CE LO SIAMO PROPRIO MERITATI , il titolo che
ci dedica Foreign Policy, autorevole rivista
statunitense: l’Italia di Mr B. è “The Bordello
State” (superfluo tradurre). James Walston,
professore di Relazioni internazionali alla
American University di Roma, non scrive per
sentito dire e usa Dante come guida: cita il
Purgatorio, Canto VI, “Ahi serva Italia, di
dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran
tempesta, non donna di provincie, ma
bordello ! “, ma colloca l’Italia di Berlusconi
all’inferno. La critica al premier spazia dalla vita
privata – “le sue residenze sono diventate
bordelli, non solo metaforicamente”– alle
scelte politiche ed economiche fino all’attuale
leadership volubile (elezioni sì, elezioni no;
campagna acquisti sì, nuovo gruppo no; grandi
riforme, o anche no purchè si tocchi la
giustizia). E la politica estera non è un paradiso,
anzi, con quegli angeli custodi demoniaci che
sono Putin e Gheddafi. Walston richiama la
tesi di Maurizio Viroli, secondo cui l’Italia ha
trasformato “senza violenza una Repubblica
democratica in una corte con al centro un
signore feudale circondato da cortigiani
ammirati e invidiati da una moltitudine di gente
con spirito servile”. E chiosa crudamente le
polemiche di giornata sulle parlamentari
‘prostituitesi ’: “Il problema non è che alcune
donne approdino in Parlamento attraverso la
camera da letto; è che uomini e donne,
giornalisti e professionisti, abbiano ceduto, più
che il loro corpo, la loro mente e i loro
principi”. E qui siamo a Goethe: un Paese di
Faust.
Giampiero Gramaglia 19/09/2010
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