RADIODgVoice Vintage

INDIA, STUPRATA E BRUCIATA VIVA


 Ha solo 16 anni l'ultima vittima di stupro in India morta il 31 dicembre scorso. La giovane ragazza indiana ha subito per ben due volte uno stupro di gruppo  ed è poi morta dopo essere stata data alle fiamme.Migliaia le persone  che ieri sono scese in strada, da  Calcutta a Nuova Delhi,   dimostravano  il proprio dissenso contro la lentezza della polizia a catturare ed arrestare i responsabili.Secondo quanto è stato reso noto dalla polizia, il 26 ottobre scorso la ragazza è stata sequestrata e violentata da un gruppo di sei uomini in una zona intorno casa sua a Madhyagram, in provincia di Calcutta.  Sporta denuncia, il giorno dopo, la giovane rientrando  a casa subisce un ulteriore violenza. Lo scorso 23 dicembre è stata ritrovata in casa gravemente ustionata,  in molti pensavano fosse un tentativo di suicidio. Solo in seguito  si è appreso dalla stessa giovane prima di morire che i responsabili ad appiccare il fuoco erano due persone vicine agli indagati. " Ci ha rilasciato una dichiarazione sul letto di morte, davanti ai medici, e ha detto che ad appiccare il fuoco sono state due persone vicine agli accusati, che l'hanno sorpresa a casa da sola il 23 dicembre" queste le parole a France Presse dell'agente Nimbala Santosh Uttamrao.Ieri, a due mesi dall'inizio delle indagini, i primi arresti.Numerosi  gli attivisti che oggi si sono riuniti a Nuova Delhi protestando a gran voce la lentezza della polizia nel catturare e perseguire gli accusati degli stupri. " Crediamo che se il governo avesse agito contro i criminali in tempo...la ragazza si sarebbe potuta salvare!" dichiara la responsabile dell'Associazione di tutte le donne democratiche dell'India.Situazione insostenibile questa in India, posta sotto la luce dei riflettori  a seguito del terribile stupro di una studentessa di 25 anni  in un autobus di Delhi nel dicembre 2012, morta dopo ben due settimane di agonia.Di quell'episodio l'efferatezza dell'aggressione scandalizzò  indignando l'opinione pubblica indiana, spingendo migliaia di uomini e donne a protestare l'inoperosità della polizia e della giustizia di fronte ai reati a sfondo sessuale. Furono dunque approvate dal parlamento  leggi più severe contro gli stupratori, ma ancora i risultati stentano a venire.Non c'è comprensione ne perdono per reati come lo stupro! Seppure le società si rapportino diversamente al problema dei reati sessuali, giudiziario, culturale e tecnologico, quando si tratta di crimini di questo genere bisognerebbe adire sull'interesse pubblico a discapito della privacy di quanti si macchiano di tali reati, attivando i dipartimenti di giustizia in modo che questi rendano noti foto e curriculum dei criminali sessuali. Negli Usa, ad esempio, già dal 2005 il Dipartimento federale della Giustizia americana ha creato e messo in rete un archivio telematico centralizzato che è collegato a tutti i database dello stato, al quale tutti possono accedere. In tutti i siti è sottolineato un avvertimento: le informazioni fornite servono solo allo scopo di garantire sicurezza alla comunità e non devono essere usate per minacciare, intimidire o molestare le persone schedate. Chi fa uso scorretto dei dati può essere perseguito dalla legge. Naturalmente la schedatura online riguarda solo le persone che hanno subito più condanne tutte definitive, e per scongiurare il pericolo di casi di omonimia, i dati sonno affiancati da foto.  Pubblicato da Redazione radio DgVoice, Susanna.