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UNA LESBICA VALE MENO DI UN RINOCERONTE?


Questo articolo è tratto da Le Monde del 9 febbraio, il titolo originale è "Une lesbienne vaut-elle moins qu'un rhino?"
Il primo febbraio quattro uomini sono stati condannati a 18 anni di prigione, di cui 4 sospesi, per aver lapidato, picchiato e accoltellato la giovane Zoliswa Nkonyana, una lesbica di una township alla periferia di Città del Capo. Il giorno prima, tre bracconieri sono stati condannati a 25 anni di prigione per essere stati trovati in possesso di due corna di un rinoceronte, evidentemente ucciso.
I capi d'accusa non possono essere neanche lontanamente paragonati. I 25 anni sono dati dalla somma della caccia al rinoceronte, 10 anni, e il possesso illegale di armi, 15 anni. I 18 sono figli di un omicidio. I militanti della causa omosessuale dal canto loro sono molto soddisfatti. Per la prima volta un tribunale sudafricano ha riconosciuto la sessualità della vittima come un'aggravante, visto l'evidente base omofoba del crimine.In Sudafrica nel 2011 i bracconieri hanno ucciso 448 rinoceronti. Nello zoo di Johannesburg centinaia di persone si sono schierate in difesa dei rinoceronti. Alla radio sono incassanti i messaggi relativi alla protezione di questi simpatici mammiferi erbivori. Sui giornali trovano spazio le campagne in cui s'invitano i lettori a "battersi" per i rinoceronti. Sono nate centinaia di ONG per la salvaguardia di questi animali. Altro che movimento d'opinione. Chiamiamola pure "febbre da rinoceronte". Alla notizia della condanna anche il governo ha voluto dire la sua, specie considerando che è in gioco, assieme ai rinoceronti, l'economia del Paese e l'immagine turistica del Sudafrica. Tutta colpa di questi brutti asiatici che vogliono uccidere rinoceronti innocenti per triturarne il corno, la cui polvere verrà usata nella medicina tradizionale.La Costituzione sudafricana è molto liberale, e la diversità sessuale viene riconosciuta e tutelata. Le coppie gay possono sposarsi. Un neonato può avere due papà, Città del Capo è una meta tra le più rinomate del turismo gay, il prossimo aprile Johannesburg ospiterà Mister Gay Africa. E poi c'è la quotidianità. Quel "ti faccio vedere che sei una donna", gli abitanti delle "township" che dicono: "i gay? Non è gente come noi", il re zulu che definisce gli omosessuali "roba marcia", i poliziotti che ridono quando sentono la vittima di un abuso lamentarsi, della giustizia troppo lenta, il governo che cerca di combattere i paesi vicini secondo i quali l'omosessualità merita la pena di morte. Da un lato quindi c'è la Costituzione, dall'altro l'ignoranza e l'intolleranza, alimentati dalla tradizione, dalla religione, dalla storia e da una virilità mai placata.Stando ai fatti riportati, per quanto male possa fare,  la risposta al punto interrogativo posto alla fine del titolo del post non può che essere "Sì", almeno in questo caso.Pubblicato da Staff Radio DgVoice, Rossella.