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15.07 Lanzarote, i vulcani

Post n°19 pubblicato il 30 Luglio 2009 da kakomi0
 
Foto di kakomi0

Dopo una profonda dormita ed una colazione "internazionale" prendiamo il puntale autobus per la gita di oggi al fine di conoscere meglio questa isola straordinaria.

La nostra guida ci dà qualche dato storico/geografico sull'isola mentre usciamo dal centro abitato e ci immergiamo nell'entroterra che diventa chilometro dopo chilometro sempre più interessante. Scopriamo quindi che Lanzarote è divisa in due placche vulcaniche completamente diverse,  dopo l'ultima eruzione seria dei vulcani del sud durante il 18° secolo non sono rimaste sorgenti di acqua dolce quindi gliabitanti del luogo hanno incominciato a costruire dissalatori per l'acqua d'uso domestico e i contadini hanno escogitato un modo piuttosto singolare per creare umidità per le piante (poche) che vedremo applicato durante la nostra visita nell'entroterra.

Entriamo nel parco Nazionale di Timanfaya dove ci attendono i dromedari per una "cavalcata" sulle dune di lava nera e rossa, entriamo così a stretto contatto con la zona vulcanica per eccellenza, con i dromedari sembra proprio di essere dei pionieri alla ricerca di qualche preziosissimo tesoro. Dopo circa una mezz'ora si ritorna con il gruppo sull'autobus percorrendo delle strade ben tenute che ci conducono alle Montanas del Fuego: complessi vulcanici dormienti ma secondo molti ancora attivi. Il paesaggio è vermante senza fiato, ci hanno anche girato delle scene di film tipo "2001 Odissea nello spazio" o "Guerre stellari".

Dopo gli esperimenti geotermici riprendiamo la strada del parco che attraversa le affascinanti valli di lava sedimentata con stratificazioni, pinnacoli ricoperti da licheni, crateri grandi e piccoli oltre che da un sole forte che fa sembrare tutte le rocce ancora in effusione. Dopo quasi un ora di tour ritorniamo sulla strada principale sempre però circondati da appezzamenti di terreno qui e là delimitati da pietra lavica.

Arriviamo sulla costa Sud Ovest nella località El Golfo per ammirare quello che resta della Laguna Verde: un lago, veramente verde grazie a dei micro organismi, salato, contro gli scogli alle spalle di una piccola spiaggia nera: il contrasoto con lo spumeggiare delle onde dell'oceano è veramente ineguagliabile!

Ma siamo solo a metà della nostra gita, dopo pranzo ci si dirige nell'interno dell'Isola per visitare una valle completamente coltivata a viti Malvasia, grazie a dei buchi fatti nella sabbia lavica e circondati da muriccioli crescono viti ma anche alberi da frutto e qualche ortaggio. Veramente unico questo sfruttamento dell'umidità dei venti alisei: senz'acqua l'agricoltura prospera grazie all'ingegno umano.

Proseguiamo per la vecchia capitale Teguise (nome proprio di una principessa indigena, prima dell'avvento dei "colonizzatori") e Harica con la valle delle mille palme. Un colpo d'occhio sulla parte nord a 360° grazie al punto di vista posizionato a più di 600 metri s.l.m. Discendiamo quindi verso nord est al Jameos dell'Agua, grotta lavica decorata dal famoso architetto del posto: César Manrique, con pezzi di relitti trovati in mare e piante lussureggianti. Al suo interno si trova anche un interessante museo dedicato ai vulcani di tutto il pianeta. In questo modo aumenta in me la passione per la vulcanologia.

Sulla via del ritrono percorrima la strada verso est per raggiungre di nuovo Puerto del Carmen dove ci attende ancora una bella camminata per raggiunger la nostra auto che avevamo prestato all'amico Carlo,meitre del ristorante Saporti d'Italia.

 

 

 
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Aforismi per tutti

Ogni uomo vorrebbe essere donna, mentre ogni donna sa già di essere un uomo migliore.

Le amicizie vere sono quelle che si fondano sul sentimento; L'AMICO NON GIUDICA, COMPRENDE.  Aldo Fegatelli.

Ciò che rende l'esistenza preziosa e piacevole sono solo  i nostri sentimenti e la nostra sensibilità. Hermann Hesse.

Prima di amare, io non ho mai vissuto pienamente. Emily Dickinson.

Più è difficile avere una cosa, più la si ama.

L'amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo. L'amore deve avere la forza di attingere la certezza in se stesso. Allora non sarà più trascinato ma trascinerà.

Chi ama nell'unico modo in cui si dovrebbe amare diventa un poeta e un eroe per un sorriso, per un cenno, per una parola di colei che ame. Se le sue poesie non sono belle, almeno sono ardenti e piene d'amore.

L'amore lo si patisce, ma più lo si patisce con dedizione, più ci rende forti.

Non far ch'io mi disfaccia nelle tenebre, fà ch'io muoia nel cuore della fiamma!

Hermann Hesse - Sull'amore-

 

 

 

 

If I dream I have you and it's all but fantastical

 El dinero no da la felicidad, pero procura una sensaciòn tan parecida, que necesita un especialista muy avanzado para verifricar la diferencia.

 

 

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Poems

FIORE D'AGOSTO

Agosto mese di solarità e calore vitale

ma che più d'altro regalò alla vita ed al suo vate

il fiore più bello ed ambito,

ora da ammirare nella pienezza delle sue qualità,

sogno ed incantesimo d'amore e di magia

dove esso stesso è fulcro e scaro vaticinio,

meritevole d'ode ed innalzamento.

Tu, di femminiltà essenza, fresca, ammaliante e sensauale

come orchidea da dagli sgargianti colori.

Velluto è la pelle tua come rosa purpurea di bellezza incomparabile,

profumata come viola di montagna tra gli steli e le rocce.

Viso semplice e fiero di girasole al suo apice di fulgore

spirito tenace come ginestra di balza

che l'inverno più gelido non riesce a spezzare

e neppure il rovente sole d'alta quota può appassire

Tuttavia fragile come mughetto di monte appena fiorito,

vivo di luce e silenziosa maestosità

avidamente custodita dagli occhi altrui.

Vate

IL BUONGIORNO

... Se mai bellezza io vidi, che desiderai

e ottenni, non fu che un sogno di te...

...Il mio volto nel tuo occhio, il tuo nel mio appare,

e cuori semplici e sinceri riposano nei volti;

dove possiamo trovare due migliori emisferi,

senza tagliente Nord, senza Ovest declinante?

Tutto ciò che muore non fu mischiato ugualmente;

se i nostri due amori sono uno, o tu e io amiamo

così parimenti che nessuno vien meno, nessuno può morire.

J. Donne tratto dal sonetto IL BUONGIORNO (The Good-morrow)

 

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