Femminile&Maschile
Provo ad immaginare, un mondo " liberato " dove ci si possa predere per mano, guardarsi negli occhi, arricchendosi con le " differenze " incominciando da quelle femminili e maschili.
Creato da jarilo il 19/12/2009La realtà é illusoria, osserva la figura!
È proprio ancora così?
sessualità maschile spettacolo di Michel Lebb
Questo link rimanda ad uno spettacolo divertente sulla sessualità maschile, è in francese e vi assicuro che chi lo comprende si diverte davvero come i presenti in sala.
QU'CE QUE SEXE - par MICHEL LEBB (attore e cantante) http://youtu.be/tafCHeJe-6g
Gaber: secondo me...
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Amore non è una cosa tranquilla, non è delicatezza, confidenza, conforto. Amore non è comprensione, condivisione, gentilezza, rispetto, passione che tocca l’anima o che contamina i corpi. Amore non è silenzio, domanda, risposta, suggello di fede eterna, lacerazione di intenzioni un tempo congiunte, tradimento di promesse mancate, naufragio di sogni svegliati.
Amore è toccare con mano il limite dell’uomo. Scrive Platone: «Gli amanti che passano la vita insieme non sanno dire che cosa vogliono l’uno dall’altro. Non si può certo credere che solo per il commercio dei piaceri carnali essi provano una passione così ardente a essere insieme. E’ allora evidente che l’anima di ciascuno vuole altra cosa che non è capace di dire, e perciò la esprime con vari presagi, come divinando da un fondo enigmatico e buio». Non bisogna leggere Platone in modo “platonico”, cioè ascetico, edificante, cristiano. Non bisogna intendere la mortificazione del corpo come mortificazione dei piaceri, delle passioni, della sessualità. Platone guarda più in alto, i problemi che gli stanno a cuore sono quelli della dicibilità della indicibilità, quindi le regole della ragione e gli abissi della follia. Guardando “le cose d’amore” o, come dice il testo greco, ta aphrodisia, Platone si chiede che cosa con esse l’anima riesce o non riesce adire. E dove il dire si interrompe e la regola non basta a portare la parola ad espressione si apre lo sfondo buio del presagio e dell’enigma. Amore appartiene all’enigma e l’enigma alla follia.
L’amore porta fuori dal luogo dove solitamente si svolge la vita, crea uno stato di sospensione in cui spazio e tempo perdono estensione e durata. Estraneo all’ordinato scorrere della quotidianità, l’amore èatopos, è fuori luogo. Le cose d’amore, infatti, non appartengono al racconto dell’anima razionale perché, in loro presenza, l’anima subisce una dislocazione (atopia) che, spostando il regime delle sue regole, indebolisce il possesso di sé. La sua trama viene interrotta da qualcosa di troppo che, spezzando la continuità del dire e l’ordine del discorso, porta verso itinerari di fuga che l’anima non riesce a inseguire. Pulsioni e desideri, infatti, irrompendo come significanti incontrollati nell’ordine dei significati statuiti, producono nel senso quel controsenso che fa ruotare i discorsi senza immobilizzarli intorno a un dispositivo ideale che l’anima ha faticosamente raggiunto come sua connessione.
da UMBERTO GALIMBERTI, Gli equivoci dell’anima
VIDEO: http://youtu.be/Xhzh1GWSkTg
Inviato da: creazioniuniche0
il 26/06/2012 alle 15:30
Inviato da: luli.11
il 29/09/2011 alle 14:57
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il 16/09/2011 alle 17:33
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il 25/04/2011 alle 17:13
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il 17/05/2010 alle 10:58