Anime a perdere

La Fonte


In un lampo tutto scompare, le sonde escono lentamente dai miei occhi, dal naso, dal collo...Crollo in ginocchio, mentre un misto di lacrime, saliva e sangue mi scende sul petto.Ansimo, tossisco e sputo... La testa mi scoppia...Mi stendo e ricomincio a respirare, lentamente... mi sento mancare...Quando mi riprendo sono ancora steso a terra... Ora ricordo... Mi alzo barcollando e mi rivolgo a cio' che mi circonda, che mi accoglie sotto forma di strana caverna...A questa entita' che e' in parte pianeta, in parte essere vivente, in parte macchina e in buona parte Dio."Perche'?" gli chiedo. Semplicemente."Non capisco il senso della tua domanda" mi risponde senza parlare, direttamente nella mia testa."Ti avevo chiesto di cancellare la fonte del mio dolore, di sradicare definitivamente il suo ricordo. Ho viaggiato per eoni prima di arrivare fino a qui... Perche'? Perche' me l'hai fatto rivivere e hai lasciato che lo immaginassi, che lo piegassi fino a farlo coincidere con i miei sogni?""Abbiamo creato la tua specie affiche' sognasse. Siete tra i pochi di questo universo ad essere in grado di farlo. Vi abbiamo pensato e creato perche' foste in grado di esistere con una logica non lineare. Al fine di rendervi liberi, di poter creare e distruggere i vostri stessi destini.""Questo vuol dire che un Dio non e' in grado di intervenire su cio' che ha creato?""No. Vuol dire che ognuno ha il suo destino da compiere. Tu devi ancora scoprire quale. Noi non interferiamo. Ti ho lasciato rivivere quel ricordo affinche' tu capissi.""Capire? Capire COSA?""Che quello che vi accade e' il risultato di un complesso intreccio delle vostre stesse azioni, che in un modo o nell'altro siete tutti collegati tra voi, e siete responsabili delle scelte che fate. Ma anche e soprattutto delle scelte che NON fate.""Vuoi dire che e' colpa mia? Che quello che ritenevo un amico mi ha tradito perche' io ho fatto scelte sbagliate?""Non cercare colpe. Non ce ne sono. Quel giorno, quel lontano giorno di tanti anni fa, tu hai fatto la tua scelta. Hai scelto di non scegliere, di lasciare che qualcun'altro vivesse la vita al posto tuo. Devi avere coraggio ed esporti. Al mondo, alla tua gente, ai giudizi. Vivi, perche' ne hai le possibilita'. Saresti potuto rimanere li' con lei per sempre, in un sogno. Ma hai scelto di tornare.""Io... Io sono reale? Qui dove mi trovo, e' realmente adesso? Sono veramente qui?""Come i tuoi simili sei un essere in buona parte razionale. Quindi pensa... La tua razza ha la possibilita' di viaggiare come sei convinto di aver fatto? Quale mezzo ti ha portato fino a qui? Seguendo quale rotta? Suggerita da chi? Quando mai hai chiesto di incontrarmi? A chi? Sono io ad aver creato te o e' vero il contrario?... Vedi quante variabili, quante possibilita', quanta forza hanno i vostri sogni?"E' tutto nella mia testa, lo sento... Non so dove sono, o quando. O perche'... Non potro' cancellare il dolore, mai... Potro' solo accettarlo. E conviverci."Prima che io me ne vada" riprendo "o che io mi svegli, o chissa' cos'altro... Posso farti una domanda?""Va bene""Come ti chiami?"Le pareti di questa assurda creatura smettono per un attimo di brillare. Si fermano. Poi si accendono in una miriade di colori, suoni e sensazioni..."Comunqe tu voglia" mi rispondeCi penso su un attimo... "AM" gli propongo."AM...I am... Io sono... Va bene, anche se io non ho distrutto la tua razza, ne' tantomeno mi divertiro' a torturarti trasformandoti in una massa informe solo per diletto.""Lo so, ma mi torna utile quel vecchio racconto per poterti salutare, per tentare di farti comprendere come io mi senta adesso.""E sia" mi concedeE solo pensandolo, comunico tutto il dolore che ho dentro al mio stesso creatore.NON HO BOCCA, E DEVO URLARE...