Decima Flottiglia...

Post N° 107


3.- AttaccoIl “Lupo” di notte con i camion si porto’ ai piedi della collina di Roddi che sovrasta la provinciale.  Mentre i camion rientravano per caricare gli uomini del “Fulmine”, la 1° compagnia “Lupo” inizio a salire la collina attraversando i vigneti. A contrastare l’ avanzata fuoco di mitragliatrice dal campanile di Roddi che cesso’ solo all’ ingresso dei maro’ in paese, quando i partigiani ripiegarono evitando il contatto.Il TV Stripoli sistemo’ il comando a casa Cavallotti. Il ponte sul torrente Talloria fatto saltare dai partigiani rallento’ la marcia dei fucilieri di marina e fermo’ i carri e le autoblindo. Le altre compagnie e i RAU si disposero sulle colline a destra e a sinistra della provinciale.Al primo finto attacco di un plotone, i partigiani risposero con un intensissimo fuoco di mitragliere e mitragliatrici, rivelando le loro posizioni.  I mortai di Jelenkovich aprirono il fuoco e dopo un po’ alcuni militi delle Brigate nere di presidio in zona chiesero di aggregarsi all’ azione.  Sotto il fuoco della 1° compagnia i partigiani abbandonarono la zona di San Casciano permettendo alla 2° compagnia di avanzare nella piana. La 3° compagnia completo’ l’ azione con una manovra di aggiramento sulle colline piu’ alte.Sotto una pioggia battente lungo il Canale del Mulino gli uomini della Decima avanzavano per prendere sul fianco le posizioni tenute dai partigiani della Garibaldi e nello stesso tempo portare a termine un attacco frontale in mezzo ai campi allagati, in direzione del cimitero.Solo pochi gruppi sparsi di ribelli continuavano a contrastare l’ avanzata. La 2° compagnia entro nella piazza centrale di Alba prima delle 13.30 sorprendendo sia il comandante Ruta che dovette far cessare i tiri dell’ artiglieria per non colpire gli uomini della Decima che la popolazione incredula… tanto da non aver capito subito chi fossero quei soldati, scambiandoli per rinforzi partigiani. (*)Gli attaccanti avevano avuto 4 caduti: Il “Lupo” perse il serg. Pinon. Il “Fulmine” il s.c. Franchi, finito su una mina, mentre il cap. Consiglio e il milite Aulitano delle “Brigate Nere” finirono sotto il fuoco amico dei mortai a causa di colpi corti dovuti alle cariche bagnate.---------------(*)   Si racconta che un gruppo di maro’ giunto al ristorante dell’ Albergo Savona, dove tutto era pronto per il pranzo, e si sia seduto ed abbia mangiato un ottimo risotto mentre il cameriere, strizzando loro l’ occhio, diceva “Quei briganti neri la’ possono aspettare per entrare ad Alba, vero? L’ equivoco si concluse a fine pranzo… con una gran risate e senza conseguenze per il cameriere. (*) Al comando degli autonomi i maro’ trovarono un biglietto con scritto “Dobbiamo andarcene, ma vi assicuro che ritorneremo” era firmato da Mauri.  ----------------“Non fu una grande battaglia. Ma pure nella guerra civile, che non vide alcuna grande battaglia, ebbe un suo rilievo, perche’ fu uno dei pochi scontri in campo aperto condotto tra truppe avverse bene addestrate e ben determinate” (Guido Bonvicini)