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Uomini o pecore ?
Post n°509 pubblicato il 20 Ottobre 2010 da commVampiri
L’osservazione è sempre stata una delle caratteristiche basilari del mio stile di vita e sorprendentemente, questa mia dote mi ha spesso aiutato in situazioni particolari. Mentre prima osservavo tutto con attenzione, ora mi limito a guardare i comportamenti delle persone nelle varie situazioni nelle quali sono coinvolto in loro compagnia e guardando bene, mi sono spesso reso conto che ormai la maggior parte degli individui sia nella società civile sia sul posto di lavoro, non riesce più ad avere una propria dignità; costoro sono solo capaci di prostrarsi in una sorta di accondiscendenza quando qualche individuo si pone di fronte a loro con veemenza, incapaci di qualsiasi reazione dialettica a difesa delle proprie opinioni o scelte. Difficile considerare questi comportamenti da persone libere, almeno cerebralmente parlando; la mia convinzione è che la dottrina cattocomunista, inconsciamente si sia radicata nelle menti della gente a loro insaputa, anche in quelle di coloro che politicamente asteggiano il marxismo e sono lontani anni luce dalla dottrina Cristiana. Mi spiego meglio: la spinta marxista, individua la sopravvivenza del genere umano in una sorta di collettivo, dove le individualità sono annullate a favore di una comunione di intenti, dove la massa uniformemente coalizzata, si pone degli obbiettivi da raggiungere e li persegue, non tanto per la validità degli intenti bensì per quella strana legge dei numeri, dove la quantità assurge a predominio assoluto sulla qualità dell’individuo. Passiamo ora all’altra faccia della medaglia: il Cristianesimo dal canto suo spinge le masse ad unirsi in una sorta di pentimento assoluto e quindi ad una vita rivolta a chiedere scusa per un peccato originale mai commesso e a genuflettersi in continuazione chiedendo perdono a Dio, non come nelle società Pagane dove il rapporto dell’uomo con il divino era quasi su un piano di parità, da devoto, ma che innalzava le sue preghiere senza inginocchiarsi e con le mani rivolte verso il cielo. Queste possono essere le cause dell’annientamento quasi totale dell’ ” Io” come individuo assoluto, con le proprie idee ben ferme e con uno sguardo sicuro capace di difenderle, per lasciare il posto al “Noi” dove per “Noi” non si intende un noi composto da tanti “io” ma da una vile e insulsa accozzaglia di esseri senza dignità o forza propria. Con molta probabilità, coloro che ragionano così pensano di essere forti delle loro convinzioni quando dicono: “ noi potremmo farlo, se noi siamo uniti …ecc ecc”. Invece, così facendo, decretano la loro morte interiore di individui con le loro differenti specificità , capaci di cambiamenti sostanziali nelle loro esistenze. Il “Noi” che piace a me è l’unione organica di molti “Io” cioè di una aggregazione di persone che perseguono gli stessi scopi o interessi , ma che sono quantomeno capaci di perpetrare un tentativo anche da soli, magari non riuscendovi e pagando in primis per le proprie scelte, ma sicuri di averci provato. Queste due tipologie di pensiero si possono riassumere con un esempio molto chiaro: il noi, composto da coloro che si ritrovano senza il coraggio di affrontare solitari il loro futuro e quindi li mette in un “Noi GREGGE” , gli altri che si uniscono per una comunione di intenti, pur avendo il coraggio di essere entità a se stanti formano un “ Noi BRANCO “ molto più omogeneo e ferreo, dove gli uni sono orgogliosi di appartenervi sapendo che la loro forza non sta nel numero delle persone ,ma dalla loro forza interiore che li porterà ad affrontare avversità nelle quali nessuno meni farà un passo indietro. CommVampiri |