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PERLE DI SAGGEZZA

Ci vogliono il tuo nemico e il tuo amico insieme per colpirti al cuore, il primo per calunniarti, il secondo per venirtelo a dire. (Marrk Twain)

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MA CHE SOCIETA' E' QUESTA, MA CHE PAESE E' QUESTO

Post n°6 pubblicato il 14 Marzo 2009 da diogene1_2009

Ma che società è questa, ma che strano paese è questo, un paese dove il lavoro anziché essere uno strumento per migliorare la qualità della vita , un paese dove, il lavoro dovrebbe servire per vivere, invece, per lavorare si muore ogni giorno muoiono circa quattro persone, nei cantieri, nelle fabbriche,nelle strade, davanti agli stadi per contenere orde di tifosi scatenati.

Le multinazionali prima di trasferire le loro industrie nei paesi del terzo mondo usano il nostro paese come il terzo mondo.

Fino a questo momento mentre sto scrivendo il bilancio è di quattro ragazzi morti nell'acciaierie maledetta, alcuni di questi ragazzi giovanissimi, alcuni avevano l'età dei nostri figli.

In nome della produttività (profitti per le imprese) vengono sacrificate vite umane uomini e donne con speranze,sogni. progetti che ora non possono più avere perché l'atroce morte ha strappato insieme alle loro giovane vite.

Figli che non potranno abbracciare i loro padri, madri ,padri che non possono avere la gioia di condividere i sogni dei propri figli,mogli fidanzate compagne a cui in un attimo e stato loro negato il sogno di vivere con l'uomo che amavano famiglie che magari avevano progetti su come festeggiare il Natale, tutto cancellato, tutto cancellato dalle fiamme.

Ma che paese è questo, dove in nome della razionalizzazione (tagli indiscriminati alle spese)diminuiscono gli investimenti per la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Ma che paese è questo, dove gli ispettori per la sicurezza fanno anche i consulenti delle imprese.

Un paese che assomiglia all'Italia dell'ottocento.non è cambiato nulla rispetto al passato, questo è rimasto un paese dove i lavoratori per non perdere il posto di lavoro già precario e per racimolare qualche soldo in più in busta paga fanno turni di dodici sedici ore sabati e festivi compresi.

Un paese dove in particolare nelle industrie private, gli RLS (rappresentanti sindacali per la sicurezza) previsti dalla legge 626 e gli RSU, che denunciano irregorelarità sui dispositivi di sicurezza, sono oggetto di vessazioni oppure rischiano di essere licenziati, lavoratori eletti da altri lavoratori che pagano di persona il loro esporsi contro la violazione degli elementari diritti dei lavoratori,esattamente come negli anni passati,non è cambiato nulla, se non che oggi il padrone si chiama imprenditore, il profitto oggi viene chiamato produttività il taglio degli investimenti viene chiamato razionalizzazione, oggi il padrone ha vestito i panni del democratico perché elargisce trenta euro di aumento in busta paga, anziché rinnovare i contratti di lavoro, non è cambiato nulla niente di nuovo sotto il sole la razza padrona è rimasta tale quale.

Qualche ben pensante comincia a sussurrare "questi eventi non devono essere oggetto di strumentalizzazione", a questi signori benpensanti personalmente rispondo ma andate a fare in cu.......voi e le vostre teorie del ca.............

I ragazzi delle acciaierie morti sono morti bruciati carbonizzati esattamente come si moriva nelle fonderie alcuni anni fa.

Il mondo del lavoro tutti i giorni paga con i lutti di lavoratori morti, dal primo gennaio 2007 a oggi solo in Italia sono più di ottocentonovantaquattro i morti sul lavoro, morti per guadagnarsi il pane onestamente.

Mentre scrivo mi torna alla mente Marcinelle un paese dove i nostri connazionali andavano a lavorare in miniera, Anch'essi morti mentre lavoravano .

Il disastro di Marcinelle fu una catastrofe avvenuta la mattina dell'8 agosto 1956 in una miniera di carbone situata a Marcinelle, nei pressi di Charleroi, in Belgio.

L'incidente provocò 262 morti su un totale di 274 uomini presenti nella miniera, la stragrande maggioranza erano emigrati dall'Italia, uomini trattati come carne da macello per ogni Italiano che andava a lavorare nelle miniere del Belgio l'Italia ricevere carbone in cambio, trattati come schiavi sia dall'Italia sia dal Belgio.

Accade anche oggi purtroppo che i lavoratori vengono trattati come carne da macello, lavoratori precari senza diritti a cui vengono negati il futuro, la dignità.

Il lavoro e una prerogativa indispensabile per uomini e donne, il lavoro è importante per costruirsi una famiglia, il lavoro è importante perché ognuno possa provvedere al proprio sostentamento economico,ma che i lavoratori debbano morire per lavorare e non vivere del proprio lavoro non fa parte di un paese normale, di una società normale.

Credo che sia arrivato il momento di fermasi un'attimo per riflettere, lasciare da parte i nostri piccoli egoismi, il nostro IO, smetterla di trattare chi la pensa diversamente da noi non come un'avversario, ma come un nemico da emarginare, ridicolizzare, aggredire , fermiamoci un'attimo a riflettere, la morte di questi lavoratori carbonizzati deve farci necessariamente riflettere, se ognuno di noi crede che si possa cambiare qualcosa in questo strano paese, nei propri luoghi di lavoro, ognuno di noi lo potrebbe fare se lo vuole, e vero da soli siamo come una goccia nel mare, ma tutti insieme possiamo diventare un'Oceano, che con il proprio impegno quotidiano ognuno di noi può con la propria energia è volontà, può contribuire a cambiare qualcosa.

La morte di questi lavoratori non può e non deve essere vana, ognuno di noi faccia sentire la propria voce contro i soprusi e le ingiustizie, contro la violazione dei diritti fondamentali dei lavoratori.

Cominciamo con il chiamare le cose con il loro vero nome , smettiamola di chiamare la legge 30 legge Biagi, il Caporalato, il lavoro in affitto, la precarietà selvaggia non era quello che Biagi ha lasciato scritto nei suoi testi, Biagi parlava di flessibilità nel mercato del lavoro, Biagi parlava di ammortizzatori sociali per i lavoratori flessibili, per favore cominciamo a chiamare le cose con il loro nome.

 

 

 
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