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E’ troppo chiedere un 25 aprile gioioso e senza faziosità? Dovrebbe essere
il giorno della festa della democrazia, mentre da anni l’anniversario della
Liberazione viene usato per polemiche di carattere politico. Nel nostro
paese purtroppo siamo capaci di rovinare tutto, perfino le feste più belle. Per
questo credo sia giunto il momento di fare qualcosa. E’ tempo che la
stragrande maggioranza dei milanesi (che si riconosce nei valori antifascisti) si
riprenda la propria festa. Non è più accettabile che da decenni minoranze faziose provino – a volte, purtroppo, con successo - ad inquinare il giorno di
festa più bello: quello che celebra il trionfo della libertà sulla tirannia.
Probabilmente i “professionisti dell’antifascismo” non hanno idea di cos’è
stata la dittatura nazifascista, e quale il pesante prezzo che il nostro
paese ha dovuto pagare a quel regime. Solo chi non ha capito la gravità di tali
orrori può pensare di usare il 25 aprile per i propri interessi politici,
piuttosto che per proporre deliranti similitudini tra il nazismo ed il
nostro presente democratico. L’utilizzo strumentale della Festa della Liberazione va dunque condannato senza sconti, proprio per onorare i partigiani e i
soldati Alleati caduti nella II guerra mondiale. Ed è proprio qui una delle chiavi
per la soluzione alle infinite polemiche sul 25 aprile: nel recupero della
Memoria. Negli scorsi decenni abbiamo celebrato la Resistenza partigiana, ma nel corteo del giorno della Liberazione non abbiamo ricordato a sufficienza i soldati Alleati: statunitensi, inglesi, sudafricani, australiani, indiani, ecc.
Basti pensare che le forze dell’ordine vanno nel panico se solo qualcuno
prova a sventolare una bandiera americana durante il corteo. Eppure sono
proprio loro, gli americani, ad aver pagato il prezzo più devastante in
termini di perdite umane. Ancora: è ormai uso che nel giorno della Liberazione i liberali ed i Radicali vadano al cimitero di guerra anglo-americano di Trenno
a rendere omaggio a quei caduti. E’ ora che questi eroi vengano ricordati
anche nel posto che spetta loro di diritto: durante il corteo, e con le loro
bandiere. Per questo lancio l’invito a partecipare alla manifestazione del
25 aprile con le bandiere dei paesi Alleati. E’ compito di tutti noi
recuperare quella memoria per intero. Per questo sarò lieto di stringere la mano, anzi di abbracciare, anche chi dalle file del centro-destra prenderà parte al corteo ricordando i partigiani liberali, socialisti, e democristiani. Abbiamo
bisogno di un corteo che rispecchi maggiormente la realtà storica della
Liberazione, sia dal punto di vista delle culture politiche che da quello delle nazioni alleate. Se riusciremo ad ottenere tale risultato, vedrete, saranno i
faziosi ad andarsene.
Davide Romano
Pubblicato su La Repubblica - Milano del 22 aprile 2009
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