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LA NOTTE DEI GRAMMY: ADELE PIGLIATUTTO E TRIBUTO A WHITNEY HOUSTON


Ai Grammy Awards, cominciati quando in Italia erano le 02,00 era la più attesa. E non ha deluso. Soprattutto ha allontanato i dubbi sulla sua voce, su cui tanto si era scritto negli ultimi mesi. Allo Staples Center di Los Angeles, per la 54esima edizione dei Grammy Awards, gli Oscar della musica, Adele è tornata per la prima volta sul palco, dopo l'operazione alle corde vocali. Vestito nero, voce inconfondibile, ha portato sul palco la sua canzone più amata, "Rolling in the Deep". Niente parrucche, vestiti succinti, coreografie spaziali, atteggiamenti provocatori. Con lei, ci si ricorda che la voce cancella il superfluo, e lo show lascia spazio alla musica. Ha scacciato le paure e, visibilmente emozionata, ha ricevuto una lunghissima standing ovation, con Rihanna e Dave Grohl dei Foo Fighters tra i più scatenati nell'applaudire la giovane cantante britannica (23 anni). Adele piange e ride, ringrazia e sembra non crederci, ogni volta che sale sul palco a ritirare i premi, sei volte su sei, come solo un'altra donna, Beyoncé, era riuscita a fare due anni fa. Album, canzone, performance, registrazione, video: il suo "21", e la traccia più famosa "Rolling in the Deep", sono stati premiati sotto tutti i punti di vista. Adele ha cominciato la serata aggiudicandosi il premio come "Best Short Form Music Video"; poi sono arrivati i riconoscimenti per "Best Pop Solo Performance", "Best Pop Vocal Album", "Song of the Year", "Record of the Year" e "Album of the Year".Il volto rock della serata è stato quello di Dave Grohl e dei suoi Foo Fighters, scatenati sul palco come nell'accaparrarsi i premi (5 su 7 nomination): "Best Rock Performance", "Best Hard Rock/Metal Performance", "Best Rock Song", "Best Rock Album" e "Best Long Form Music Video". C'è stato poi il grande ritorno dei Beach Boys, di nuovo insieme dopo più di 20 anni per festeggiare il loro 50esimo compleanno, e quello di Paul McCartney. Rihanna, invece, si è vista solo sul red carpet, con indosso uno stupendo vestito Armani. E la "posseduta" Nicki Minaj ha tolto la palma della più irriverente a Lady Gaga.
Ma è stata anche la serata in ricordo di Whitney Houston scomparsa a 48 anni alla vigilia dei Grammy, in una camera d'albergo di Los Angeles. "E' un evento troppo fresco nella memoria di ciascuno di noi - afferma Ken Erhlich, produttore dell'evento - per poter pensare a qualcosa di più grande per la serata. Di certo, però, non potevamo esimerci dal pagare un tributo a Whitney per il suo contributo alla musica e per i Grammy che ha vinto nel corso della sua vita". La Houston è stata premiata per sei volte e ha ricevuto ben ventisei nomination per quello che viene considerato il corrispettivo musicale dell'Oscar del cinema."Whitney avrebbe voluto che la serata si facesse: la dedicheremo a lei" aveva detto Clive Davis, suo manager e produttore, prima dell'evento. Perché "The show must go on": ricordare la sua musica, certo, ma senza indugiare. Ecco allora che la scaletta dei Grammy Awards viene modificata, per dare spazio al ricordo di Whitney Houston. Il presentatore, LL Cool J, le dedica una preghiera all'inizio della serata, ma ricorda che sarà una serata di "musica e divertimento". Il vero tributo alla star arriva dopo quasi tre ore di spettacolo, con Jennifer Hudson, cantante che ha sempre dichiarato di ispirarsi all'artista scomparsa, che dà voce alle parole della sua canzone più famosa: "I will always love you". Ma la Cbs non indugia nemmeno sulla platea, o sul volto della cantante, e appena la canzone finisce fa partire l'ennesimo blocco pubblicitario. Prima dell'esibizione, una breve carrellata di volti e musica in ricordo di tutte le personalità legate alla musica scomparse nel corso dell'anno, da Amy Winehouse a Steve Jobs.Pubblicato da Staff Radio DgVoice, Rossella.