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Il mito e l'antica cultura della Dea Madre

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bosich, pittore alchimista

Post n°47 pubblicato il 31 Luglio 2008 da Karmelia

Giuseppe Bosich

Spinta da grande curiosità intellettuale , esoterica ed estetica non  potevo perdermi la visita alle pitture e sculture  del grande Giuseppe Bosich ,di passaggio a Taranto. 

E’ inimmaginabile l’effetto emotivo che può arrecare l ‘incontro con la sua arte .

 Lo stretto connubio tra fantasia, gnosi e alchimia dell’artista creano atmosfere percipienti che immobilizzano e ammaliano, frutto di tempi interminabili di studio, ricerca acuta e appassionata per tutto ciò che il pensiero umano si pone come mistero irrisolto e da risolvere utilizzando forme e modi fuori del tempo finito.

Centellinando lo scibile e senza preoccupazione alcuna di tradurre in cifre che vanno oltre i limiti di una normale fantasia esoterica la sua pittura richiama , cattura, ipnotizza e spiega con grande abbondanza di allegorie e simboli gli alti misteri dello spirito.

Figure antropomorfe , composite danno luogo a un mondo animistico che richiama la favolosa esperienza dell’infanzia , l’alter-mondo ove figure inanimate prendono vita e illuminazione e comunicano attraverso alfabeti sconosciuti con l’umanità adulta ancora alla scoperta dei suoi misteri.

Indossato il suo scafandro di artista iniziato come un abile astronauta  percorre la strada irta della gnosi, traducendola in  versioni  che avvincono e chiarificano agli adepti e allettano allo studio i non iniziati.

 Bosich dà luogo a stesure estetiche  descriventi mondi extraterrestri a volte immersi nella magica fluidità delle acque marine, a volte confluenti in postazioni astrali di cieli vivibili solo attraverso   spazi aperti di fantasie che solo una vivida libido creativa può ipotizzare.

L’artista nella sua versatile estrosità non si pone limiti creativi , tutto ruota intorno alla concettualità del segno , simbolo valoriale dalle mille sfaccettature sempre in intima connessione con la dirompente malìa dei colori.

La tavolozza di Bosich è infinita , se un colore non c’è lo crea come il suo animo fantastico gli prescrive.

Colori con dentro la “Luce” spesso carichi di energia surreale , imponenti ma allo stesso tempo discreti : parlano a chi è in grado di mettersi in ascolto, ognuno col proprio grado di iniziazione.

Sarebbe riduttivo impacchettare il nostro genio dell’alchimia artistica in schedature o definizione di stili.

Il suo carisma  è tutto nel proporre soluzioni concettuali estetiche e di precisi significati allegorici, lontano da ogni schema di arte già vista, necessaria perché solo in questa forma di fanta-realtà il segno traduce conoscenze invisibili a chi è completamente a digiuno di esperienze di gnosi ma che  una mente già iniziata può tradurre e risolvere proprio per merito e grazia di una espressione artistica che va oltre  e parla con ricorrente , inconfessabile e incontenibile immaginazione.

                                                                     Carmela Amati

 
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