il loro bagaglio, è un'insieme di esperienze che la scuola ha influenzato in modo molto pregnante.Comunque, nonostante tutto, ci sono molti progetti ben strutturati, da poter introdurre nelle scuole, per arginare il problema del bullismo, e sono felice che tu ti sia presa a cuore questo fardello, proponendo un progetto interessante, è un piccolo passo per una scuola nuova a misura di bambino. ;-)) Lisa
 
 
sinemoiaquai
sinemoiaquai il 21/08/07 alle 22:08 via WEB
Grazie Lisa, l'ho messo qui apposta per avere commenti ed osservazioni intelligenti come le tue, e comunque per un confronto. Il problema andrebbe risolto a monte, è vero, con politiche integrate a livello sociale. Io non credo, come te che "le colpe" (ammesso che sia proficuo trovarne) siano della scuola, molto probabilmnete l'incontro delle culture porta conflitti e bisogna imparare a gestirli. Come si può fare? Facendo rete, Offrendo servizi e professionalità e lavorando sulla coesione sociale. Questo è un tentativo.
Qui non faccio al psicologa, ma la formatrice. Comunque non è vero che gli psicologi devono risolvere per forza tutti i loro problemi. Pur non essendo dell'indirizzo clinico, ricordo il mio tirocinio al Cim, dove la mia tutor, depressa era capacissima di curare gli altri. Professionalità in fondo, è sopratutto questo. Anch'io non è che abbia proprio esperienze edificanti in merito alla scuola, anche indirette, Bisogna spezzare la catena. Una scuola che nega il problema non lo risolve di certo. Ma anche una scuola che si "lamenta" e proietta all'esterno e basta,
Ti spiego: per la scuola sbagliano i genitori e per questi sbaglia la scuola, Qualunque cosa facciano non comunicano davvero, non si riconoscono e al ragazzo si rimanda un vissuto autistico, o quasi. La scelta di formare gli adulti opta e auspica di innescare circoli virtuosi e comunicativamente efficienti.
A presto. Milena
 
accordeons73
accordeons73 il 05/09/07 alle 14:07 via WEB
ciao salento:-)se vuoi che ti risponda(e ben volentieri)svuota la casella.....
 
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E qui, se mai verrai, l’estate
quietamente si sfanno gli obelischi
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consumano in esilii avventurosi.
Prossimi alle scogliere noi
parleremo del Sud, dell’Europa,
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(in foto, il menhir di Carpignano)

 

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