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1980 I 37 GIORNI ALLA FIAT PRIMA PARTE

Post n°39 pubblicato il 19 Agosto 2010 da diogene1_2009

Dopo molti mesi di ricerche sono riuscito a mettere insieme la storia dei 37 giorni di lotta alla Fiat nel 1980, se vogliamo la racconto anche in modo un po' critico, in quanto quel periodo l'ho vissuto in prima persona  lavoravo come operaio alla Fiat ero R.S.A e componente del consiglio di fabbrica della Fiat Mirafiori, il movimento operaio ed il sindacato da quella vicenda ha subito una sonora batosta al punto che ci vollero un po' di anni prima che il sindacato si riprendesse da quella sconfitta , buona lettura "la storia ci aiuta a capire meglio il presente ed il futuro"

Alcune citazioni sono tratte dal libro "Con Marx alle porte" a cura delle Nuove Edizioni Internazionali"

1980: i 37 giorni della FIAT.

Cronologia della  lotta che da settembre a ottobre 1980 oppose i lavoratori FIAT alla direzione aziendale. 

Lunedì 1 Settembre 1980

Riaprono dopo le ferie gli stabilimenti FIAT IVECO, Acciaio grandi nastri, parte di Lingotto, la parte di Rivalla dove si fa la Delta, l'Autobianchi di Desio. Termini Imerese lavora già del 25 Agosto. Nel solo mese di Luglio, la FIAT ha portato avanti un programma di licenziamenti selezionati, a pioggia, che ha colpito almeno 2.000 lavoratori.

Si riunisce a Roma la commissione Barattieri, instaurata dal ministro Bisaglia per elaborare il piano di settore per l'automobile.

Martedì' 2 Settembre

Riaprono tutti gli stabilimenti siderurgici FIAT. A Rivalta, sulla linea della Delta, aumento improvviso, non contrattato, dei carichi di lavoro. I lavoratori rispondono con due fermate di mezz'ora.

La FLM e CGIL-CISL-UIL si incontrano a livello regionale. Dalla riunione emerge che 47 aziende, per lo più metalmeccaniche, hanno chiesto per Settembre/Ottobre la Cassa integrazione per oltre 13.000 addetti.

Mercoledì 3 Settembre

Torino è attraversata da una grande manifestazione dei lavoratori della Indesit. In testa al corteo, le donne. la Indesit sono minacciati 12.000 posti di lavoro.

I sindacati torinesi si incontrano con gli amministratori comunali e regionali. Dalla riunione esce una richiesta alla FIAT di investire, per reggere lo scontro con le grandi case automobilistiche mondiali. I sindacati si dichiarano disponibili alla mobilità interna, al blocco del turn over e al prepensionamento. Si richiede un rapido intervento del governo per la definizione del piano di settore, finalizzato a evitare i licenziamenti.

Intervenendo a Bologna al festival dell'L'Unità, il sindaco di Torino Novelli rivendica al Comune di non essere più una dépendance della famiglia Agnelli.

Giovedì 4 Settembre

Riaprono tutti gli stabilimenti FIAT-auto. A Cassino si chiede un immediato aumento dei ritmi, non rispettando la decisione di Luglio, che per ritoccare i ritmi ci sarebbe voluta, alla riapertura, una specifica trattativa.

La dirigenza FIAT si fa ricevere da Cossiga, La Malfa, Foschi, De Michelis. Illustra un lungo documento, di cui per ora non si sa nulla. Nel pomeriggio Cesare Annibaldi, responsabile delle relazioni industriali della FIAT, incontra Galli, Mattina, Bentivogli, Veronese, Sabattini e Morese.

Ad Ariccia, convegno della CGIL sugli impiegati. Nella relazione di Paolo Franco, autocritica per lo scarso impegno del sindacato nei loro confronti. Il sindacato deve promuovere l'affermazione di figure professionali più ricche "di competenza, di spazio, di potere" e pagate meglio. Ci deve essere una maggiore differenziazione salariale, che premi la professionalità.

Venerdì 5 Settembre

Cesare Annibaldi annuncia che l'esigenza, per la FIAT, sarebbe quella di licenziare 24.000 dipendenti (di cui 2.000 impiegati). Comunque è possibile evitarlo ponendo in Cassa integrazione a zero ore, per 18 mesi dal 1° Ottobre, questi lavoratori.

La FLM dirama una nota in cui ribadisce di essere contraria "in queste condizioni" alla mobilità esterna, perché essa significherebbe solo una mascheratura dei licenziamenti. E' invece favorevole - conferma - a mobilità interna, blocco del turn over, prepensionamenti, corsi di formazione per un riequilibrio anche qualitativo degli organici.

Viene giudicata inopportuna la dichiarazione pubblica di Cesare Del Piano (segretario confederale CISL) che si è dichiarato favorevole alla riduzione dell'orario di lavoro.

Benvenuto, segretario generale della UIL, si dichiara favorevole anche alla mobilità interaziendale "purché da posto a posto".

A Cassino, per la questione dei ritmi, sciopero alla Verniciatura. La FIAT mette "in libertà" 3.200 operai.

Comune, provincia e regione incontrano la delegazione FIAT e dichiarano la propria soddisfazione nel sentire che l'azienda vuole mantenere/recuperare mi ruolo di primo piano tra i produttori mondiali. Lamentano che non vengano fornite indicazioni sulla strategia e sui programmi del gruppo.

Sabato 6 Febbraio

Pio Galli dichiara che la FLM non è pregiudizialmente contro la mobilità esterna. Ma - aggiunge - la crisi dell'auto finirà nell'82; in quel momento la FIAT dovrà ripartire a pieno ritmo, non ridimensionata.

Alla segreteria CGIL-CISL-UIL emergono posizioni divergenti in merito al documento da presentare alla prossima consultazione di quadri sindacali (la nuova EUR). I dissensi sarebbero sullo 0,50 per cento, sull'orario di lavoro e sulla FIAT.

Benvenuto dichiara che il sindacato deve fare un salto da una cultura di opposizione a una cultura di governo.

Lunedì 8 Settembre

Riapre la Framtek di Settimo.Scatta la Cassa integrazione fino al 30 Settembre, due giorni a settimana, per 74.000 lavoratori FIAT.

All'Unione industriali di Torino cominciano gli incontri tra le delegazioni FIAT e FLM. La FIAT lamenta grossi stock e la FLM ritiene non attendibili i dati forniti. La FIAT afferma di dover porre in Cassa integrazione per 15 mesi, a zero ore, 24.000 lavoratori, metà dei quali non potranno rientrare in fabbrica.

Claudio Sabattini, segretario nazionale FLM, rilancia la proposta già resa nota dal sindacato, aggiungendo che la Cassa integrazione dovrà essere a rotazione.

A Napoli la polizia carica un corteo di 2.000 disoccupati.

Al ministero del Bilancio, a Roma, incontro dei sindacati con il ministro La Malfa per analizzare i termini della crisi economica. Non emerge una linea di accordo su come affrontarla.

Il presidente della Confindustria, Merloni, si incontra con Agnelli, Orlando, Mandelli, Mattei e altri mèmbri del direttivo dell'organizzazione padronale. Affermano che è necessario adottare misure impopolari per allontanare conseguenze negative più ampie. Dicono: licenziare oggi, per avere più posti di lavoro domani.

Martedì 9 Settembre

Al direttivo dell'Unione industriali del Piemonte, Pininfarina afferma che la scelta per la FIAT può essere solo la mobilità "senza distinzioni di comodo tra interna e esterna".

Al consiglio comunale di Torino la DC propone la creazione di una commissione regionale per la mobilità esterna e un gruppo di lavoro a livello comunale per il reperimento di posti di lavoro.

La Malfa incontra i dirigenti della Confindustria, che chiedono al governo di intervenire con un progetto di riforma della scala mobile.

 
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