scelte e solitudine

Racconti.......ed esperienze !!

Salve Gentaglia !!

Ultimamente, dopo i fatti libici e ora siriani, capita di leggere articoli su giornali oppure post in vari blog, inerenti alla guerra o più in specifico a combattimenti.

Il più delle volte coloro che scrivono lo fanno da comode poltrone(giornalisti) oppure da scrivanie in studi refrigerati da bellissimi climatizzatori.

Vi sono argomenti che secondo il mio punto di vista vanno scritti non solo con cognizione di causa, bensì con esperienze vissute,perchè l'esperienza personale da una sesazione alle parole molto intensa, da la possibilità di far vivere a colui che legge, quegli eventi, quasi facendolo partecipe dei rumori, degli odori e delle sensazioni vissute dallo scrivente.

Quado si parla di fatti che raccontano azioni belliche, non specificatamente di guerre di lunga durata ,ma a scontri in situazioni tipiche dei conflitti moderni in areee a rischio, compiute fra l'altro non da soldati inquadrati inn eserciti regolari, ma da volontari che partono in ausilio a milizie, i loro racconti sono sempre da prendere con molta cautela.

Questo perchè una delle prime consegne è sempre " nessuna verità", quindi fra la realtà delle esperienze a volte capita di trovare persone con una fervida fantasia.

Come spesso succede, capita che il destino faccia incontrare questi individui, che dopo poche battute, capiscono immediatamente dove come e quando ci si è trovati in situazioni a rischio.

Chi meglio di questi soggetti può raccontarvi cosa si prova, quale e di quale intensità è la paura, quale e quanta diventa la Fratellanza con il camerata che hai al fianco e al quale dai in mano la tua vita, come allo stesso modo fa lui.

Sono sensazioni difficili da inventare, ma difficilissime da capire se non si sono provate realmente, ti restano dentro, con il passare degli anni magari ti capita di passare molto tempo senza che ti tornino in mente , poi un articolo di giornale , un nome , una canzone e tu ti ritrovi immerso in rumori ,odori ,nomi............è molto strano quando gurdi un film di guerra con una colonna sonora che ti fa venire i brividi e poi rammenti che in guerra non vi è musica, tranne magari quella dell'inerfono, ma in casi più unici che rari ,oppure quando guardando un film, non riesci ad andare avanti perchè gli occhi si riempiono di lacrime e un nodo ti prende la gola.

Certo molti scrivono di questi eventi,anche molto bene, per far passare momenti di tensione al lettore, ma mai sarà come il racconto di uno che è tornato a casa, che vive la sua vita in mezzo a milioni di persone, invecchia e magari è deriso o sbeffeggiato da un ragazzino di quindici anni che non vivra e proverà mai quello che ha vissuto e provato lui.

Riccardo