Creato da: walther_ppk0 il 23/05/2009
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Grand Tour e la mobilità sociale

Post n°31 pubblicato il 01 Luglio 2009 da walther_ppk0
 

In epoche ormai lontane, i rampolli delle più distinte famiglie dell'Europa Settentrionale completavano la loro istruzione calando in Italia, alla ricerca delle magnificenze dell'arte e della natura. In realtà, più che di musei si ritrovavano a fare diretta esperienza di bordelli e alcove italiche, ragione per la quale Adamo Smith (purtroppo illuminista ma di obbedienza scozzese, dunque recuperabile) sconsigliava fermamente di adeguarsi a tal moda, dato che di postriboli v'era abbondanza anche nelle Isole Britanniche.
Dopo qualche decennio di plebecrazia e di devastanti politiche di inclusione sociale anche il Grand Tour si è involgarito nelle intenzioni e invertito nella direzione. Non più nobili britanni arrivano in Italia per ammirare Michelangelo, ma schiere di adolescenti italiani figli di bancari-impiegati-insegnanti affollano l'Inghilterra per migliorare il loro curriculum.

 
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