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VENDUTA VERGINITA' PER 600 MILA EURO


Si è conclusa ieri per la modica cifra di 780,000 mila dollari (circa 600,000 mila euro) una trattativa davvero singolare ovvero quella per l'acquisto della verginità di Catarina Migliorini. La 20enne brasiliana, di origini italiane, aveva messo in vendita la sua verginità sul sito australiano  virginswanted.com.au. L'asta, alla quale hanno partecipato in 15, è partita dall'ipotetico valore di 1 dollaro per poi concludersi con l'offerta ultima del giapponese Natsu (pseudonimo) che per l'importo sopra indicato si è aggiudicato il prelibato bocconcino.L'asta è stata organizzata dalla regista  australiana Jason Sisely che seguirà l'intera faccenda per girarne un film documentario."La vedo come un'impresa che mi permetterà di viaggiare, di girare un film e di avere subito del denaro". Queste le parole della ragazza che col denaro guadagnato vuole anche pagarsi gli studi di medicina in Argentina. La stessa ha poi aggiunto: "Se fai questo una sola volta nella vita, non sei una prostituta; non è che facendo una sola foto diventi un fotografo". Promette inoltre di devolvere una parte della "ricompensa" ad associazioni benefiche.La ragazza si incontrerà con il "vincitore" a bordo di un aereo, ma "l'atto" avverrà in un luogo tenuto segreto.Il contratto stabilisce che l'uomo dovrà utilizzare un profilattico oltre all'impegno a sottoporsi a un test sulle malattie sessualmente trasmissibili.Sul sito dove la giovane si è messa in vendita, c'era anche un ragazzo russo, Alexander, che offriva, come lei, la sua verginità alla migliore acquirente.A lui non è andata bene come a Catarina, per l'illibatezza maschile sono bastati 3 mila dollari (2.300 euro circa)."Le aste dei vergini in Australia sono terminate", ha annunciato il sito internet virginswanted.com.au che ha pubblicato la foto di "Catarina" e "Alexander" con la scritta "Sold",  "Venduti".
COMMENTO PERSONALE:La notizia per quanto possa lasciare perplessi non sconvolge più di tanto, d'altronde Catarina non è certo la prima e, quasi sicuramente, non sarà neanche l'ultima. Partendo dal presupposto che la vita è fatta di scelte quello che non condivido è quel dire: "Se fai questo una sola volta nella vita, non sei una prostituta; non è che facendo una sola foto diventi un fotografo" come a voler giustificare la scelta fatta. E' vero che con una foto non si diventa fotografo perché ci vuole studio, tecnica ed esperienza ma la similitudine adoperata dalla giovine è priva di senso in quanto a parer mio ciò che rende una donna una prostituta non è il numero di volte che si concede, ma il fatto che venda il proprio corpo. Ora che sia una, cento o mille volte penalizzerà l'esperienza ma non certo la sostanza, si è comunque dato un prezzo al proprio corpo e alla propria moralità e nel momento in cui si batte cassa inevitabilmente battona lo si è!Pubblicato da Staff Radio DgVoice, Rossella.