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PERLE DI SAGGEZZA

Ci vogliono il tuo nemico e il tuo amico insieme per colpirti al cuore, il primo per calunniarti, il secondo per venirtelo a dire. (Marrk Twain)

Colui che sorride quando le cose vanno male, ha già trovato qualcuno a cui dare la colpa. (Arthur Block)

 
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1980 I 37 GIORNI ALLA FIAT III° PARTE

Post n°37 pubblicato il 19 Agosto 2010 da diogene1_2009
Foto di diogene1_2009

Foschi incontra separatamente FLM e FIAT

Ottaviano Del Turco dichiara che la mobilità esterna va bene, ma solo da posto a posto. Il cardinale Ballestrero, presidente della CEl e arcivescovo di Torino redige un messaggio in cui auspica una soluzione positiva della vertenza,

Dirigenti del PCI incontrano dirigenti della FLM e testimoniano l'appoggio del partito alle richieste della federazione dei metalmeccanici. A Pisa, l'assemblea nazionale degli studenti medi della FGCI lamenta l'ancora insufficiente mobilitazione attorno alla FIAT.

Sabato 13 Settembre, quarto giorno

Incontro dei quadri FIAT del PCI con Pajetta. Pajetta dichiara che la mobilità da posto a posto è accettabile. Per quel che riguarda le forme di lotta, bisogna esprimere la massima forza, partecipazione, autodisciplina. Il PCI deve essere, con questo orientamento, alla testa delle lotte.

Agostino Marianetti incontra Giorgio Bocca e - tra l'altro - gli dice di essere per l'autoregolamentazione dello sciopero.

Enzo Mattina dichiara che si può anche decidere la mobilità esterna, ma solo tra 9-10 mesi, verificata la situazione del mercato del lavoro. Questa posizione -ritiene - dovrebbe far superare le incomprensioni tra FLM e confederazioni.

Domenica 14 Settembre, quinto giorno

Berlinguer, chiudendo il festival dell'Unità a Bologna, si dichiara favorevole al ritorno della trattativa a Torino, alla trasmissione delle trattative per radio e TV. Comunque la FIAT non ha il ruolo centrale, nel suo discorso: solo 134 righe sulle 1.500 di trascrizione sull'Unità.

Lunedì' 15 Settembre, sesto giorno

C'è la Cassa integrazione a Mirafiori, Rivalta (esclusa la Delta), Lancia di Chivasso, Lingotto (per 1.800), Carrozzerie, Presse, Costruzioni stampi. Lancia San Paolo, ecc.

A Lingotto, primo turno, alcuni propongono di andare all'articolazione della lotta. L'assemblea riconferma invece le 8 ore.

Corteo interno, blocco dei cancelli. L'assemblea del secondo turno riconferma lo sciopero a oltranza. Vota cinque punti: 1. Ritiro immediato dei licenziamenti; 2. No alla mobilità esterna; 3. No alla Cassa integrazione a O ore; 4. Trattative a Torino; 5. Sciopero generale nazionale.

Corteo che va alla Stampa e ne ottiene la pubblicazione. La sera, nuova sortita organizzata dei capi.

Manifestazione esterna alla Lancia di Chivasso, con mantenimento dei presidi ai cancelli. Tre ore di fermata alla Delta di Rivalta. Blocco di Fonderie e Fucine alla Teksid. Fermate alla Meccanica 3 di Mirafiori, dove non c'è Cassa integrazione.

La Pininfarina annuncia che chiederà la mobilità esterna per 500 operai eccedenti, un quinto della manodopera.

A Pisa la Motofides (FIAT al 60 per cento) minaccia 200 licenziamenti su 1.000 dipendenti.

Dopo i nuovi incontri separati con FLM e FIAT, il ministro Foschi dichiara che ci sono possibilità di riassorbimento della manodopera espulsa dalla FIAT.

Benvenuto protesta: macché Danzica! Qui ci vuole più trasparenza nelle pratiche sindacali; qui ci vogliono i referendum tra i lavoratori!

Virginio Gallo, segretario generale Trasporti della CGIL, annuncia che la FIAT ha fatto sbarcare, a Livorno, 10.000 auto provenienti da Spagna e Brasile e prevede di farne arrivare altre 15.000 nei prossimi giorni.

Martedì 16 Settembre, settimo giorno

Continua la Cassa integrazione. Rientrano però al lavoro alle Carrozzerie di Mirafiori la 127, la Lancia di Borgo San Paolo, 500 operai della Diesel alla Meccanica di Rivalla.

A Lingotto continua l'oltranza. Corteo nel quartiere fino a corso Marconi. Al secando turno, corteo interno che invita i capi a uscire. Poi blocco della stazione ferroviaria: breve discussione con i pendolari, molti dei quali hanno già scioperato nel corso della mattina. Perciò si decide di far passare i convogli, dopo un breve comizio. I lavoratori, dal treno, ripartono salutando a pugno chiuso. La sera, durante il picchettaggio, un lavoratore è ferito a freddo da un capo, uscito furtivamente dallo stabilimento. Quando arriva la polizia, vorrebbe arrestare alcuni picchettanti; poi però se ne va senza effettuare fermi.

A Rivalla, alle 8,15 la dirczione mette senza lavoro i dipendenti "causa la mancanza di rifornimenti da Lingotto". In Verniciatura e Montaggio parte lo sciopero, fino al termine del turno.

Alla Lancia di Chivasso, blocco totale delle merci. Tremila in assemblea. La lotta è diretta da un comitato misto di delegati e operai. Iniziative e comunicati sono adottati in comune dal CdF e da questo comitato di sciopero.

A corso Marconi, sede degli uffici centrali FIAT, dove la FLM ha proclamato uno sciopero per tutta la giornata, folto picchetto fin dalle 4 del mattino. Molti dei picchettanti sono lavoratori in Cassa integrazione.

A Mirafiori ['esecutivo del CdF si pronuncia per un indurimento della lotta. In Carozzeria gli operai della 127 bloccano per otto ore, con manifestazione e presidio ai cancelli.

Corteo interno alle Presse.

Lancia di borgo San Paolo: 4 ore di sciopero con assemblea. Ma l'assemblea decide di prolungare l'astensione dal lavoro fino al termine del turno. Anche a Villar Perosa i 400 dipendenti bloccano in maniera totale.

Attivo regionale della FLM in via Porpora. Si afferma che non importa dove si svolgono le trattative, purché siano trasparenti e chiare ai lavoratori. Opposizione della V Lega Mirafiori.

La FIAT annuncia l'accordo con la Peugeot: insieme produrranno "un motore rivoluzionario, per i modelli di bassa cilindrata a consumi ridottissimi".

Alla vigilia della riunione del governo. La Malfa si pronuncia decisamente contro l'accordo Alfa-Nissan. La FLM organizza una delegazione operai a Roma per sostenere Massaccesi. Il gruppo socialista alla Camera annuncia che sta lavorando a un'iniziativa per la realizzazione di una agenzia del lavoro, per consentire la mobilità esterna.

Mercoledì 17 Settembre, ottavo giorno

Giornata di mobilitazione, con manifestazioni di zona presenti i segretari della FLM, Parla Pio Galli. Enorme la partecipazione, moltissimi giovani e donne. Gai promette lo scopero nazionale dei metalmeccanici e che, quando ci sarà l'ipotesi di accordo i dirigenti sindacali verranno a Torino per sottoporla a verifica Se i lavoratori, la rifiuteranno, non si firmerà. Molti striscioni e cartelli comunque, reclamano ancora la trattativa pubblica a Torino.

Davanti alla Indesit, presenti anche i lavoratori di Rivalta

Darla Bentivogli. Tende soprattutto ad appoggiare chi vorrebbe la lotta articolata che - sostenuta qui dal CdF - trova tantissime resistenze nella base che vuole l'oltranza.

Mattina parla in piazza Crispi.

A Ivrea la manifestazione degli operai dell'Olivetti davanti all'Unione industriali.

Altre iniziative alla Pininfarina, Ipra, ecc.

Sa Desio arriva la notizia che I'Autobianchi ha deciso il blocco degli stock.

Pomeriggio. Assemblee in quasi tutte le situazioni. Rivalta, Mirafiori Meccaniche e Presse passano all'articolazione (un'ora di lavoro all'inizio e alla fine del turno).

A Lingotto comincia a circolare l'ideadi un comitato di sciopero Si decide anche di fare un documento da portare, il giorno dopo, alla riunione dei quadri sindacali al cinema Massimo, documento in cui si richiede la riunione di tutti i CdF FIAT per unificare l'iniziativa e le forme di lotta; la riunione, qualora la segreteria provinciale non la convocasse, potrebbe essere fatta a Lingotto o alla porta 5 di Mirafiori.

Alla Regione ['assessore del Lavoro, Alasia, tiene una conferenza-stampa: non c'è spazio sul mercato del lavoro torinese - dice - per un'estesa mobilità.

Il dirigente della Confindustria, Merloni, dichiara che la mobilità esterna è indispensabile e che ci vuole l'agenzia del lavoro.

Al direttivo della CGIL, Lama afferma che la consultazione dei lavoratori non dev'essere lasciata alla spontaneità ne alla genericità.

Giovedì 18 Settembre, nono giorno

A Mirafiori Carrozzerie continua lo sciopero di 8 ore e cosi' a Lingotto e alla Lancia di Chivasso, dove prosegue il presidio ai cancelli. Manifestazione di oltre 5.000 all'Unione industriali, anche con gli operai della Materferro.

Al pomeriggio sì mantengono le stesse forme di lotta che al mattino. Nuovo corteo di Lingotto all'Unione industriali. Tentativo del collettivo dell'Autonomia di dirottare la manifestazione alla stazione centrale di Porta Nuova; non riesce. Concitato dibattito, davanti all'Unione industriali, tra operai della

FLM e membri del collettivo. Parecchi operai se ne vanno.

A Lingotto, nella giornata, arrivano alcuni delegati di Rivalla che fanno pressione perché si articoli la lotta.

Riunione di quadri sindacali al cinema Massimo. Viene letta la richiesta di Lingotto per una riunione di tutti i CdF FIAT, sabato.

La FLM V Lega denuncia una rappresaglia padronale: un lavoratore è stato licenziato, accusato di aver percosso un suo compagno di lavoro.

La FLM nazionale proclama lo sciopero dei metalmeccanici per il 25. In Piemonte lo sciopero sarà generale di tutte le categorie.

Aprendo il Comitato centrale della UIL, Benvenuto auspica il voto segreto, il referendum tra i lavoratori, un meccanismo di "codecisione" alla tedesca per aprire la strada della partecipazione operaia alle imprese.

Il ministro Foschi annuncia di aver elaborato un piano per la soluzione della vertenza.

Venerdì 19 Settembre, decimo giorno

A Mirafiori assemblee con i rappresentanti degli enti locali, al primo e secondo turno. Continuano alle Carrozzerie le 8 ore di sciopero. 6 a Meccaniche e Presse. Grande partecipazione ache di cittadini non operai, alle assemblee. Il sindaco Novelli afferma che se la FIAT manterrà i licenziamenti, il prossimo incontro con lui sarà dentro la fabbrica. Interviene Antonio Gil, operaio della SEAT, membro delle Comisiones obreras e militante della Liga comunista revolucionaria, la sezione spagnola della Quarta internazionale. Porta 1'appoggio della classe operaia SEAT e sottolinea il carattere unito della lotta operaia, che deve tradursi in concrete azioni comuni.

Un altro militante della LCR spagnola della SEAT, Deosda do Toledano, interviene a Lingotto in un'assemblea con gli enti locali e le forze politiche. Tra gli altri intervengono Ferrara per il PCI, Caiazza per DP e Caforio per la LCR. Quando prende la parola un esponente democristiano, è subissato da fischi e slogan Alla testa della contestazione, le donne e settori di base del PCI.

Operai di Lingotto si recano quindi negli altri stabilimenti per invitare rappresentanti delle diverse fabbriche al loro CdF, che si terrà domani. Da Termini giunge la notizia che è stata bloccata la produzione della Panda e che è in atto un presidio ai cancelli.

Foschi annuncia che se la FIAT licenzia si dimetterà. Si discute sulla sua bozza che però resta segreta. La FLM, dopo la riunione, ne nega addirittura l'esistenza. Torino, sera. Assemblea generale dei quadri operai della LCR. Antonio Gil informa che, alla proposta delle Comisiones obreras di inviare una folta delegazione, il sindacato italiano ha risposto: "Non occorre. Vi informeremo noi quando tutto sarà finito".

 
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