Tra le nebbie
delle fredde notti
fuochi lontani ed insignificanti
si accendono
in quel nero mantello,
come se la disperazione
mitragliasse confusamente
quell'infinito corpo
avvolgente,
soffocante,
reso materiale dalle paure..
ed intravedendo speranza in luce
dietro la sua ombra,
ne cercasse il punto debole
per poter finalmente dar pace
alla sua anima inesistente.
Anima di un lupo solitario
che vaga perduto
in un sempre mutante labirinto.
Felicità.
Quello che cerca.
Parola chiave della sua esistenza
che perde e riacquista significato
seguendo il ritmo delle maree.
E come esse
è influenzato dalla sua luna.
Unica musa.
Unica vita.
E' lei che comanda la sua volontà.
Che ordina pazia.
Che decide dolore.
Che consiglia isolazione.
Ed è sempre lei
che regala assaggi di libertà
per tenerlo incatenato a sè,
domestico e docile.
Luna nera.
Luna nuova.
E finalmente può volare.
Velocità che pompa vento nelle vene
invece del sangue.
E finalmente ulula se stesso
senza sentir dolore.
Nascosto alla luna.
Corre pendente
tra le note di una chitarra.
Corde vibranti,
dita leggere,
che abbandonano
il senso del tempo
dentro a un istante.
Nascosto alla luna.
Dimenticando il terrore
dei cicli crescenti
che permettono alle sofferenze
di sopraffarlo.
Mostro incompreso,
avvelenato,
che sfoga frustrante rabbia
squartando e distruggendo
la vita che gli tende la mano.
Per paura di dannare.
Luna piena.
Illuminata di drogata disgrazia
tra le nebbie
delle fredde notti..